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CME: cos’è e contratti negoziati

Il Chicago Mercantile Exchange (CME) è un’azienda che scambia futures e options. Fondato nel 1848, è oggi una delle più grandi piattaforme di scambio finanziario al mondo.
CME: cos'è e contratti negoziati

Il Chicago Mercantile Exchange anche conosciuto come CME è un'azienda operante nel mercato finanziario statunitense che si occupa di scambiare Futures e Options. I futures sono contratti a termine standardizzati che possono essere negoziati facilmente in una borsa valori sancendo l'impegno ad un acquisto differito ad un prezzo già prefissato. Il CME opera a Chicago, New York e Londra usando piattaforme di trading online. Ad oggi il Chicago Mercantile Exchange è una vera e propria azienda, con la forma societaria della Public Company nel settore dei servizi finanziari con più di 4500 dipendenti dislocati in diverse parti del mondo.

Chicago Mercantile Exchange: di cosa si occupa e le sue controllate

Il CME possiede azioni del Dow Jones e alcuni altri indici finanziari. I contratti futures di derivati che vengono scambiati includono sia normali contratti futures sia option su tassi di interesse, indici di equity, beni riguardanti il mondo dell’energia e dell’agricoltura, metalli rari e metalli preziosi...e incredibilmente anche su meteo ed immobili. Il Chicago Mercantile Exchange controlla diverse società tra cui: Chicago Board of Trade, New York Mercantile Exchange, Commodities Exchange Inc, NEX group and Kansas City Board of Trade. Il CME ha un fatturato stimato di 4.87 miliardi di dollari nel 2019.

Chicago Mercantile Exchange la sua evoluzione

Fondato nel 1848 il CME, vede l'introduzione del primo contratto future nel 1865. Per molti anni i contratti scambiati nel CME erano principalmente legati ad asset di prodotti agricoli. Inizialmente difatti il nome dell’azienda era Chicago Butter and Egg Board che venne poi successivamente convertito nel 1919 in Chicago Mercantile Exchange. Nel 1972 debutta il primo Financial Future e proprio in quello stesso anno iniziano ad essere scambiati contratti future su sette valute differenti tra le quali troviamo: sterlina inglese, dollaro canadese, marco tedesco, franco francese, yen giapponese, peso messicano e franco svizzero.

Successivamente negli anni 70 e nei decenni successivi lo sviluppo dei mercati finanziari fu esponenziale e ciò portò anno ad una crescita degli strumenti a disposizione degli operatori in quantità elevata. A fine anni 70 vennero lanciati i primi futures su tassi di interesse, da ricordare il contratto sul T-Bond che divenne in rapida ascesa il future più trattato al mondo. All'inizio degli anni 80 venne introdotto il primo future su un indice di borsa basato sull’S&P 500. Dal 2002 il CME diviene una società con offerta pubblica grazie all’IPO completata nel dicembre dello stesso anno, divenendo a tutti gli effetti una società detenuta da “shareholder”.

Un passo fondamentale compiuto dal CME fu proprio l'introduzione dell’E-mini S&P 500, ossia un future con una taglia di contratto ridotta rispetto a quello standard che permise la negoziabilità ha margini più accessibili. Questa mossa fu particolarmente fondamentale poiché permise agli operatori finanziari non istituzionali di partecipare al mercato in particolar modo ai privati.

CME come funziona oggi?

Odiernamente il Chicago Mercantile Exchange permette di effettuare transazioni e scambi in due modalità: la prima è il classico sistema con operatori specializzati fisicamente presenti nella sala di negoziazione che scambiano contratti mediante un set codificato di gesti (utilizzati proprio per il caos presente nella sala). La seconda, e la più interessante, e una piattaforma telematica attiva dal 1992 per permettere ai trader di operare a distanza mediante terminali appositi.

Da moltissimi il CME hai vista come una piattaforma all'avanguardia, The Economist l'ha definita come “la più grande piattaforma di scambio finanziario al mondo” e il CME cerca sempre di essere pronto all'innovazione. Un esempio fondamentale c'è stato fornito proprio dall' introduzione dell’E-mini S&P 500. Nell anno 2018, un grande balzo in avanti, poiché l'azienda ha deciso di lanciare un future dedicato al Bitcoin, entrando così in un mondo che è sempre in maggiore espansione ossia quelli delle criptovalute. Grazie a questo contratto future i trader potranno puntare al rialzo o al ribasso della criptomoneta.

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