Trading
Nel trading ci sono diversi tipi di ordini che mirano ad obiettivi di investimento e scopi diversi. Chiunque faccia trading deve imparare a conoscerli e capire le loro caratteristiche generali. In questa guida andiamo ad approfondirli.
Prima di addentrarci nel vivo dell'analisi, occorre fare una premessa. La lista che segue è solo indicativa, in quanto ogni broker prevede degli ordini diversi. Quindi occorrerebbe rapportare poi queste informazioni al proprio caso specifico, per capire di quali funzionalità è possibile usufruire e quali invece non sono previste dal broker con cui si opera. Quando si colloca un ordine, ci sono fondamentalmente 5 tipi di ordini che è possibile sfruttare nel trading online. Questi sono:
Andiamo adesso ad approfondire le caratteristiche di questi 5 tipi di ordine, uno per uno.
Questa tipologia di ordine viene utilizzata quando si desidera acquistare un azione al prezzo corrente. Presenta dei vantaggi e degli svantaggi. Il vantaggio è che non richiede ampie conoscenze o analisi, in quanto manca l'attività di definizione di un prezzo o di un periodo temporale. Inoltre, a seconda del broker in cui si opera, si potrebbero risparmiare risorse a livello di commissioni. Il rischio è, essendo il prezzo di acquisto determinato dalle variabili momentanee di mercato, quello di andare incontro a perdite in condizioni di forte volatilità, quando il mercato si muove troppo velocemente. Ad esempio, poniamo il caso che fissi un ordine di acquisto di 300 azioni. Acquisterai 300 azioni al prezzo attuale di mercato, a prescindere da quelle che possono essere le condizioni di volatilità del mercato.
Si tratta di un ordine di acquisto o vendita di un determinato strumento finanziario al prezzo prefissato o al prezzo migliore. In modo tale che se un determinato ordine non è in linea con il prezzo predeterminato allora non viene attivato. Presenta come vantaggio fondamentale il fatto di consentire all'investitore di evitare di acquistare un determinato asset ad un prezzo che non è quello desiderato. L'ordine limite si divide a sua volta in due categorie: vendita e acquisto.
Un ordine acquisto serve quindi a stabilire che l'investitore non acquisterà l'azione laddove il prezzo dovesse salire oltre una certa soglia. Ad esempio, se il prezzo dell'azione è di 20$, e l'ordine limite di acquisto è fissato a 18$, questo non verrà eseguito finché il prezzo non ritornerà a 18$
Al contrario, un ordine di vendita indica che l'investitore non venderà un'azione sotto un determinato prezzo. Quindi, poniamo il caso che un'azione sia a 11$. L'investitore pone il limite a 12$. Significa che la vendita non avverrà finché il prezzo dell'azione non raggiungerà i 12$.
Entriamo nell'ambito dei tipi di ordini di trading che attivano meccanismi di sicurezza. Questo tipo di ordine consente di limitare le perdite. Quindi, in posizioni long o short, si vende l'azione nel momento in cui questa raggiunge un determinato prezzo. Ad esempio, un'azione attualmente costa 15$. L'investitore stabilisce che laddove questa raggiunga i 12$ la stessa sarà venduta. Questo serve a proteggersi dai rischi di caduta del valore di un'asset, tutelandosi quindi rispetto agli scenari negativi. Ovviamente la vendita non sarà sempre possibile, dipendendo quest'ultima dalla domanda dell'asset che si intende collocare sul mercato. Significa che, potenzialmente, l'azione potrebbe essere venduta anche ad una cifra inferiore rispetto a 12$. Si tratta di uno dei limiti più importanti dell'ordine stop.
Si tratta di una tipologia di ordine in grado di coniugare sia le caratteristiche dell'ordine stop che quelle dell'ordine limite. Si vanno a fissare due prezzi: il prezzo stop e il prezzo limite. Consente infatti da un lato di fissare un prezzo di vendita limite, sotto il quale non è possibile andare, e dall'altro di garantire l'esecuzione di un'ordine, sebbene non necessariamente al prezzo dell'ordine stop.
Ad esempio poniamo il caso che si voglia vendere un'azione quando il prezzo scende sotto i 30$. Si fissa quindi un limite oltre il quale scatta la vendita, ma solo ed esclusivamente se il prezzo di vendita non scende sotto i 20$. In questo modo si ottiene una doppia garanzia, che consente di evitare la vendita diretta e aspettare quindi i rialzi di mercato laddove si scenda sotto una certa cifra.
Abbiamo visto come nei precedenti casi si vada sostanzialmente a stabilire un price target che svolge una funziona di tutela dell'investitore. Il trailing-stop è simile, ma invece di utilizzare un price target fisso, si vanno ad utilizzare valori in percentuale. Quando è associata a posizioni long si va a stabilire, ad esempio, che sotto il 20% di calo del valore dell'azione scatta automaticamente la vendita. Quando invece si opera short si può stabilire che, ad esempio, sopra il 20% di incremento scatta la vendita, cercando di sfruttare la volatilità del mercato
Abbiamo quindi visto i principali ordini di trading, le loro caratteristiche, i loro vantaggi e i loro svantaggi. Adesso devi rapportare le informazioni che ti abbiamo fornito alla tua situazione specifica, cercando quindi di comprendere quando utilizzare tali ordini in base alle tue esigenze, i tuoi obiettivi di investimento e il tuo stile di trading. Non c'è ovviamente una ricetta unica e universale, valida per tutti, ci sono piuttosto una serie di combinazioni che possono essere adottate per raggiungere i propri scopi. Ad esempio, se la nostra strategia di trading ci consiglia di investire in un particolare asset, potremmo piazzare un ordine limite o "prezzo obiettivo", per ritirarci dalla transazione con profitto, una volta toccato il tasso di cambio desiderato (che potrebbe essere il valore equo di un titolo, stimato attraverso l'analisi fondamentale, oppure un punto tecnico proposto da un modello di analisi tecnica).
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