Fisher Investments Italia analizza la capitolazione

Secondo l’esperienza di Fisher Investments Italia, i mercati ribassisti (cali generalmente prolungati, dovuti al deterioramento dei fondamentali economici pari ad almeno il 20%) spesso inducono le pubblicazioni finanziarie che seguiamo a parlare di capitolazione, ovvero di un’ondata di vendite dettate dal panico. Cos’è in realtà una capitolazione, cosa indica e come la si può individuare? Ecco la nostra opinione a riguardo.

Cos’è una capitolazione?

Per capitolazione si intende un’ondata di vendite dettate dal panico che, secondo le nostre ricerche e quelle di altri analisti, si verifica comunemente in prossimità o alla fine di un mercato ribassista. Secondo quanto osservato da Fisher Investments Italia, i mercati ribassisti iniziano di solito con una flessione graduale in un clima di generale ottimismo tra gli investitori, che spinge molti a considerare il calo come un’opportunità di acquisto. Questa valutazione trova apparente conferma in qualche rally temporaneo, che si rivela tuttavia una falsa partenza, generando ulteriori delusioni a ogni nuovo ribasso. Col tempo, come abbiamo visto, molti investitori perdono le speranze e abbandonano il mercato azionario, considerato rischioso, per investire nei cosiddetti beni rifugio, ovvero liquidità, obbligazioni o qualsiasi altro strumento che sembra in grado di contrastare la flessione. In altre parole, capitolano, ossia rinunciano alla speranza di una ripresa e si arrendono al ribasso. 

Sebbene una capitolazione sia riconoscibile solo a posteriori, Fisher Investments Italia ritiene che sia di norma accompagnata da alcuni segnali. In primo luogo, la presenza di elevati deflussi dai fondi azionari potrebbe indicare una fuga di massa degli investitori da quest’area. L’America’s Investment Company Institute fornisce informazioni utili in tal senso. In secondo luogo, le elevate disponibilità liquide degli investitori potrebbero segnalare uno spostamento collettivo verso i presunti beni rifugio descritti in precedenza. L’indagine mensile sui gestori di fondi di Bank of America, spesso citata nelle pubblicazioni finanziarie che seguiamo, monitora l’andamento delle disponibilità liquide degli investitori professionali. 

Capitolazione vs sentiment

Le indagini sugli investitori e sui consumatori, invece, possono fornire indicazioni utili sul sentiment. Siamo del parere che il diffuso orientamento ribassista degli investitori e le aspettative di recessione possano indicare il profondo pessimismo alla base della classica capitolazione. Tra i sondaggi che seguiamo vi sono l’Indicatore del clima economico (ESI) dell’UE, l’Indicatore del clima economico (IES) della tedesca ZEW e il sondaggio sul sentiment dell’American Association of Individual Investors (AAII). Altri segnali di capitolazione, sulla base delle ricerche di Fisher Investments Italia, possono includere un’alta percentuale di titoli sui minimi delle ultime 52 settimane e un numero relativamente elevato di azioni che scendono al di sotto delle rispettive medie mobili a 200 giorni (che riflettono il livello medio dei prezzi nei 200 giorni precedenti). Reputiamo potenzialmente utile anche un’analisi dei segnali qualitativi: ad esempio, quali sono i temi più diffusi nelle pubblicazioni finanziarie maggiormente seguite, e come si allineano con le condizioni politiche ed economiche più ampie?

Capitolazione: esempi

A nostro avviso, negli ultimi 15 anni si sono registrati due esempi esemplari di capitolazione. Il più recente risale al marzo 2020, quando l’indice MSCI World è entrato in territorio ribassista, in tutte le principali valute, a causa dell’epidemia globale di Covid. Secondo Fisher Investments Italia, le misure di lockdown introdotte in tutto il mondo hanno alimentato l’incertezza e assestato un duro colpo all’attività economica, ostacolando i mercati azionari. L’indice ha ceduto il 33,8% in euro, con cali analoghi in tutte le principali valute (1). A marzo gli ETF azionari e obbligazionari europei hanno subito deflussi per 13 miliardi di euro ciascuno – cifre superiori a quelle della crisi finanziaria globale del 2008 o a quelle della crisi del debito dell’Eurozona – poiché gli investitori si sono in apparenza precipitati ad uscire (2). Questo è stato a nostro avviso il momento della capitolazione del 2020, accompagnato dal punto di minimo dell’indice MSCI World il 23 marzo (3). Subito dopo è iniziata la ripresa, con una risalita dell’indice fino al 2021 (4).

Il secondo esempio, a nostro avviso, risale al mercato ribassista globale del 2007-2009. Secondo l’analisi dei dati svolta da Fisher Investments Italia, una norma contabile statunitense perlopiù sconosciuta provocò in quel caso un’inutile distruzione del capitale delle banche e scatenò quella che a nostro avviso fu una reazione di panico del governo statunitense; ciò, a sua volta, alimentò un clima di incertezza a livello globale, causando un ribasso profondo e prolungato dell’indice MSCI World, anche allora in tutte le principali valute (5). Quando la crisi era ormai prossima alla fine, molti indicatori qualitativi da noi monitorati suggerivano che era in atto una capitolazione. Ad esempio, il sentiment degli investitori ha toccato un minimo relativo il 5 marzo 2009 (secondo i sondaggi dell’AAII), pochi giorni prima del minimo del mercato ribassista (in euro) del 9 marzo (6). Abbiamo osservato anche sulla stampa finanziaria innumerevoli titoli che mettevano in guardia da un infinito ribasso dei mercati azionari: segno, a nostro avviso, dell’assenza di speranza tipica di una capitolazione.

Conclusione

Riteniamo che sia ragionevole tener conto della capitolazione nell’analisi di mercato quando si cerca di stabilire se un mercato Orso sia prossimo a un punto di minimo, ma con l’avvertenza che non tutti i mercati Orso terminano con una capitolazione. A nostro avviso, si tratta di un possibile segnale di un minimo, ma solo di un indicatore tra tanti. Non crediamo che lo si possa utilizzare per individuare un minimo in tempo reale. Ad esempio, nel 1966 e nel 1982 l’indice statunitense S&P 500 ha vissuto due fasi ribassiste che si sono concluse senza molti segni tradizionali di capitolazione. Nel caso del 1966, le ricerche di Fisher Investments Italia hanno rivelato che gli otto mesi di flessione del mercato non sono stati caratterizzati da grandi disinvestimenti azionari, da problemi di liquidità o da altri segnali rivelatori di una capitolazione. 

A nostro avviso, per gli investitori può essere utile considerare la presenza o l’assenza di una capitolazione nel contesto dei fondamentali di mercato, come la domanda e l’offerta di titoli o gli sviluppi economici che influenzano il sentiment degli investitori a livello globale. Fisher Investments Italia vede nella capitolazione un possibile elemento del sentiment in corrispondenza di un minimo, ma ritiene che gli investitori non dovrebbero incentrare le loro prospettive (e il posizionamento dei portafogli) sulla probabilità di un suo concretizzarsi, per non perdere l’opportunità di cogliere i rendimenti iniziali di un mercato rialzista.

NOTE

1. Fonte: FactSet. Rendimento totale dell’indice MSCI World (dividendi netti inclusi), in euro, dal 19/02/2020 al 23/03/2020.

2. “European ETFs See Record Outflows in March”, Funds Europe, 09/04/2020.

3. Fonte: FactSet. Indice MSCI World. Sulla base dei rendimenti totali (dividendi netti inclusi), in euro, al 23/03/2020. 

4. Fonte: FactSet. Indice MSCI World. Sulla base dei rendimenti totali (dividendi netti inclusi), in euro, dal 23/03/2020 al 31/12/2021.

5. Fonte: FactSet. Indice MSCI World. Sulla base dei rendimenti totali (dividendi netti inclusi), in euro, dal 15/06/2007 al 09/03/2009.

6. Fonte: American Association of Individual Investors, serie storiche del Sentiment Survey, al 13/01/2023, e FactSet. Indice MSCI World. Sulla base dei rendimenti totali (dividendi netti inclusi), in euro, al 09/03/2009. 

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Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.

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