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Non tutti i tipi di investitori sono uguali, e ci sono una serie di differenze tra quelli che sono considerati investitori istituzionali e quelli che sono considerati investitori non istituzionali o investitori retail. In questo articolo andiamo ad esplorare queste differenze, per una migliore comprensione del mercato finanziario.
Possiamo definire gli investitori istituzionali come tutti quegli investitori che investono grandi quantitativi di denaro agendo per conto di terzi: altre compagnie, persone fisiche. Alcuni esempi di fondi istituzionali sono: fondi pensione, fondi comuni, gestori di denaro, compagnie di assicurazione, banche d'investimento, trust aziendali, dotazioni, hedge fund e anche alcuni investitori di private equity.
Gli investitori istituzionali rappresentano circa l'85%degli scambi alla Borsa di New York. Muovono grandi blocchi di azioni e hanno un'enorme influenza sui movimenti del mercato azionario. Gli investitori istituzionali possono vantare al loro interno team di analisti ed esperti di finanza, quindi soggetti che hanno una profonda comprensione dei meccanismi che regolano il mercato. Il che si traduce in una capacità di calcolo e previsione che è ovviamente superiore rispetto a quella dell'investitore medio.
A causa delle loro dimensioni, gli investitori istituzionali possono spesso negoziare tassi migliori sui loro investimenti. Hanno anche la possibilità di accedere a investimenti che i normali investitori non hanno, come le opportunità di investimento con grandi acquisti minimi.
Ci sono varie tipologie di investitori istituzionali. Vediamo alcuni esempi più nello specifico.
Sono i fondi speculativi, che nel diritto commerciale italiano sono il più delle volte organizzati nella forma della società in accomandita semplice o SRL. Producono rendimenti che presentano un basso tasso di correlazione con il mercato di riferimento, con investimenti rischiosi ma potenzialmente molto profittevoli.
Raccolgono denaro da una pluralità di investitori, il quale viene poi utilizzato per l'acquisto di titoli. Nella maggior parte dei casi gli investimenti sono diversificati, il che riduce il livello di rischio per gli investitori. Gli investimenti avvengono in assets liquidi che sono poi commercializzati sul mercato.
Siamo nel campo della corporate finance. L'obiettivo è quello di apportare nuovi capitali e quindi finanziamenti ad una società target con l'acquisto di azioni o la sottoscrizione di azioni di nuova emissione. Le società in oggetto solitamente non sono in grado di procurarsi capitali propri, ma sono società con un certo potenziale finanziario. Quindi, il rischio per gli investitori è alto, come del resto il potenziale ritorno economico.
Esempi in Italia sono Genertel o Allianz. Si tratta di grandi compagnie che forniscono servizi di tipo assicurativo, offrendo copertura finanziaria agli investitori.
Gli investitori retail o non istituzionali sono, per definizione, tutti quegli investitori che non siano investitori istituzionali. Quindi tutti coloro che comprano e vendono debito, azioni o altri investimenti attraverso un broker, una banca, un agente immobiliare, possono essere definiti come risparmiatori retail. Queste persone non stanno investendo per conto di qualcun altro, stanno gestendo il proprio denaro. Gli investitori non istituzionali sono generalmente guidati da obiettivi personali. Alcuni esempi sono: pianificazione della pensione, il risparmio per l'istruzione dei figli o il finanziamento di un grande acquisto.
A causa del loro piccolo potere d'acquisto, i clienti retail al dettaglio devono spesso pagare commissioni più alte sui loro sui loro investimenti. Per definizione, la SEC considera gli investitori al dettaglio come investitori non sofisticati. Quindi, sono previste una serie di limitazioni con finalità essenzialmente protettiva.
Gli investitori retail si servono, nelle operazioni di investimento, di broker e piattaforme con cui effettuare le proprie operazioni di investimento. Facendo click sul link puoi scoprire quali sono le i migliori broker in Italia.
Abbiamo quindi trattato della definizione di investitore al dettaglio e di investitori istituzionale. Adesso è giunto il momento di fare un passo in avanti, e trattare di quelle che sono le differenze principali fra queste due tipologie di investitori, soprattutto per quanto riguarda lo stile e le modalità di investimento.
Il primo aspetto da prendere in considerazione è quello dell'esperienza e capacità di analisi Abbiamo accennato al fatto che gli investitori istituzionali si servano di analisti ed esperti dei mercati per prendere le migliori decisioni di investimento. Questo, solitamente, si traduce in un decisioni più ragionate e razionali. Quindi, se l'emotività ha spesso, per l'investitore retail, un ruolo fondamentale, lo stesso non si può dire per gli investitori istituzionali, data la complessità dei meccanismi decisionali che stanno alla base di queste strutture.
Un altro aspetto da considerare è quello della tipologia di transazioni e delle loro dimensioni. Gli investitori istituzionali sono soliti effettuare operazioni che possono coinvolgere anche blocchi di 100.000 azioni contemporaneamente. Questo perché si agisce per conto di terzi, raccogliendo masse di denaro le quali vengono poi immesse nel mercato finanziario. Al contrario dell'investitore retail che invece agisce gestendo esclusivamente il proprio portfolio, con quantitativi quindi assai ridotti.
Il terzo aspetto è quello dell'asimmetria informativa. Gli investitori istituzionali sono specialisti della finanza, hanno quindi accesso a informazioni, analisi e feedback che non sono accessibili all'investitore retail. Questo si traduce in un fenomeno di asimmetria informativa.
L'ultimo aspetto, strettamente collegato al precedente e, in generale, alla tematica dell'asimmetria informativa, è quello della regolamentazione. Si parte dal presupposto che il soggetto retail è un attore debole nel campo del mercato finanziario. E lo scopo principale della legislazione, non solo nel settore finanziario, è quello della tutela degli attori deboli. Nel campo degli investimenti, questo si traduce nella previsioni, da parte delle entità istituzionali nazionali e internazionali, più protettive.
L'ultimo fattore da prendere in considerazione è l'impatto dell'investimento. Muovendo grandi masse di denaro, gli investitori istituzionali hanno spesso la possibilità di influenzare direttamente il mercato. Possibilità che ovviamente l'investitore retail non ha.
Abbiamo quindi visto la differenza fra investitore istituzionale e investitore retail. Speriamo ti sia chiara la differenza fra queste due tipologie di investitori, ma soprattutto come essi si muovono sui mercati finanziari, come interagiscono con i meccanismi che regolano questi ultimi e, soprattutto, qual è l'influenza dei grandi investitori istituzionali sulle dinamiche e l'andamento dei mercati.
Sono tutti i soggetti che non rientrano nella categoria degli investitori istituzionali. Si tratta di soggetti che agiscono privatamente, personalmente o con l'ausilio di intermediari, sui mercati finanziari, investendo i propri risparmi.
Si intende un'ampia categoria di soggetti operanti sui mercati finanziari, che si servono di team di analisti ed esperti dei mercati per effettuare ampie operazioni di investimento.
Esempi di investitori istituzionali sono: fondi speculativi, compagnie assicurative, hedge fund, fondi comuni, private equity, fondi pensione, banche d'investimento, trust aziendali, dotazioni, hedge fund, private equity.
Le differenze fondamentali si evidenziano in 5 aspetti, che sono: le differenze informative, esperienza e capacità di analisi, regolamentazione, capacità di impatto sui mercati, regolamentazione.
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