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Bisogna affidarsi all’analisi tecnica per le proprie decisioni di investimento? Fisher Investments Italia risponde

Fisher Investments Italia critica l’analisi tecnica dei grafici di mercato, evidenziando i limiti e i falsi segnali che possono portare a decisioni d’investimento controproducenti.
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Nei commenti finanziari analizzati da Fisher Investments Italia, i grafici risultano spesso strumenti utili per mostrare e presentare i dati di mercato. Al di là di questo, tuttavia, abbiamo osservato che il ruolo dei grafici nell’analisi del mercato azionario è limitato: le forme che tracciano non rivelano nulla sulla direzione futura. Pertanto, riteniamo che un metodo basato sui grafici, noto come analisi tecnica, possa rivelarsi controproducente, e che gli investitori dovrebbero comprenderne i limiti.

Grafici e analisi tecnica secondo Fisher

L’analisi tecnica utilizza grafici modello per prevedere le oscillazioni future dei prezzi. Prendiamo ad esempio un grafico azionario: quando il prezzo di un titolo si muove verso l’alto e verso il basso, o da sinistra a destra, la linea che ne risulta può essere di diverse forme: una lettera (ad esempio una W) o degli oggetti di uso comune (come il manico di una tazza). In base alle argomentazioni dei sostenitori dell’analisi tecnica analizzate da Fisher Investments Italia, gli investitori possono teoricamente utilizzare questa risorsa per decidere se acquistare, vendere o mantenere in portafoglio un titolo, poiché si suppone che indichi la direzione futura dei corsi azionari.

Per capire come funziona in pratica, pensiamo all’andamento del grafico testa e spalle - una serie di tre picchi che (come suggerisce il nome) assomigliano a una testa tra due spalle: un piccolo massimo a sinistra, un picco più grande al centro e un altro piccolo massimo a destra. Alcuni sostenitori affermano che se i prezzi delle azioni si muovono al di sotto della linea del collo dello schema, ovvero la linea ideale che unisce i punti di minimo dei tre picchi, presto scenderanno ancora più in basso. Pertanto, questa particolare formazione viene considerata un segnale di vendita che gli investitori possono utilizzare per evitare un imminente ribasso. Dallo studio che Fisher Investments Italia ha svolto sulle analisi di mercato più diffuse emerge che questa logica è alla base di gran parte delle analisi tecniche, in quanto la presunta prova è costituita dal fatto che lo stesso andamento nei grafici passati ha generato risultati apparentemente simili.

Riteniamo tuttavia che questo e altri metodi di analisi tecnica presentino alcuni svantaggi, come dimostrano i falsi segnali emersi dallo studio dei dati analizzati da Fisher Investments Italia. Consideriamo due schemi grafici ampiamente utilizzati dalle pubblicazioni finanziarie: il death cross (incrocio della morte) e il golden cross (incrocio d’oro). Il death cross è un modello ritenuto ribassista che si forma quando la linea che rappresenta la media mobile a 50 giorni di un titolo o di un indice azionario (indicativa del livello medio dei prezzi nei 50 giorni precedenti ciascun punto) incrocia verso il basso la linea che rappresenta la media mobile a 200 giorni. Secondo i sostenitori dell’analisi tecnica, il death cross è un segnale di vendita. Il golden cross è il suo esatto opposto, ossia un segnale ritenuto rialzista. 

Tuttavia, a nostro avviso la storia recente dimostra l’inefficacia degli investimenti basati su tali schemi. Nel 2020, nell’indice S&P 500 statunitense si sono verificati entrambi gli schemi ed entrambi sono stati ampiamente discussi nelle pubblicazioni finanziarie che seguiamo. Il 30 marzo 2020 l’indice S&P 500 ha formato un death cross (Coronavirus Stock Market Rally Triggers The Dreaded ‘Death Cross’”, Brian Sozzi, Yahoo! Finance, 30/03/2020). Un ipotetico investitore statunitense che avesse investito in base all’incrocio della morte interpretandolo come un segnale di vendita ribassista - uscendo dopo la formazione dello schema per non rientrare più nel mercato - avrebbe perso il rendimento successivo del 44,9% registrato dall’indice S&P 500 in dollari fino alla fine di quell’anno (FactSet, al 16/11/2022. Rendimenti totali dell’indice S&P 500 in dollari, dal 30/03/2020 al 31/12/2020. Le fluttuazioni valutarie tra il dollaro e l’euro potrebbero provocare variazioni al rialzo o al ribasso del rendimento degli investimenti). E se questo ipotetico investitore avesse aspettato a comprare azioni fino al 10 luglio 2020, quando l’S&P 500 ha formato un golden cross? (S&P 500 Sends Bullish Technical Signal With Golden Cross”, Amena Saad e Sarah Ponczek, Bloomberg, 10/07/2020. Accesso tramite Sterling House Trust). Avrebbe partecipato alla fase in cui l’indice S&P 500 ha reso il 18,9% in dollari fino alla fine dell’anno, ma restare in attesa avrebbe significato anche non detenere azioni nel periodo in cui l’indice è salito del 43,2% dal minimo del 23 marzo fino al 10 luglio: un’assenza costosa, secondo Fisher Investments Italia (FactSet, al 16/11/2022. Rendimenti totali dell’indice S&P 500 in dollari, dal 10/07/2020 al 31/12/2020 e dal 23/03/2020 al 10/07/2020. Le fluttuazioni valutarie tra il dollaro e l’euro potrebbero provocare variazioni al rialzo o al ribasso del rendimento degli investimenti).

In Europa abbiamo osservato falsi segnali simili. Il 30 maggio 2012 l’Euro Stoxx 50 ha registrato un death cross (Stock Index Futures Signal Early Losses”, Redazione Reuters, 30/05/2012. Accesso tramite el Economista). Tuttavia, un ipotetico investitore che avesse venduto in quel momento e non fosse tornato ad investire sul mercato per il resto dell’anno si sarebbe perso un periodo in cui l’indice è salito del 15,7% (in euro) (FactSet, al 16/11/2022. Rendimento dell’indice Euro STOXX 50 con dividendi netti, in euro, dal 30/5/2012 al 31/12/2012). Questi sono solo alcuni esempi di ciò che abbiamo riscontrato. A volte seguire gli schemi funziona - un numero di volte sufficiente a consentire ai sostenitori dell’analisi tecnica di affermare la validità del loro approccio - ma a nostro avviso si tratta solo di coincidenze.

Conclusioni

Fisher Investments Italia ritiene che il difetto principale dell’analisi tecnica risieda nella sua natura retrospettiva: si basa sulle oscillazioni passate dei titoli per prevedere il loro andamento futuro. Dal nostro punto di vista, le azioni sono orientate al futuro, valutando le probabilità e gli sviluppi economici e politici che incideranno sugli utili aziendali nei successivi 3-30 mesi. A nostro avviso, non importa cosa sia accaduto in passato: le azioni avranno già scontato quelle informazioni e voltato pagina. Inoltre, le nostre ricerche mostrano che i titoli azionari non presentano una correlazione seriale, ovvero che i movimenti di prezzo passati non incidono sui movimenti futuri. In altre parole: In qualsiasi momento, la probabilità che il giorno successivo si verifichi un rialzo oppure un ribasso è esattamente la stessa. 

Ma ciò non significa che la storia non abbia alcun impatto sull’analisi azionaria. Il passato può essere infatti un valido indicatore per l’analisi circa i cicli economici, il comportamento dei settori in diversi scenari politici ed economici, e il sentiment degli investitori in occasione dei precedenti rialzi e ribassi. In Fisher Investments Italia non crediamo che la storia si ripeta in maniera identica, ma siamo convinti che possa fornire un quadro di riferimento per stabilire cosa è probabile che accada, aiutando gli investitori a definire le aspettative di conseguenza. Ciononostante, riteniamo che l’utilizzo degli andamenti dei grafici utilizzati nell’analisi tecnica per cogliere la direzione futura del mercato sia, nella migliore delle ipotesi, inefficace. Nella peggiore delle ipotesi, agire sulla base dell’analisi tecnica può far sì che gli investitori si lascino sfuggire i sostanziosi rendimenti a lungo termine che il mercato azionario è in grado di offrire, o che debbano affrontare la fase più difficile di un calo e perdersi il rimbalzo che ne segue.

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Fisher Investments Italia è la denominazione commerciale utilizzata dalla succursale di Fisher Investments Ireland Limited operante in Italia (“Fisher Investments Italia”). Fisher Investments Ireland Limited, una società a responsabilità limitata costituita in Irlanda, è iscritta, insieme alla sua denominazione commerciale Fisher Investments Europe, al Companies Registration Office (“”Registro delle imprese””) irlandese con i numeri 623847 e 629724. Fisher Investments Europe è regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda e ha sede legale presso: 2 George’s Dock, 1st Floor, Dublin 1, D01 H2T6 Irlanda Fisher Investments Europe affida una parte degli aspetti dell’attività giornaliera di consulenza di investimento e gestione di portafoglio e delle funzioni di trading alle proprie affiliate. 

Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.

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