Borsa
Nel corso degli ultimi 100 anni ci sono perlomeno stati 3 eventi che hanno cambiato drasticamente l’economia dell’intero pianeta. In questo articolo parleremo di queste tre grandi crisi di Borsa:
Analizziamo insieme quelle che possiamo considerare come le 3 più grandi crisi di borsa.
Il crollo del 29, anche noto come crollo di Wall Street”, fu quella che possiamo probabilmente definire come la prima crisi di borsa della storia ed avvenne, appunto, nel 1929.
Il big crash, noto anche come “Venerdì Nero” avvenne il 29 ottobre 1929, a New York, . Ma quali furono le cause e gli effetti di questo crollo?
Sono state individuate varie cause: la cattiva struttura del sistema bancario e delle aziende finanziarie e industriali (o la loro cattiva gestione), l’eccesso di prestiti a carattere speculativo, una cattiva distribuzione del reddito e l’utilizzo di un’economia errata in quanto non teneva conto di fattori determinanti.
Fu così che crollarono le azioni delle imprese di grandi dimensioni ed il giorno del Big Crash si assistette alla vendita di oltre 16 milioni di azioni, che portarono ad un ulteriore calo del valore dei titoli.
La caduta della borsa interessò specialmente il ceto di media borghesia e come se non bastasse, l’evento creò una situazione di panico che portò i piccoli risparmiatori ad affrettarsi per ritirare i propri risparmi. Ciò creò una crisi di liquidità che ebbe principalmente 2 effetti: il fallimento di diverse aziende (specialmente quelle che si ritrovarono senza finanziamenti bancari) e la diminuzione della domanda di lavoro.
Tutto ciò in USA creò disoccupazione, una situazione economica instabile e la criminalità incrementò.
Il crollo del '29 ebbe ripercussioni su scala globale, dove la disoccupazione incrementò la povertà e quindi diffuse il problema della fame. Anche la crisi economica ebbe un impatto mondiale, e si sviluppò una sfiducia nei confronti del sistema capitalistico.
La seconda grande crisi di borsa della storia avvenne a marzo del 2000. Si tratta della bolla speculativa delle dotcom (.com), ovvero della bolla speculativa inerente alle nuove tecnologie informatiche.
La bolla si sviluppò tra il 1997 e il 2000 e causò la crisi, ma cosa è successo esattamente? Fu un mix tra speranza, convinzione di fare il “colpo grosso” e fiducia nelle nuove tecnologie. In breve gli azionisti si convinsero del fatto che acquistare azioni dotcom fosse un’ottima scelta, e che non fosse necessario analizzare i “classici” dati in quanto la tecnologia è in continua evoluzione.
Il pensiero che sta dietro questa crisi è corretto, il problema è che gli azionisti avrebbero dovuto controllare i dati. Normalmente un’azienda dovrebbe migliorare grazie agli investimenti e il continuo miglioramento porta ad un incremento del valore delle azioni (ovviamente l’andamento ha i suoi alti e bassi), in questo caso, invece, le aziende si ritrovarono improvvisamente con investimenti elevatissimi e con azionisti che si aspettavano di vedere risultati che non avrebbero potuto avere in poco tempo, o che non avrebbero potuto avere affatto.
Si crearono così delle situazioni di stallo, con le aziende che non erano in grado di soddisfare le aspettative, gli azionisti che si rendevano conto che forse sarebbe stato meglio analizzare tutti i dati e dalla mancanza di nuovi investitori disposti a pagare azioni divenute parecchio costose.
L’effetto di tutto ciò fu lo “scoppio” della bolla dotcom del 2000, quando iniziò la vendita compulsiva delle azioni da parte degli imprenditori per poter arraffare quanto di guadagnato o per poter riprendere i propri soldi prima che possa avvenire un crollo. Il crollo è proprio ciò che avvenne, con il valore delle azioni in caduta libera e il fallimento di moltissime aziende.
La crisi finanziaria del 2008, o crollo di Wall Street 2008, è stata la seconda fase di una crisi iniziata due anni prima negli Stati Uniti, innescata dal crollo dei mutui subprime dovuto al fatto che spesso le persone non erano più in grado di pagare i loro debiti. È stata innescata dal crollo dei mutui subprime, dovuto al fatto che spesso le persone non erano più in grado di pagare i loro debiti.
Il crollo della Borsa del 2008 fu la seconda fase di una crisi iniziata ben 2 anni prima in USA, causata dal crollo dei mutui subprime dovuta al fatto che spesso le persone non erano più in grado di rimborsare quanto dovuto.
La crisi finanziaria del 2008 fu dovuta ad una crisi di liquidità e di solvibilità a livello di banche e Stati, e da una scarsità di credito alle imprese. L’effetto di tutto ciò consistette in un calo dei prezzi di borsa e nel fallimento di diversi istituti finanziari.
Per evitare una crisi sistematica le varie nazioni dovettero intervenire per salvare le banche e ciò portò alla nascita di un debito pubblico in vari Stati e provocò una recessione su scala globale.
La “Grande Recessione” iniziò appunto nel 2008 ed ebbe effetti rilevanti sino al 2010. In generale, però, tutto nacque con la crisi finanziaria del 2008, che portò ad un netto cambiamento dell’economia mondiale e costrinse vari Stati ad effettuare diversi cambiamenti. Tutt’oggi diverse di queste nazioni “pagano” per la stabilizzazione dell’economia mondiale.
Di seguito è riportato il grafico del crollo del mercato azionario del 2008.
Nell'analisi dell'andamento del FTSE MIB, l'indice che riflette l'andamento dei principali titoli di borsa italiani di cui esprime la media ponderata, ricomprendendo l'80% della capitalizzazione di mercato. Come messo in evidenza dal grafico, in 5 anni la tendenza è verso la crescita, con un minimo che si attesta a 14,894. Il calo che caratterizza il periodo che va dal 2020 al 2021 è ovviamente una diretta conseguenza dei lockdown e del crollo economico che ne è conseguito. Il livello di oggi si attesta su 30.089, con una performance a 2 anni del +15,98%. L'andamento rispetto a Febbraio 2020 è positivo, coerentemente con l'andamento economico che ha visto una crescita del prodotto interno lordo rispetto ai livelli pre-covid.
L'indice Standard & Poor 500, che segue l'andamento di un paniere composto dalle 500 società USA a più alta capitalizzazione, mostra una tendenza crescente negli ultimi 5 anni, con tassi di crescita che superano il 73%. Il valore attuale si attesta a 4.567.
Inoltre, è importante conoscere altre crisi economiche ultimi 100 anni, che hanno segnato l'economia mondiale:
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