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Fisher Investments Italia recensisce gli indicatori del mercato del lavoro

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I dati sul mercato del lavoro sono un modo apparentemente intuitivo per comprendere l’economia. Se l’occupazione sale e la disoccupazione scende, le condizioni economiche sono positive, e viceversa. A causa dell’apparente importanza dei dati sul lavoro, le pubblicazioni finanziarie che seguiamo danno puntualmente risalto agli ultimi rapporti sull’occupazione e ai loro potenziali effetti a valle. Ma quando Fisher Investments Italia analizza questi indicatori occupazionali giudicati così rivelatori, li trova indicatori in ritardo e poco significativi per i mercati azionari.

Il ritardo degli indicatori del mercato del lavoro

Il ritardo delle inversioni del mercato del lavoro rispetto al mercato azionario

Come mostra il Grafico 1, i punti di inversione del mercato del lavoro tendono ad essere in ritardo rispetto al mercato azionario. Prendiamo le tre recessioni – contrazioni economiche profonde e/o prolungate – più recenti dell’Eurozona così come definite dal Centre for Economic Policy Research-Euro Area Business Cycle Network (l’arbitro ufficiale delle recessioni dell’area). In tutti i casi, i mercati ribassisti (flessioni del mercato azionario dovute al deterioramento dei fondamentali, di entità superiore al 20%) ad esse associati hanno preceduto la recessione e l’aumento dei tassi di disoccupazione.

Grafico 1: La disoccupazione è in ritardo rispetto alle azioni e alla crescita economica

Fonte: FactSet al 09/09/2024. Rendimento dell’indice MSCI Unione economica e monetaria europea (UEM) con dividendi netti e tasso di disoccupazione dell’Eurozona, dal 31/12/1999 al 31/08/2024.

Esempio di ritardo durante la recessione del 2011-2013

Il picco della disoccupazione di aprile 2013, ad esempio, è arrivato in ritardo di 19 mesi rispetto al punto minimo dei mercati dell’Eurozona – ovvero l’intera recessione durata dal 2011 al 2013 – a testimonianza di come i titoli azionari tendano ad anticipare l’andamento dell’economia e dei dati occupazionali. Ciò è in linea con l’analisi di Fisher Investments Italia, secondo cui i dati di mercato storici dimostrano che le azioni guardano in avanti e in genere scontano i probabili esiti economici con un anticipo che va dai 3 ai 30 mesi.

Analisi del ritardo degli indicatori occupazionali

I dati sul lavoro, al contrario, tendono ad essere in ritardo e a fornire un’istantanea retrospettiva delle condizioni economiche passate. Perché? Pensiamo a un responsabile delle assunzioni intento a decidere se assumere. L’inserimento dei nuovi dipendenti richiede spesso ingenti risorse e spese aziendali (ad esempio per le attività di reclutamento, i colloqui e la formazione). Nell’esaminare le prassi di assunzione, Fisher Investments Italia ha rilevato la tendenza delle aziende a posticipare il potenziamento del personale fino a quando non sono costrette a farlo per evadere la domanda proveniente dai clienti, il che accade molto dopo che le condizioni economiche si sono rischiarate. Dalla nostra analisi emerge che le imprese vedono le assunzioni come una extrema ratio, preferendo cavarsela con ciò che hanno fino a quando non sono costrette ad assumere.

Relazione tra capitale umano e licenziamenti

Allo stesso modo, le imprese generalmente tengono al loro capitale umano perché lo considerato come una delle loro risorse più preziose, pertanto sono riluttanti a licenziare i lavoratori anche quando la situazione comincia a diventare più complicata. Sulla base delle nostre osservazioni, quando le imprese attraversano difficoltà economiche e sono costrette a tagliare i costi, cercano di evitare i licenziamenti a meno che non abbiano altre alternative; scegliendo spesso di dare priorità alla riduzione di altre spese (piani di espansione, marketing, scorte, progetti discrezionali, bonus e spese amministrative). Dall’analisi del comportamento aziendale condotta da Fisher Investments Italia emerge che molte aziende non vogliono che i talenti su cui hanno investito così tanto vadano sprecati se non sono costrette in tal senso, sapendo che il tempo, l’energia e i costi per sostituirli in un secondo momento potrebbero metterle in una situazione di forte svantaggio competitivo.

Implicazioni per gli investitori

Consideriamo ora le implicazioni di ciò per gli investimenti: stando alle recensioni di Fisher Investments Italia sulle decisioni aggregate delle aziende in materia di assunzioni, i rapporti sull’occupazione riflettono dati che sono un effetto successivo alla crescita economica. A nostro avviso, ciò colloca gli indicatori occupazionali nelle retrovie del ciclo economico, mentre i corsi azionari sono in prima linea poiché anticipano le tendenze economiche prima che diventino evidenti.

Come sfruttare le differenze di tempistica

Come possono gli investitori sfruttare questa osservazione (ovvero che i dati occupazionali sono in ritardo)? I commentatori finanziari che seguiamo tendono a dare un’importanza eccessiva non solo a ciò che i rapporti di lavoro presumibilmente rivelano sullo stato attuale dell’economia, ma anche sulle sue sorti future. Come dimostra la nostra ricerca, tuttavia, si tratta perlopiù di rumore di fondo privo di correlazione con le azioni, che guardano sempre in avanti. Riteniamo che gli investitori possano ignorare queste voci infondate sul presunto potere dell’andamento dell’occupazione di incidere sull’economia e i mercati.

Il ruolo degli indicatori del mercato del lavoro

Tuttavia, riteniamo che gli indicatori del mercato del lavoro siano utili per un altro scopo: valutare quale sia il sentiment degli investitori. Sebbene la recensione di Fisher Investments Italia sui dati occupazionali giunga alla conclusione che questi non dettano il passo ai mercati azionari, le reazioni generali ai dati sulla crescita dell’occupazione e l’atteggiamento nei confronti dei mercati del lavoro in generale sono un modo per capire se le persone sono perlopiù pessimiste o ottimiste nei confronti dell’economia. La misura in cui questo incide, in positivo o in negativo, sulle aspettative può rendere più facile (o più difficile) per la realtà superarle. A nostro parere è sostanzialmente questo divario tra realtà e aspettative a muovere maggiormente i mercati. Più l’umore è pessimista, in particolare circa fattori quali i rapporti sull’occupazione che poco hanno a che fare con la futura crescita economica, maggiore è la probabilità che i risultati siano migliori di quelli previsti, spingendo al rialzo le azioni, e viceversa.

Conclusioni di Fisher Investments Italia

Fisher Investments Italia ha esaminato i dati sul mercato del lavoro e invita a seguire queste serie non per capire come andrà il mondo reale ma per capire come si sentono gli investitori e se queste aspettative siano giustificate o meno nel valutare la probabile evoluzione delle prospettive economiche a breve termine.

Segui le ultime novità sui mercati e gli aggiornamenti di Fisher Investments Italia:

Fisher Investments Italia è la denominazione commerciale utilizzata dalla succursale di Fisher Investments Ireland Limited operante in Italia (“Fisher Investments Italia”). Fisher Investments Ireland Limited, una società a responsabilità limitata costituita in Irlanda, è iscritta, insieme alla sua denominazione commerciale Fisher Investments Europe, al Companies Registration Office (""Registro delle imprese"") irlandese con i numeri 623847 e 629724. Fisher Investments Europe è regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda e ha sede legale presso: 2 George’s Dock, 1st Floor, Dublin 1, D01 H2T6 Irlanda Fisher Investments Europe affida una parte degli aspetti dell’attività giornaliera di consulenza di investimento e gestione di portafoglio e delle funzioni di trading alle proprie affiliate. 

Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.

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