Borsa
La quota di mercato è un concetto importantissimo nel mondo degli investimenti, in quanto ci consente di capire quanto, in un determinato settore, la società che si sta analizzando è influente rispetto ai competitor. Contestualizzare questa informazione nella propria strategia di analisi consente di orientare al meglio le proprie scelte di trading e di investimento. Quindi, in questo articolo andiamo ad approfondire il concetto: cos'è la quota di mercato, qual è la formula per il calcolo, perché è importante, alcuni esempi, la differenza fra quota di mercato assoluta e relativa.
Il concetto di quota di mercato è strettamente collegato a quella di industria. In estrema sintesi potremmo definirla come la quota di vendite, all'interno di una determinata industria, che la società di riferimento controlla. In termini più tecnici, le vendite totali di una compagnia in relazione alle vendite totali dell'industria all'interno della quale la società opera.
Ci sono due tipologie di quote di mercato: quota di mercato valore e volume. La prima si basa sulla quota effettiva di vendite rispetto al totale di vendite di un determinato segmento. I volumi si riferiscono invece alle unità di prodotto vendute da un'azienda rispetto al totale di unità vendute sul mercato che si prende in considerazione.
La formula della quota di mercato è la seguente:
Quota di Mercato = (Vendite totali del mercato/Vendite dell’azienda) ×100
Quindi, come anticipato, andiamo a prendere in considerazione e mettere in relazione due dati: il valore delle vendite totali del mercato e le vendite dell'azienda. La moltiplicazione per 100 ci restituisce poi una percentuale, per una rappresentazione intuitiva della quota di mercato di una determinata azienda.
La quota di mercato è importante perché ci fornisce tutta una serie di informazioni, le quali possono essere utili sia per gli investitori che per chi opera come imprenditore in un determinato mercato. Quindi, dati come: le dimensioni della società, la sua sfera di influenza, l'andamento e cosi via. Ovviamente queste vanno poi contestualizzate. E, in particolare, andrà presa senz'altro in considerazione la struttura del mercato in cui l'impresa opera.
Questa operazione può in primis fornire informazioni utili per valutare le chance di successo della propria impresa all'interno del segmento di produzione. Mercati maturi, caratterizzati da pochi grandi player (ad esempio è il caso di Apple, che possiede da sola una quota di mercato enorme, pari al 70%), offrono possibilità di crescita e di ingresso più ridotte di mercati caratterizzati da una maggiore frammentazione e dinamicità.
Poi, un'analisi contestualizzata della quota di mercato ci fornisce dati anche in relazione ai cambiamenti e alle variazioni delle quote di mercato. Nei mercati che abbiamo definito come meno maturi le quote di mercato tendono a cambiare rapidamente, quindi una contrazione della quota di mercato dell'azienda di riferimento, se temporanea, potrebbe non essere un segnale particolarmente allarmante. Al contrario, nei mercati più maturi le quote di mercato tendono a restare stabili, quindi una contrazione in questi contesti può effettivamente essere un segnale piuttosto problematico.
Tutti questi fattori possono essere presi in considerazione nelle proprie scelte di investimento. Quando valuti le aziende su cui investire, prendi in considerazione la quota di mercato dell'azienda e il contesto di riferimento all'interno del quale la stessa si inserisce. Se il mercato è maturo, l'investimento in aziende stabili e solide con una certa storia alle spalle può rilevarsi un'ottima scelta di investimento. Se invece il mercato è meno maturo e più frammentato potrebbe essere più saggio utilizzare strumenti finanziari come gli ETF in un'ottica di diversificazione, distribuendo in questo modo il rischio fra una grande varietà di società.
Facciamo un esempio per comprendere il concetto di quota di mercato.
Se i consumatori britannici spendessero un totale di 100 miliardi di sterline in generi alimentari ogni anno e le vendite di Green Grocer Co. raggiungessero i 4,5 miliardi di sterline nello stesso periodo, l'azienda avrebbe il 4,5% del mercato alimentare britannico.
Quindi, abbiamo messo in relazione le vendite totali di generi alimentari in un anno con le vendite di Grocer Co. in un determinato periodo di tempo e abbiamo ricavato da queste informazioni la quota di mercato in percentuale.
Si tende a distinguere, quando si parla di quota di mercato, fra quota di mercato relativa e assoluta.
La quota di mercato assoluta ci fornisce un'informazione parziale ma importante: qual è l'influenza di un'azienda rispetto al mercato di riferimento. Il che ci fornisce importanti indicazioni Ad esempio, una società potrebbe avere aumentato significativamente le vendite in un determinato trimestre, ma se il ritmo di crescita delle vendite delle delle imprese concorrenti è maggiore allora potrebbe non essere, tutto sommato, un segnale tanto spettacolare. E questa informazione è desumibile dalla quota assoluta, in particolare dalle variazioni della quota assoluta in un determinato periodo di tempo.
Quando si prende in considerazione la quota di mercato relativa invece si va a mostrare il comportamento di un'azienda rispetto a un concorrente. Fornisce quindi un quadro ancora più completo della situazione. Poniamo il caso che una società che opera nel settore alimentare detiene una quota di mercato del 20%. Questo dato di per sé potrebbe essere molto positivo in un mercato caratterizzato da forte frammentazione, ma se le aziende concorrenti hanno, rispettivamente, una quota di mercato del 40% e del 30% allora l'influenza dell'azienda nel segmento preso in considerazione va decisamente a ridimensionarsi.
La quota di mercato assoluta viene calcolata, come abbiamo visto, con la formula: Quota di Mercato=(Vendite totali del mercato/Vendite dell’azienda)×100.
Adesso, una volta essere andati a calcolare la quota di mercato con questo calcolo, non dobbiamo fare altro che ricavare da questo valore, sottraendo esso da 100, per l'individuazione della quota che non controlla. Ad esempio, se X controlla il 20%, significa che non controlla l'80%. A questo punto, dividiamo la quota che l'azienda controlla per la quota di mercato che l'azienda non controlla. Il valore risultante è la quota di mercato relativa.
Cos'è l'analisi fondamentale se non uno strumento cruciale per sondare la salute finanziaria e operativa di un'azienda? Al suo interno, la quota di mercato, sia relativa che assoluta, emerge come un indicatore fondamentale. Mentre la quota assoluta rivela la porzione di mercato detenuta da un'azienda, la quota relativa la pone in contesto rispetto ai suoi concorrenti. Entrambe sono essenziali nella valutazione aziendale, offrendo agli analisti una chiara prospettiva sulla posizione competitiva dell'azienda e sugli eventuali vantaggi o sfide che può affrontare nel suo settore di riferimento.
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La quota di mercato può essere definita come la quota di vendite, all'interno di una determinato segmento di mercato, che la società di riferimento controlla.
La quota di mercato assoluta ci fornisce indicazioni su qual è la quota che la società controlla di un determinato mercato.
Il concetto di quota di mercato relativa mette in relazione la quota di mercato controllata dalla società con le quote di mercato delle società operanti nello stesso settore.
La formula è la seguente: (Vendite totali del mercato/Vendite dell’azienda)×100
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