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A partire dal 2025, la normativa fiscale italiana sulle criptovalute ha subito alcune modifiche significative rispetto alle disposizioni precedenti. E in questa guida troverai un aggiornamento basato sulle informazioni più recenti riguardanti la nuova tassazione Bitcoin. Gli investimenti in criptovalute devono essere dichiarati nel quadro RW, anche se non sono state realizzate plusvalenze o prelevamenti. Per dichiarare le tasse su criptovalute in Italia e la tassazione bitcoin, è necessario seguire le indicazioni che vedremo di seguito.
Nota: È importante conservare una traccia dettagliata di tutte le operazioni per facilitare la compilazione della dichiarazione dei redditi.
Di seguito le informazioni sulla tassazione delle criptovalute più aggiornate.
Tassazione delle Plusvalenze
Obbligo di Dichiarazione nel Quadro RW
Il possesso di cripto-attività deve essere dichiarato nel quadro RW della dichiarazione dei redditi, anche in assenza di realizzo di plusvalenze. Questo obbligo si applica a tutti i contribuenti residenti in Italia che detengono criptovalute su exchange esteri o in wallet privati.
Imposta sul valore delle Cripto-Attività (IVCA)
Dal 2025, è stata introdotta un'Imposta sul Valore delle Cripto-Attività (IVCA), pari allo 0,2% del valore delle criptovalute detenute al 31 dicembre di ogni anno. Questa imposta è simile all'imposta di bollo applicata sui conti correnti e altri strumenti finanziari.
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Definizione di Cripto-Attività: La normativa italiana definisce le cripto-attività come rappresentazioni digitali di valore o diritti che possono essere trasferite e memorizzate elettronicamente utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga.
Eventi Tassabili
Sono considerati eventi tassabili:
Altri termini che troverete quando avete a che fare con le criptovalute sono i seguenti. Giusto ve li condivido così siete meglio informati:
Esclusioni. Con l'eliminazione della soglia di esenzione di €2.000, tutte le plusvalenze saranno soggette a tassazione. Tuttavia, gli scambi tra criptovalute con le stesse caratteristiche e funzioni potrebbero non essere considerati eventi tassabili. Si consiglia di consultare un professionista fiscale per una valutazione accurata.
Obblighi e sanzioni
Un'imposta di bollo del 2% sarà applicata sul valore totale delle criptovalute detenute. È stato introdotto un programma di dichiarazione volontaria che consente ai contribuenti di segnalare le criptovalute precedentemente non dichiarate senza sanzioni.
Scadenze fiscali
Il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all'anno fiscale 2024 è il 3 marzo 2025. Le criptovalute devono essere dichiarate anche in assenza di operazioni di vendita.
Come si calcola la plusvalenza
Il metodo LIFO (Last In, First Out) rimane applicabile per il calcolo delle plusvalenze da criptovalute. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2025, è stata eliminata la soglia di esenzione di €2.000. Di conseguenza, tutte le plusvalenze saranno soggette a tassazione senza alcuna franchigia. L'aliquota rimane al 26% per il 2025, ma è previsto un aumento al 33% a partire dal 2026.
Compensazione delle minusvalenze
Le minusvalenze non sono obbligatorie da dichiarare nel Quadro RT. Tuttavia, dichiararle può essere vantaggioso, poiché possono essere compensate con future plusvalenze nei quattro anni successivi. Con l'eliminazione della soglia di esenzione, tutte le minusvalenze possono essere utilizzate per compensare le plusvalenze future.
Riguardo alla ETF bitcoin tassazione e gli ETN che investono in criptovalute sono trattati come fondi negoziati in borsa e sono soggetti a un'aliquota del 26% sulle plusvalenze. Questa aliquota rimane invariata, creando una disparità rispetto alla tassazione diretta delle criptovalute, che subirà un aumento al 33% dal 2026.
Per avere più chiarezza vi sarà utile esaminare l'articolo: come sono tassati gli ETF.
Il possesso di criptovalute al di fuori del sistema bancario italiano deve essere dichiarato nel Quadro RW ai fini del monitoraggio fiscale. Le istruzioni per la compilazione rimangono invariate, utilizzando il codice 14 per "Altre attività finanziarie estere e valute virtuali" nella Colonna 3. Non è richiesto indicare il codice dello Stato estero per le valute virtuali, e la casella "Solo monitoraggio" deve essere selezionata, poiché il possesso di criptovalute è soggetto solo a obblighi di monitoraggio e non all'imposta IVAFE.
Inoltre, la dichiarazione dei redditi italiana per il 2024 (Modello 730) include un nuovo "Quadro W" dedicato alla dichiarazione di criptovalute e altre cripto-attività. Il Quadro W deve essere compilato anche se le cripto-attività non sono più detenute alla fine del periodo d'imposta.
Si raccomanda di consultare un professionista fiscale per assicurarsi di adempiere correttamente agli obblighi fiscali sul monitoraggio delle tasse sulle criptovalute, in considerazione delle recenti modifiche normative.
Infatti dipendendo da questo forse dovrete compilare l'uno o l'altro, cioè il quadro W o il quadro RW.
In Italia è stata introdotta un'imposta di bollo del 2‰ (0,2%) sul valore totale delle criptovalute detenute al 31 dicembre. Questa imposta sostituisce la precedente imposta di bollo e deve essere pagata annualmente entro il 1° aprile dell'anno successivo.
Se c'è una cosa che rende Bit2Me uno dei migliori exchange per acquistare criptovalute, sono le seguenti 3 caratteristiche:
Per quanto riguarda l'imposta di bollo sulle cripto-attività, le informazioni disponibili non forniscono dettagli specifici sulle modalità di pagamento o sulle sanzioni in caso di mancato pagamento. Ti suggerisco consultare un professionista fiscale o le linee guida ufficiali dell'Agenzia delle Entrate per ottenere informazioni aggiornate e dettagliate su questo aspetto.
Se ancora sono valide le seguenti modalità, spero ti siano utili:
A partire dal 2024, la dichiarazione dei redditi italiana ha introdotto il Quadro W per la segnalazione di investimenti e attività estere di natura finanziaria o patrimoniale, incluse le cripto-attività. Questo quadro sostituisce il precedente Quadro RW per tali finalità. Le persone fisiche residenti in Italia che detengono cripto-attività attraverso "portafogli", "conti digitali" o altri sistemi di archiviazione o conservazione devono compilare il Quadro W per adempiere agli obblighi di monitoraggio fiscale.
Compilazione del Quadro W per le Cripto-Attività:
In caso di mancata dichiarazione delle cripto-attività negli anni precedenti, è possibile regolarizzare la propria posizione fiscale attraverso programmi di dichiarazione volontaria. Le sanzioni per l'omessa dichiarazione possono variare dal 3% al 15% dell'importo non dichiarato. Si raccomanda di consultare un esperto fiscale per valutare le opzioni disponibili e procedere alla regolarizzazione in modo conforme alle normative vigenti.
Nota che le normative fiscali sulle cripto-attività sono soggette a frequenti aggiornamenti. Pertanto, è fondamentale consultare fonti ufficiali o professionisti qualificati per assicurarsi di adempiere correttamente agli obblighi fiscali.
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