L’opinione di Fisher Investments Italia sui limiti della protezione del capitale

Nell’esperienza di Fisher Investments Italia, molti investitori ritengono prioritario evitare che i loro portafogli perdano valore: un obiettivo di investimento noto come protezione del capitale. Abbiamo anche riscontrato che questi stessi investitori tendono a riconoscere la necessità di una certa crescita del capitale dopo avere valutato i loro altri obiettivi finanziari personali. Tuttavia, a nostro avviso questi due approcci, vale a dire la protezione del capitale e la crescita, non possono coesistere. A un’analisi più approfondita, una vera protezione del capitale si rivela un obiettivo di investimento piuttosto raro. Ci spieghiamo meglio. 

protezione del capitale

Pur avendo letto diverse definizioni nelle pubblicazioni finanziarie che seguiamo, per Fisher Investments Italia una vera protezione del capitale è una strategia che si prefigge di evitare qualsiasi fluttuazione del valore del portafoglio (escludendo naturalmente i prelievi dell’investitore). L’obiettivo consiste quindi nell’eliminare il rischio che il valore del portafoglio diminuisca. Dato che la nostra ricerca dimostra che la stragrande maggioranza degli attivi – titoli a reddito fisso, azioni, investimenti immobiliari, opere d’arte, materie prime, oro, ecc. – evidenzia un andamento volatile, la gamma di strumenti a disposizione degli investitori che perseguono come obiettivo prioritario una vera protezione del capitale è limitata. Solitamente tali strumenti sono costituiti da liquidità o titoli assimilabili a liquidità, che sono gli attivi più liquidi a disposizione degli investitori (vale a dire facilmente e rapidamente vendibili senza dover accettare un prezzo scontato) e con un valore stabile (ossia che non aumenta né diminuisce di molto).

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Rischi della protezione del capitale

Riconosciamo l’attrattiva teorica della protezione del capitale, ma secondo Fisher Investments Italia questo obiettivo presenta dei limiti: tra i principali, l’implicazione che la prospettiva di una perdita di valore del portafoglio sia l’unico rischio di investimento. Crediamo tuttavia che ne esistano altri: ad esempio, il rischio di inflazione (un aumento generalizzato dei prezzi a livello dell’intera economia). L’inflazione media si è attestata all’1,7% su base annua dal 2000, un livello che quest’anno è stato ampiamente superato (Fonte: FactSet, al 07/06/2022. Sulla base della variazione percentuale media annua dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) italiano dal 2000 al 2021, e della variazione percentuale su base annua dell’IAPC italiano da gennaio 2022 a maggio 2022). Se questa media annua storica dovesse persistere o aumentare nei prossimi 20 anni, un portafoglio composto unicamente da attivi liquidi che non genera alcuna crescita non riuscirebbe molto probabilmente a tenere il passo con l’inflazione. Ancor peggio se l’inflazione dovesse surriscaldarsi, come accade ora. Anche se la liquidità e gli attivi assimilabili a liquidità mantengono oggi il loro valore, l’inflazione può ridurne il potere d’acquisto nel tempo.

Ora, la protezione del capitale può avere una sua logica nel caso in cui l’investitore disponga di una quantità di denaro sufficiente a soddisfare tutte le proprie esigenze di cassa del momento e nell’arco del proprio orizzonte di investimento, che Fisher Investments Italia definisce come l’intero periodo di tempo in cui un investitore ha necessità che i suoi attivi raggiungano gli obiettivi prefissati. Porsi come priorità la protezione del capitale può avere un senso anche se i fondi dell’investitore sono destinati a coprire una spesa a breve termine. Tuttavia, ciò presuppone che l’investitore non miri a far crescere il suo portafoglio, un fatto piuttosto raro nella nostra esperienza. Abbiamo invece riscontrato che la maggior parte degli investitori richiede almeno una certa crescita del capitale per realizzare i propri obiettivi personali, che possono includere future esigenze di cassa, il mantenimento del potere d’acquisto in un contesto d’inflazione e/o esigenze che vanno oltre la vita del titolare del portafoglio (come lasciti ai propri eredi o a un’organizzazione, o per altre ragioni ereditarie).

Per ottenere tale crescita, Fisher Investments Italia ritiene che gli investitori debbano esporsi a qualche rischio, anche a costo di dover subire occasionalmente una perdita di valore del portafoglio nel breve termine. L’entità di questa esposizione può variare molto, data la varietà di profili di rischio e rendimento evidenziata dalla nostra ricerca. Ad esempio, riteniamo che i titoli governativi a reddito fisso tendano a subire fluttuazioni più limitate nel breve termine, a differenza delle azioni, che generalmente registrano maggiori oscillazioni sia al rialzo sia al ribasso nel breve periodo. Tuttavia, stando alla nostra analisi dei dati storici, nel lungo periodo le azioni tendono a generare rendimenti più elevati rispetto ai titoli a reddito fisso (Fonte: FactSet e Intercontinental Exchange, Inc., al 07/06/2022. Sulla base dell’indice MSCI World con dividendi netti in lire, dal 31/12/1969 al 31/12/2021, e dell’indice ICE BofA Euro Broad Market, dal 31/12/1995 al 31/12/2021).

A nostro avviso, le fluttuazioni a breve termine dei titoli azionari sono il prezzo da pagare per ottenere rendimenti storicamente più elevati nel lungo termine. In funzione degli obiettivi, dell’orizzonte temporale e della tolleranza al rischio dei singoli investitori, la detenzione di strumenti finanziari che generano crescita – come le azioni, eventualmente associate ad alcuni titoli a reddito fisso, in funzione delle circostanze – può essere la soluzione più adatta per molti investitori. 

Protezione del capitale e crescita

Inoltre, a nostro avviso è essenziale comprendere che la protezione del capitale e la sua crescita non possono coesistere come singolo obiettivo di investimento. Entrambe comportano dei compromessi. Qualora ci sia l’esigenza di generare crescita o flussi di cassa per coprire le spese, Fisher Investments Italia ritiene che gli investitori debbano prepararsi a sopportare temporanee perdite di valore del portafoglio, in quanto inevitabili nel percorso verso rendimenti di mercato a lungo termine che contribuiscano al conseguimento di tali obiettivi. Se la priorità è la protezione del capitale, l’investitore deve accettare che il valore del suo portafoglio potrebbe non diminuire, ma che probabilmente non conseguirà una performance paragonabile alla crescita generata dai titoli azionari e che non manterrà il suo valore rispetto all’inflazione; di conseguenza, potrebbe non produrre rendimenti sufficienti a raggiungere i risultati di investimento auspicati. Una corretta definizione delle aspettative in termini di obiettivi di investimento permette agli investitori di prendere decisioni allineate con il risultato desiderato, essendo allo stesso tempo consapevoli dei compromessi che potrebbero dover accettare.

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Fisher Investments Italia è la denominazione commerciale utilizzata dalla succursale di Fisher Investments Ireland Limited operante in Italia (“Fisher Investments Italia”). Fisher Investments Ireland Limited, una società a responsabilità limitata costituita in Irlanda, è iscritta, insieme alla sua denominazione commerciale Fisher Investments Europe, al Companies Registration Office (“”Registro delle imprese””) irlandese con i numeri 623847 e 629724. Fisher Investments Europe è regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda e ha sede legale presso: 2 George’s Dock, 1st Floor, Dublin 1, D01 H2T6 Irlanda Fisher Investments Europe affida una parte degli aspetti dell’attività giornaliera di consulenza di investimento e gestione di portafoglio e delle funzioni di trading alle proprie affiliate. 

Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.

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