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Ci sono diversi attori in grado di influenzare i mercati finanziari e la BCE, fra questi, ricopre sicuramente un ruolo di primo piano. Per questo motivo, da investitore, è importante restare aggiornati sui meeting, le occasioni in cui vengono determinate le politiche finanziarie della banca centrale. Vediamo, di seguito, il calendario delle riunioni BCE 2025.
Ci sono due tipi di riunioni del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea (BCE):
La prossima riunione della BCE sarà il 30 ottobre 2025. Non solo investitori e analisti, ma anche i cittadini dell'Eurozona tengono d'occhio il calendario della Banca Centrale Europea. Le decisioni del Consiglio Direttivo, guidato da Christine Lagarde, possono infatti avere un impatto significativo sui portafogli delle famiglie.
Ogni riunione BCE è quindi attesa con trepidante attesa e preceduta da una raffica di previsioni sulle mosse dell'istituto di Francoforte. Le parole di Lagarde e del Consiglio Direttivo vengono analizzate con attenzione per decifrare il loro significato e le possibili implicazioni per l'economia e i mercati finanziari.
Di seguito vi proponiamo il calendario 2025 delle riunioni da monitorare per non perdere neanche un appuntamento con la BCE.
Dopo questa ultima riunione del 30 gennaio 2025, vediamo adesso le prossime riunione BCE del 2025 in tema di politica monetaria.
Se vuoi restare aggiornato sui movimenti delle politiche monetarie scopri quando è la prossima riunione FED.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse nella riunione dell’11 settembre 2025. Dopo gli ultimi tagli effettuati a giugno, la BCE è entrata ora in una fase di stand-by, dopo un totale di 200 punti base di allentamento in nove mesi.
Fino alla prossima riunione, i tre principali tassi di interesse resteranno così:
Di conseguenza, il differenziale dei tassi di interesse tra la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve statunitense (Fed) ha raggiunto livelli storici. La Fed ha rinviato i tagli dei tassi a causa delle persistenti pressioni inflazionistiche, mantenendo invariato l’intervallo dei Federal Funds tra il 4,25% e il 4,50%. In confronto, il tasso della BCE si aggira intorno al 2%, e la forbice rimane quindi ampia.
Se da un lato la Federal Reserve riconosce che la guerra commerciale potrebbe pesare su investimenti ed esportazioni, ci si attende che la spesa per difesa e infrastrutture ne compensi parzialmente gli effetti. Tuttavia, gli ultimi dati sull’inflazione negli Stati Uniti (2,9% su base annua per l’inflazione generale e 3,1% per quella core) mostrano che la pressione sui prezzi resta elevata.
In conferenza stampa, la presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato:
"Abbiamo mantenuto invariati i nostri tre principali tassi di interesse. L’inflazione rimane vicina al nostro obiettivo di medio termine del 2%. Le nostre nuove proiezioni indicano un’inflazione media del 2,1% nel 2025, dell’1,7% nel 2026 e dell’1,9% nel 2027. Le nostre decisioni si baseranno sui dati e verranno prese riunione dopo riunione; non ci impegniamo in anticipo su nessun percorso specifico dei tassi di interesse."
Parlando dei rischi, Lagarde ha sottolineato:
"L’aumento dei dazi, la forza dell’euro e la competizione globale potrebbero frenare la crescita. Tuttavia, gli effetti ritardati dell’aumento dei salari reali, della maggiore spesa pubblica e delle condizioni finanziarie più accomodanti stanno sostenendo la domanda interna."
In altre parole, la differenza tra la postura restrittiva della Fed e l’approccio cauto e “data dependent” della BCE continua a determinare la direzione dei mercati. La rapidità con cui si risolverà l’inflazione negli Stati Uniti, insieme all’evoluzione di salari e domanda interna nell’eurozona, determinerà quale banca centrale agirà per prima nei prossimi mesi.
Nella riunione di settembre, Lagarde ha usato un tono più deciso, sottolineando che le pressioni inflazionistiche interne si sono attenuate e che i rischi sono più bilanciati, anziché ribadire che “siamo vicini alla fine del ciclo”. La presidente ha evidenziato che la crescita salariale si è rallentata e che i costi del lavoro unitari sono diminuiti grazie al recupero della produttività, riducendo così le pressioni inflazionistiche. Ha inoltre affermato che un recupero dei margini di profitto aziendali sosterrebbe un ritorno stabile dell’inflazione verso l’obiettivo.
Lagarde ha adottato una posizione equilibrata ma prudente, dichiarando:
"Le prospettive economiche restano incerte, con la politica commerciale, le tensioni geopolitiche e le perturbazioni climatiche che aumentano i rischi. Tuttavia, l’aumento dei salari reali e della spesa pubblica continua a sostenere la domanda interna."
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Il consiglio direttivo della BCE è l'organo fondamentale nei processi decisionali di politica monetaria. È composto dai sei membri del Comitato esecutivo e i governatori delle banche centrali nazionali dei paesi dell’area euro.
Il Consiglio direttivo è il principale organo decisionale della BCE, responsabile della formulazione della politica monetaria per l'area dell'euro. Ciò include decisioni quali la fissazione dei tassi di interesse e, in generale, la gestione dell'offerta di moneta per mantenere la stabilità dei prezzi e sostenere le politiche economiche generali dell'Unione europea.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha come obiettivo principale quello di mantenere la stabilità dei prezzi nell'area dell'euro, il che significa mantenere l'inflazione bassa, stabile e prevedibile, cosa che non è avvenuta negli ultimi anni, motivo per cui abbiamo assistito a tanti movimenti e aspettative di rialzi e tagli dei tassi di interesse.
Si noti nel grafico come, dopo diversi anni in cui l'inflazione era sotto controllo, sempre al di sotto del 2% - a volte addirittura dello 0% o addirittura negativa -, nel 2022 sia schizzata al 10%, per poi scendere nuovamente a circa il 2,2% nei mesi attuali.
Ciò ha costretto la BCE ad alzare i tassi di interesse in modo aggressivo per tutto il 2022 e il 2023, poiché non stava adempiendo al suo unico mandato, che era quello di mantenere la stabilità dei prezzi e quindi eliminare l'inflazione.
Tuttavia, a partire da settembre 2024, Christine Lagarde ha posto fine al periodo di tassi massimi e ha già dato ordine per il secondo taglio dei tassi di 25 punti.
Sebbene si parli sempre del controllo dei tassi di interesse, la verità è che la BCE controlla 3 tassi:
La banca centrale svolge diverse funzioni. In primis, fissa i tassi di interesse ai quali concedere prestiti alle banche commerciali della zona euro. Le decisioni di politica monetaria hanno un effetto diretto sull'offerta di moneta e l'inflazione. Il che, a sua volta, influenza i mercati finanziari. All'annuncio di politiche monetarie restrittive si associa un atteggiamento volta alla prudenza o alla vendita da parte dei mercati finanziari e viceversa. La BCE svolge poi una funzione di controllo, contribuendo all'accertamento dei controlli su istituzioni e mercati congiuntamente alle autorità nazionali e garantendo la sicurezza e la solidità del sistema bancario. Qui puoi leggere l'intervista a Nicola Para sul ruolo della BCE nei mercati.
La Banca Centrale Europea (BCE) svolge un ruolo fondamentale nell'orientare l'economia dell'Eurozona. Ogni volta che si avvicina una delle sue riunioni, gli investitori si trovano di fronte alla domanda cruciale: dove investire? Le decisioni prese dalla BCE possono avere un impatto significativo sulle performance delle azioni nel mercato europeo. Molti si rivolgono alle migliori azioni dell'Eurostoxx come barometro per valutare la reazione del mercato alle notizie provenienti dalla BCE. In periodi di incertezza o di attese di cambiamenti nella politica monetaria, le azioni difensive, notoriamente meno sensibili alle fluttuazioni economiche, diventano particolarmente attraenti. Tuttavia, le decisioni della BCE possono anche offrire opportunità per coloro che sanno dove cercare, rendendo la selezione delle migliori azioni da comprare un esercizio tanto sfidante quanto gratificante.
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