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Dal 30 gennaio 2025, Trade Republic ha aperto la sua succursale in Italia e opera come sostituto d’imposta, introducendo il regime amministrato per tutti i clienti residenti. Si tratta di un cambiamento importante perché fino ad allora gli utenti erano costretti a gestire le proprie posizioni fiscali in autonomia tramite il regime dichiarativo. Ora, invece, è il broker a occuparsi di calcolo, trattenuta e versamento delle imposte.
Questo aggiornamento si traduce in un vantaggio immediato per gli investitori: meno burocrazia, meno rischio di errori e maggiore comodità. Oltre alla funzione fiscale, Trade Republic ha introdotto anche un conto con IBAN italiano, rendendo l’operatività più semplice e perfettamente integrata con il sistema bancario nazionale.
Quando si parla di Trade Republic sostituto d’imposta, si fa riferimento al fatto che il broker, dal 2025, è autorizzato a calcolare, trattenere e versare direttamente le tasse sugli investimenti dei propri clienti italiani. In pratica, non sei più tu a dover compilare i quadri fiscali della dichiarazione dei redditi: sarà Trade Republic ad agire come intermediario fiscale nei tuoi confronti.
Per l’investitore italiano i vantaggi sono evidenti:
Prima del 2025, chi usava Trade Republic era in regime dichiarativo e quindi obbligato a gestire tutto da solo. Ora, invece, il broker applica in automatico l’imposta del 26% come tassazione sul trading sui guadagni e versa quanto dovuto allo Stato.
👉 In altre parole, per chi investe in Italia significa avere un broker che non solo offre accesso ai mercati a costi contenuti, ma che si occupa anche della parte fiscale, garantendo più tempo da dedicare alle strategie di investimento.
Con il regime amministrativo, ogni guadagno generato su Trade Republic - che si tratti di plusvalenze, dividendi o interessi - viene tassato automaticamente con una ritenuta del 26%. A questo si aggiunge l’imposta di bollo dello 0,20% annuo, anch’essa gestita dal broker senza intervento dell’utente.
La novità riguarda sia i nuovi clienti, che aprono direttamente un conto in regime amministrato con IBAN italiano, sia i vecchi clienti, che sono stati invitati a migrare con una procedura guidata in app. Il passaggio non richiede la chiusura del conto né la vendita dei titoli: tutte le posizioni vengono trasferite in automatico.
Per i vecchi clienti già attivi prima del 30 gennaio 2025, la migrazione al regime amministrato avviene in modo semplice:
Dal punto di vista dichiarativo, questo implica due passaggi:
Dopo il passaggio, non sarà più necessario dichiarare gli investimenti gestiti su Trade Republic, perché le imposte saranno già state versate dal broker.
Un’altra voce fiscale che Trade Republic gestisce per conto dei clienti è l’imposta di bollo. Questa viene calcolata nella misura dello 0,20% annuo sul valore medio del portafoglio e viene addebitata una volta all’anno. Non si tratta quindi di una spesa mensile, ma di un prelievo unico applicato automaticamente, in linea con le norme italiane sui conti titoli.
Aspetto | Regime amministrato | Regime dichiarativo | |||
Calcolo e versamento imposte | A carico del broker (sostituto d’imposta) | A carico dell’investitore | |||
Quadri fiscali da compilare | Nessuno (il broker versa direttamente le imposte) | RT, RM, RW (per investimenti esteri) | |||
Compensazione minusvalenze | Solo all’interno dello stesso broker | Possibile tra diversi conti e broker | |||
Imposta di bollo | Addebitata dal broker (0,20% annuo) | Dichiarata e versata dall’investitore | |||
Semplicità per l’utente | Alta: zero burocrazia | Bassa: gestione autonoma o tramite commercialista | |||
Flessibilità fiscale | Limitata | Maggiore possibilità di ottimizzazione | |||
Costi indiretti | Eventuali costi inclusi nel servizio | Possibili spese extra per commercialista |
Aspetto | Regime amministrato | Regime dichiarativo |
Calcolo e versamento imposte | A carico del broker (sostituto d’imposta) | A carico dell’investitore |
Quadri fiscali da compilare | Nessuno (il broker versa direttamente le imposte) | RT, RM, RW (per investimenti esteri) |
Compensazione minusvalenze | Solo all’interno dello stesso broker | Possibile tra diversi conti e broker |
Imposta di bollo | Addebitata dal broker (0,20% annuo) | Dichiarata e versata dall’investitore |
Semplicità per l’utente | Alta: zero burocrazia | Bassa: gestione autonoma o tramite commercialista |
Flessibilità fiscale | Limitata | Maggiore possibilità di ottimizzazione |
Costi indiretti | Eventuali costi inclusi nel servizio | Possibili spese extra per commercialista |
Il cambio di regime porta grandi novità nella dichiarazione dei redditi. Dal momento in cui il conto passa all’amministrato, non è più necessario riportare in dichiarazione le operazioni svolte sulla piattaforma. Trade Republic fa da sostituto d’imposta e gestisce direttamente le trattenute.
Restano però da dichiarare i redditi maturati prima della migrazione, in particolare quelli del 2024 e quelli del 2025 fino al momento del passaggio. In questi casi l’investitore dovrà compilare i quadri fiscali come in passato.
Un discorso a parte riguarda la tassazione dei dividendi esteri, che possono subire una doppia imposizione: Trade Republic applica il 26% e l’investitore potrà beneficiare di eventuali crediti d’imposta. Anche le criptovalute rientrano nel meccanismo: le plusvalenze generate vengono tassate alla stessa aliquota prevista per azioni e tassazione degli ETF.
Vuoi scoprire tutti i vantaggi di Trade Republic? Leggi la nostra recensione su Trade Republic e approfondisci i dettagli della piattaforma, la sua offerta di investimento e il regime fiscale.
Il report fiscale Trade Republic è il riepilogo annuale dell’operatività utile soprattutto a chi ha operato in regime dichiarativo prima della migrazione. Raccoglie in modo ordinato tutti i dati necessari per la dichiarazione, riducendo tempo e rischi di errori per te (o per il commercialista). Dopo il passaggio al regime amministrato, non è più indispensabile per adempiere agli obblighi fiscali, ma resta utile per verificare trattenute e performance complessive.
Grazie a questo riepilogo, l’investitore (o il suo commercialista) può compilare in modo rapido e preciso i quadri fiscali della dichiarazione, senza dover ricostruire manualmente tutte le operazioni.
In genere è disponibile entro inizio giugno dell’anno successivo; riceverai una notifica in app. Esempio: per le operazioni 2024, il file è disponibile nel 2025; se hai operato tra 1/1/2025 e la data di migrazione, avrai un report anche per quella frazione di 2025.
Il documento può essere scaricato direttamente dall’app di Trade Republic, nella sezione dedicata ai documenti fiscali. È disponibile in formato PDF, facile da archiviare e condividere con il commercialista. Di fatto, anche se con il regime amministrato non serve più per adempiere agli obblighi fiscali, scaricare e conservare ogni anno il report resta una buona pratica: garantisce uno storico ordinato e permette di verificare la corretta applicazione delle imposte.
Il valore degli investimenti può variare e si può ricevere meno dell'importo iniziale.
Il principale vantaggio del regime amministrato è la semplicità. Non serve più rivolgersi a un commercialista per gestire la fiscalità degli investimenti, con un risparmio sia di tempo che di costi. Le imposte vengono trattenute e versate automaticamente, riducendo al minimo il rischio di errori o omissioni.
Rispetto al regime dichiarativo, in cui era possibile compensare guadagni e perdite tra diversi conti, l’amministrato è meno flessibile. Tuttavia, per la maggior parte degli investitori retail la comodità di non dover gestire la burocrazia fiscale compensa questa limitazione.
Oltre alla semplicità di gestione, è importante ricordare due aspetti pratici della fiscalità su Trade Republic:
In sintesi e per completezza di informazioni, ti presentiamo una breve lista di pro e contro di questo tipo di regime fiscale:
Pro del regime amministrato
Contro del regime amministrato
Il regime amministrato non è una novità assoluta: in Italia operano già diversi broker sostituto d’imposta, semplificando la dichiarazione per i loro clienti. Le differenze tra gli intermediari riguardano soprattutto costi, piattaforme e tipologia di servizi offerti. Ecco i principali:
In questo contesto, l’ingresso di Trade Republic come sostituto d’imposta porta un vantaggio ulteriore: unisce la semplicità del regime amministrato a un modello di broker digitale focalizzato su costi bassi e accesso immediato ai mercati.