Cosa significa una carenza di semiconduttori per gli investitori?

I media hanno attribuito grande importanza alla scarsità delle forniture di semiconduttori quest’anno. Molti investitori temono che questa carenza ostacolerà la crescita economica e influirà pesantemente sulle azioni. Anche se la carenza potrebbe avere un modesto effetto negativo sull’economia, Fisher Investments Italia ritiene che gran parte di questi timori siano eccessivi. L’impatto economico di questa carenza probabilmente passerà rapidamente e sarà troppo ridotto per minacciare davvero l’attuale mercato azionario rialzista. In questo articolo, parleremo della carenza di semiconduttori e di cosa significa per gli investitori a lungo termine

Perché non abbiamo abbastanza semiconduttori?

Riteniamo che sia una combinazione di fattori a causare questa scarsità di semiconduttori a livello globale. Tra questi troviamo:

  • un numero limitato di produttori di chip;
  • un aumento della domanda di computer legata ai lockdown dovuti alla pandemia;
  • una ripresa economica più rapida del previsto;
  • problemi temporanei nella catena di fornitura.

I semiconduttori sono minuscoli chip per computer, così piccoli che alcuni dei loro componenti sono visibili soltanto a livello atomico. La complessità e i costi legati alla realizzazione dei moderni chip impediscono a molte aziende di produrli in modo competitivo; di conseguenza, la loro fornitura è affidata a pochi produttori specifici. Le aziende che realizzano semiconduttori hanno bisogno di ambienti produttivi rigorosamente controllati per prevenire problematiche costose e di ampia portata. Anche la minima scossa di terremoto o un granello di polvere vagante, infatti, possono causare gravi difetti ai chip. La complessità del processo produttivo riduce il numero di aziende che possono operare su questo mercato e iniziare a produrre chip; per questo motivo, soltanto le poche aziende che già li producono sono in grado di risolvere il problema della carenza di semiconduttori aumentandone la produzione.

I lockdown dovuti alla pandemia dell’anno scorso hanno costretto molte aziende a far lavorare da casa i propri dipendenti e molte scuole a impartire lezioni online; tutto questo ha fatto crescere la domanda di portatili e dispositivi mobili, e dei semiconduttori che utilizzano. Ma questi dispositivi non sono l’unico mercato finale in cui sono impiegati i semiconduttori. Come mostrato nella figura di seguito, i semiconduttori sono diventati elementi indispensabili in molti settori e molti prodotti tecnologici, incluse automobili, impianti industriali e molti altri. 

Figura: Domanda totale di semiconduttori nel 2019 a livello globale, per usi finali

Fonte: Semiconductor Industry Association. Settore dei semiconduttori negli Stati Uniti nel 2020, report basato su dati al 31/12/2019.

Inizialmente, i fornitori di semiconduttori sono riusciti a reagire all’aumento della domanda prelevando chip destinati ad altri settori. Infatti, i produttori di auto e altre aziende economicamente sensibili avevano ridotto la loro produzione e, di conseguenza, gli ordini di chip, poiché temevano che fosse imminente una prolungata recessione economica. Tuttavia, quando le restrizioni legate al COVID hanno iniziato ad allentarsi nell’estate del 2020, gran parte dell’economia globale ha registrato un rimbalzo più rapido del previsto. Le case automobilistiche e altri settori hanno aumentato la produzione per soddisfare una domanda superiore alle attese, scoprendo tuttavia che non c’erano abbastanza semiconduttori per tutti. 

Da allora, i produttori e i fornitori di semiconduttori hanno lavorato al massimo delle loro capacità per soddisfare le richieste. E mentre loro lavoravano a pieno ritmo, alcuni imprevisti – come disastri climatici in Texas e un incendio scoppiato in un’azienda giapponese che produce semiconduttori – hanno creato ulteriori problemi alle catene di fornitura dei chip. Più a lungo perdura la carenza di chip, più gli investitori temono che l’economia globale e i mercati azionari possano risentirne. Tuttavia, potrebbe trattarsi di paure infondate.  

Cosa significa una carenza di semiconduttori per gli investitori?

La carenza di semiconduttori crea alcune difficoltà potenziali nel breve termine; tuttavia, Fisher Investments Italia ritiene che gli effetti si dimostreranno prevalentemente temporanei e che qualsiasi effetto negativo sull’economia sarà limitato. 

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Nel breve periodo, la carenza potrebbe ostacolare parzialmente la crescita economica, ma non abbastanza da danneggiare le azioni. Spesso si misura la crescita economica utilizzando il prodotto interno lordo (PIL), che considera tutte le transazioni in un’economia durante un determinato periodo di tempo. Se non si possono acquistare prodotti che contengono semiconduttori, la crescita economica ne risentirà. Tuttavia, le economie più sviluppate e i loro mercati azionari si basano più sui servizi che sui beni. Ad esempio, le vendite (o gli investimenti) in beni fisici hanno rappresentato soltanto il 33,6% del PIL statunitense nel 2019. Inoltre, qualsiasi ripercussione economica derivante dalla carenza di chip non avrebbe la forza sufficiente per bloccare l’andamento rialzista del mercato azionario. Le azioni possono ottenere buoni risultati anche in situazioni di crescita lenta; per averne conferma, è sufficiente osservare il tasso di crescita media annua del PIL durante l’ultima fase rialzista del mercato.

Carenze temporanee sono relativamente normali in un’economia ciclica. Generalmente, tendono a far aumentare i prezzi, e i prezzi più alti incentivano nuove produzioni, così l’offerta cresce per soddisfare la domanda. In questo caso, alcune multinazionali che producono chip hanno già annunciato piani per costruire ulteriori fonderie e stabilimenti. Anche se non è un fenomeno repentino, i mercati azionari scontano la novità e si muovono in anticipo. 

Alla luce di ciò, anche se i problemi di fornitura danneggeranno alcuni settori nel breve termine, non si tratterà di una novità imprevista e sono gli eventi inaspettati, piuttosto, a muovere maggiormente i mercati. La carenza di semiconduttori è ampiamente nota e monitorata a livello globale; ciò significa che i timori ad essa collegati sono già stati scontati dai mercati, limitando così l’effetto sorpresa e la possibilità che ostacoli realmente l’andamento del mercato azionario. Ecco perché Fisher Investments Italia ritiene eccessivi i timori di una forte ricaduta negativa derivante dalla carenza di semiconduttori. Per il momento, pensiamo che per gli investitori azionari a lungo termine sia consigliabile mantenere un atteggiamento disciplinato e beneficiare dei rendimenti, tipicamente robusti, della fase avanzata del ciclo di mercato.

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Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Italia e Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Italia o Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all'accuratezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti. L’investimento nei mercati finanziari comporta il rischio di perdita e non è possibile garantire il rimborso totale o parziale del capitale investito. Le performance passate non sono una garanzia né un indicatore affidabile di performance future. Il valore degli investimenti e i relativi rendimenti sono soggetti alle fluttuazioni dei mercati finanziari mondiali e dei tassi di cambio internazionali.

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