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La leva finanziaria nel trading: cos’è e come viene calcolata?

La leva finanziaria consente di operare con più denaro di quello disponibile, aumentando potenziali profitti e rischi. Scopri come funziona, come calcolarla e i rischi associati.
effetto leva finanziaria

La leva finaziaria, o leverage in inglese, è uno strumento utilizzato nel trading che consente di mettersi in gioco sul mercato per un certo quantitativo di denaro pur non essendo in possesso dell’intera somma sul proprio conto. In altre parole, è un meccanismo che permette di chiedere in prestito del denaro all’intermediario (broker o banca) per aprire una posizione sul mercato, con un investimento minore. Vediamo cosa significa leva nel trading, il calcolo della leva finanziaria con la formula, come funzione la leva finanziaria e come fare trading con essa.

Cos'è la leva finanziaria nel trading

La leva finanziaria può essere definita come un mezzo che consente all'investitore di effettuare operazioni di acquisto o di vendita delle attività finanziarie per un ammontare superiore a quello di cui si dispone.

In un precedente articolo in cui parlavo dei futures su indici azionari, ho anche menzionato l’effetto leva che è insito in questi contratti. Utilizzando l’esempio di quell’articolo sul contratto future avente come sottostante l’indice Ftse Mib, dicevo che il valore del contratto era di 5 x 24620 = 123100 €, dove 24620 era il valore dell’indice Ftse Mib e 5 € era il valore di 1 punto di questo contratto future sull’indice. Il nostro broker, ovvero chi ci permette di operare sui mercati finanziari, non ci chiede tutta quella cifra per operare, ma diciamo che ci chiede il 10%, ovvero 12310 € che viene detto margine iniziale. Poiché con questa cifra muoviamo un contratto future che ha un controvalore 10 volte superiore, la leva finanziaria che stiamo utilizzando è di 10 o 10:1 (dieci a 1) come più tecnicamente viene definita.

Ricordo che non basta avere la cifra scritta sopra per operare. Infatti ogni giorno il contratto future si può muovere a nostro favore o a nostro sfavore. In tal senso bisogna sempre considerare un margine di mantenimento che pertanto riduce sensibilmente l’effetto leva. Un altro fattore da considerare è che i broker non chiedono tutti lo stesso margine, anche se in genere è similare. Da ultimo il margine è anche legato al tipo di sottostante che è interessato e non necessariamente è legato agli strumenti derivati, ma lo vediamo più avanti in questo articolo.

Come viene calcolata la leva finanziaria nel trading: esempio

Il funzionamento della leva finanziaria suppone, ad esempio, di investire soli 100 euro, ma di aprire una posizione che ne vale più di 1000. Il denaro mancante viene messo dal broker. Dunque, il profitto derivante dall’operazione o l’eventuale perdita, viene calcolata sul denaro investito, cioè 1000 euro. Perciò tramite la leva finanziaria, si può registrare un profitto di una determinata operazione di compra-vendita superiore rispetto al profitto registrato con i 100 euro iniziali.

L’utilizzo della leva finanziaria è accordato con il broker di fronte ad un margine di garanzia della posizione sul proprio conto, calcolato in percentuali sul valore della posizione aperta.

Come si calcola la leva finanziaria: formula

Vediamo adesso come effettuare il calcolo della leva nel trading.

Da un punto di vista matematico, la leva finanziaria si può esprimere con la seguente formula:

quote

Leva Finanziaria= Capitale Investito/ Capitale Proprio

Inoltre, per garantire l’esito positivo della manovra è stato definito un margine, cioè una quota di capitale che viene trattenuta per coprire eventuali perdite. In concreto, il margine è la somma di denaro che l’investitore deve depositare presso il broker come garanzia per tutelarsi delle eventuali perdite. E una volta che la posizione viene chiusa, il margine viene restituito, perciò il margine non comporta un costo per il trader.

Nonostante ciò, il margine varia da broker a broker. Quindi, è vivamente consigliato, prima di intraprendere qualsiasi operazione di informarsi sulla politica del proprio intermediario sull’utilizzo della leva. Inoltre, bisogna ricordare che leva e margine sono connessi in maniera inversa, questo vuol dire che tanto più è alta la leva, tanto minore è il margine richiesto dal intermediario.

Allora:

quote

Margine= 100/Leva Finanziaria

C’è da dire che quando il margine disponibile si avvicina allo zero il broker applicherà la cosiddetta Margin call o chiamata a margine. Questo significa che chiuderà tutte le posizioni aperte per evitare perdite superiori al denaro che si ha sul conto e chiederà il reintegro immediato. Ogni broker ha limiti diversi per il Margin call.

Leva FinanaziariaRapporto di LevaMargine %
1:1010100/10= 10%
1:5050100/50=2%
1:100100100/100=1%
1:200200100/200=0,5%
1:500500100/500=0,2%

Perché fare trading con leva

Il motivo principale che induce all’utilizzo della leva è che con una quantità limitatati di denaro si muovono cifre ben più rilevanti. Nell’esempio precedente abbiamo parlato di un realistico effetto leva di 10 per future su indici azionari, ma questa leva può arrivare a livelli ben più elevato, soprattutto sul mercato dei cambi valutari. 

Se torniamo all’esempio precedente, qualora il future sul Ftse Mib avesse un movimento al rialzo dello 0,5%, cosa assolutamente realistica nell’arco di una giornata, il guadagno di un compratore del contratto avrebbe guadagnato lo 0,5 % del valore del contratto. Poiché si sta utilizzando una leva 10 il guadagno sarà 0,5*10=5% che nell’arco di una sola giornata è un eccellente profitto. In tal senso la leva finanziari è certamente un’opportunità.

Broker NO ESMA con leva alta: ActivTrades

I broker non Esma sono intermediari finanziari che operano al di fuori dei confini europei o senza licenza europea. Questi broker devono comunque sottostare a delle regolamentazioni, ma possono consentire leve superiori a 30. Tra i più famosi c’è ActivTrades. Questo broker consente soprattutto di operare con i CFD (contract for difference) che sono anch’essi strumenti a leva, collegati al valore di un indice azionario, un’azione, una materia prima, un cambio valutario, una cryptovaluta. ActivTrades offre marginazioni che arrivano sino a 200. Esiste una clausola di tutela con margin close-out al 50%. Se il margine totale del proprio conto scende del 50% ActivTrades chiuderà delle posizioni per proteggere il conto del cliente non possa estinguersi.

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I rischi della leva finanziaria nel trading

Appare evidente come i rischi della leva finanziaria siano insiti nell’opportunità dell’effetto leva. Infatti, tornando all’esempio fatto poco sopra, nel caso l’operazione fosse andata male si sarebbe perso in un solo giorno il 5% del margine, che ricordo va reintegrato sul proprio conto per poter continuare ad operare con quello strumento derivato. Inoltre il rischio della leva finanziaria diventa esplosivo in fasi di elevata volatilità. Sappiamo infatti che quando escono particolari news che infiammano il mercato ci possono essere movimenti molto superiori alla media. Una giornata con un movimento di un certo mercato del 4% può provocare una perdita pari al 40% del margine, se restiamo nell’ambito dell’esempio iniziale con margine 10. È vero che potrebbe essere anche un guadagno, ma a priori non è possibile sapere se da una operazione si uscirà in guadagno o in perdita. Pertanto, in giornate particolarmente negative si può ridurre notevolmente il proprio capitale. Inoltre ricordo che il broker chiede un reintegro dei margini se si va oltre una certa perdita. Se non si reintegrano i margini il broker chiude la posizione.

Come funziona la leva nel trading

La leva finanziaria è certamente un utile strumento, ma da utilizzare solo se la si conosce bene e se si è trader esperti. Diversamente la leva può portare a rapidi azzeramenti di conti trading. Fondamentale è in tal senso una buona strategia di gestione del rischio, ovvero quanto capitale utilizzare per l’operatività con leva finanziaria e che stop-loss posizionare nella propria operatività. Certamente più cresce la leva finanziaria più crescono i rischi. Per questo l’Esma (ente di vigilanza dei mercati finanziari dell’Unione Europea) ha fissato dei limiti per la leva che sono i seguenti: 

  • leva sino a 30 per i cambi in cui sono presenti dollaro USA (USD), euro (EUR), yen (JPY), sterlina (GBP), dollaro canadese (CAD) o franco svizzero (CHF);
  • leva sino a 20 per i cambi in cui sia presente almeno una valuta non compresa nell’elenco precedente e per i derivati che abbiano come sottostante l’oro o uno dei seguenti indici azionari: FTSE 100, CAC 40, DAX30, Dow Jones Industrial, S&P 500, Nasdaq Composite, Nasdaq 100, Nikkei 225, ASX 200 ed Eurostoxx 50;
  • leva 10:1 per i derivati che abbiano come sottostante materie prime o indici azionari diversi da quelli sopra indicati;
  • leva 5:1 per i derivati che abbiano come sottostante azioni o altri strumenti sopra non indicati;
  • leva 2:1 per i derivati che abbiano come sottostante criptovalute.

Solo avendo un conto trading da professionista, per cui servono dei requisiti specifici, si può superare questi limiti.

Vediamo ora degli esempi specifici su vari mercati.

Come funziona la leva finanziaria: esempio

Calcolo della leva: una leva finanziaria di 1:50 significa che il requisito di margine minimo per l’investitore è 1/50=2%. Invece, se c’è un rapporto di 1:100, questo significa che al trader è richiesto di avere almeno 1/100=1% del valore totale del trade disponibile sul conto di trading.

Il trading standard viene effettuato su 100.000 unità di valuta, quindi per una transazione di queste dimensioni, la leva è di 1:50 o 1:100. La leva di 1:200 viene generalmente utilizzata per posizioni di 50.000 o meno.

Leva finanziaria con le azioni

Senza l’utilizzo di strumenti derivati il proprio broker consente di operare a leva su titoli azionari di vari mercati. È a discrezione del broker su quali titoli utilizzare la leva e quanta leva consentire; generalmente non supera 5. Questa leva funziona soprattutto per chi opera in intraday e che pertanto deve chiudere l’operazione entro la giornata. Esiste poi una leva multiday, in genere inferiore, che consente di tenere l’operazione aperta per più giornate. Chiaramente questo tipo di operazione ha un costo che viene specificato da ciascun broker.

Alcuni broker consentono anche la leva con gli ETF.

Leva finanziaria con gli indici

Abbiamo visto in precedenza un esempio di leva finanziaria per l’indice Ftse Mib e come abbiamo sottolineato non può eccedere il valore di 10 per le regole dell’Esma. Tutti i principali indici azionari hanno dei derivati con cui si può operare a leva, che sono poi gli strumenti a leva tra i più utilizzati. Alcuni Broker consentono di operare con una marginazione più vantaggiosa, a patto che si operi solo nell’intraday e pertanto bisogna chiudere l’operazione entro la giornata.

Leva finanziaria con le materie prime

Le materie prime (o commodity) sono stati i primi strumenti finanziari su cui sono stati applicati gli strumenti derivati. Qui la marginazione è molto varia, poiché i contratti derivati hanno differenti grandezze ed anche le varie materie prime hanno differenti volatilità. Giusto per fare un esempio sui metalli, il contratto futures sull’Oro quotato al Comex viene richiesto un margine di circa 7000 $ a fronte di un contratto che attualmente vale circa 180000 $; la leva è di circa 25. Per il Platino quotato al Nymex richiede un margine di circa 3000 $ a fronte di un contratto che attualmente vale circa 50000 $; la leva è di circa 16.

Leva finanziaria nel Forex

Il Forex è il mercato non regolamentato più conosciuto ed efficiente. Poiché il trading in questo caso è uno spread, ovvero si opera sulla forza di una valuta rispetto ad un’altra, la volatilità è più spesso contenuta. Per questo sul Forex la leva può essere di grandezze maggiori rispetto agli altri mercati. Se per esempio si vuole assumere una posizione al rialzo di Euro contro Dollaro per un ammontare di 10000 €, se il proprio broker chiede consente un margine di 20 servono 500 € per aprire questa posizione. Come detto in precedenza vi sono anche i margini di mantenimento che sono necessari per compensare eventuali minusvalenze sulla posizione in essere, che pertanto riducono la leva effettiva concessa.

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