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Uno sguardo obiettivo ai miti stagionali del mercato

Fisher Investments Italia sfata i miti stagionali sugli investimenti, sottolineando l’importanza di una strategia a lungo termine per raggiungere gli obiettivi finanziari.
Salvadanaio rosa con fiori bianchi su sfondo azzurro.

Fisher Investments Italia sa che molti investitori hanno sentito gli avvertimenti “Sell in May and go away” (“vendi a maggio e scappa”) e “As goes January, so goes the year” (“gennaio scandisce il ritmo per il resto dell’anno”) con riferimento ai mercati. Vi siete mai chiesti se ci sia del vero in questi adagi? Alcune massime stagionali sugli investimenti circolano da molto tempo e, sebbene siano chiaramente smentite dai fatti, molti investitori continuano a esserne influenzati.

Fisher Investments Italia ha studiato a fondo gli adagi stagionali sugli investimenti e ritiene che siano infondati. Fare affidamento sul calendario nel prendere decisioni d’investimento può impedire il raggiungimento dei propri obiettivi d’investimento a lungo termine.

Sell in May: un mito obsoleto che può costare caro

Uno degli adagi stagionali più diffusi è “Sell in May”, abbreviazione dell’originario “Sell in May and go away and don’t come back until St. Leger Day” (“vendi a maggio e scappa, e non tornare fino al St Leger Day”). In pratica, il detto suggerisce agli investitori di evitare le azioni da maggio a ottobre. Le origini di questo mito risalgono alla tendenza dei broker del 19° secolo di trascorrere lunghi periodi in vacanza durante l’estate, con conseguente diminuzione degli scambi e scarsa liquidità sulla Borsa di Londra fino alla corsa di cavalli tenuta a settembre nel St. Leger Day. Ma quanto è ancora attuale questo suggerimento in un’epoca moderna in cui negoziazioni e liquidità sono relativamente stabili tutto l’anno?

Nei mesi estivi i rendimenti sono per lo più positivi. Stando ai dati dell’indice MSCI World, dal 30 aprile al 31 ottobre le azioni hanno messo a segno progressi nel 68,6% degli anni dal 1970, archiviando in media guadagni del 2,1% (I). Giugno in particolare ha registrato in media rendimenti mensili tra i più elevati, pari all’1,1% (Grafico 1). (II)

Grafico 1. Rendimenti medi dell’indice MSCI World, su base mensile (1970-2021)

MeseRendimento medio
Gennaio0,78%
Febbraio1,11%
Marzo2,16%
Aprile0,26%
Maggio0,13%
Giugno1,10%
Luglio0,14%
Agosto-0,47%
Settembre0,94%
Ottobre1,32%
Novembre2,17%
Dicembre0,94%

Pochi elementi confermano l’opportunità di vendere in maggio, ma i dati più recenti indicano che tale adagio costituisce una strategia di timing di mercato, già di per sé rischiosa e nello specifico di dubbia validità. Eventuali mancati guadagni possono aumentare esponenzialmente generando risultati a lungo termine deludenti che mettono a rischio gli obiettivi finanziari degli investitori. 

So Goes January: davvero l’andamento di un mese determina l’evoluzione nel resto dell’anno?

Un altro classico adagio stagionale è “So Goes January”, sulla capacità predittiva dei rendimenti di gennaio. Secondo questo mito molto diffuso, se i primi giorni di gennaio sono negativi, lo sarà non solo il resto del mese, ma anche l’intero anno! In pratica, i rendimenti di un lasso di tempo minimo sarebbero in grado di anticipare i risultati dei restanti mesi dell’anno. Fisher Investments Italia, e i dati, non sono d’accordo.

Questo detto è particolarmente apprezzato dagli investitori che cercano conferme alle loro convinzioni ribassiste, ma i dati delineano un quadro profondamente diverso. Dal 1969 (un arco di tempo di 52 anni), i mesi di gennaio hanno archiviato risultati positivi in 39 casi (il 75% degli anni) mentre il mercato ha chiuso 32 anni solari in rialzo (III). Nella metà dei casi (52%), sia il rendimento di gennaio che quello dell’intero anno sono stati positivi, mentre nell’altra metà dei casi si sono osservati esiti eterogenei (IV). Nei 13 casi in cui gennaio ha registrato rendimenti negativi, i risultati annui negativi sono stati più frequenti di quelli positivi ma con un margine ridotto (8 negativi e 5 positivi) non sufficiente a stabilire una relazione causale (V).

Fisher Investments Italia ritiene che gli investitori a lungo termine farebbero meglio a vedere gennaio per quello che è: semplicemente uno dei dodici mesi di cui è composto un anno e niente di più. I mercati non ragionano in termini di anni di calendario; solo le persone lo fanno. 

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Il Santa Claus rally: una fortunata coincidenza

L’ultimo mito stagionale spesso discusso dagli investitori è il “Santa Claus rally”, una definizione dai toni festivi. Questo mito suggerisce che il mercato generalmente registra forti rialzi nelle ultime settimane di dicembre e nei primi giorni del nuovo anno. Coniato nel 1972, il “Santa Claus rally” si concentra in particolare sui rendimenti degli ultimi cinque giorni di negoziazione di dicembre e dei primi due giorni di gennaio.

Come nel caso di molti vecchi miti sugli investimenti, anche questo si basa su alcuni (discutibili) motivi, tra cui l’ottimismo che accompagna le festività, l’aumento delle spese durante le vacanze e un calo dei volumi di negoziazione che faciliterebbe il rialzo del mercato; tutte argomentazioni poco fondate. È possibile che a fine anno i mercati evidenzino progressi, ma è importante ricordare che in un’ottica storica le azioni registrano più spesso rialzi che ribassi!  (VI)

Mentre a dicembre il mercato consegue rendimenti medi soddisfacenti dello 0,94%, stando ai dati di MSCI World febbraio, marzo, giugno, ottobre e novembre tendono a mettere a segno rendimenti medi più alti (VII). Eppure questi mesi non sono associati ad alcun adagio.

Invece di entrare e uscire dai mercati seguendo vecchi adagi stagionali, Fisher Investments Italia ritiene che gli investitori a lungo termine dovrebbero concentrarsi sui propri obiettivi finanziari, il che richiede una permanenza.

nel mercato nel tentativo di prevedere oscillazioni dei prezzi. Rimanere investiti consente di realizzare i vantaggi cumulati della crescita a lungo termine. Deviando dal proprio piano d’investimento a lungo termine si rischia di non raggiungere i propri obiettivi. Quindi la prossima volta che leggerete un adagio stagionale fermatevi a riflettere ed esaminatelo in maniera obiettiva.

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Fisher Investments Italia è la denominazione commerciale utilizzata dalla succursale di Fisher Investments Ireland Limited operante in Italia (“Fisher Investments Italia”). Fisher Investments Ireland Limited, una società a responsabilità limitata costituita in Irlanda, è iscritta, insieme alla sua denominazione commerciale Fisher Investments Europe, al Companies Registration Office (""Registro delle imprese"") irlandese con i numeri 623847 e 629724. Fisher Investments Europe è regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda e ha sede legale presso: 2 George’s Dock, 1st Floor, Dublin 1, D01 H2T6 Irlanda Fisher Investments Europe affida una parte degli aspetti dell’attività giornaliera di consulenza di investimento e gestione di portafoglio e delle funzioni di trading alle proprie affiliate. 

Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.

(I) Fonte: FactSet, al 29/04/2022. Indice MSCI World (dividenti netti reinvestiti), dal 31/12/1969 al 31/12/2021. Rendimento medio dal 30 aprile al 31 ottobre di ogni anno. Tutti i rendimenti sono calcolati in dollari USA.

(II) Fonte: FactSet, al 29/04/2022. Indice MSCI World (dividenti netti reinvestiti), dal 31/12/1969 al 31/12/2021. Tutti i rendimenti sono calcolati in dollari USA.

(III) Fonte: FactSet, al 26/04/2022. Indice MSCI World (dividendi reinvestiti) dal 31/12/1969 al 31/12/2021.

(IV) Ibid.

(V) Ibid.

(VI) Fonte: FactSet, al 29/04/2022. Indice MSCI World (dividenti netti reinvestiti), dal 31/12/1969 al 31/12/2021. Tutti i rendimenti sono calcolati in dollari USA.

(VII) Ibid.

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