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ETF terre rare: guida completa per investire nel 2025

Migliori ETF terre rare

Gli ETF sulle terre rare offrono un modo per investire in questo settore in crescita, ma è fondamentale capire come funzionano e quali sono i rischi prima di investire. Nel 2025, si prevede un aumento della domanda di terre rare, trainata da settori come l'elettronica, l'energia verde e la difesa

In questo articolo cercheremo di capire quali sono i migliori ETF per investire in questo settore, facendo però un passo indietro per investire in maniera informata e consapevole.

NOME ETFCARATTERISTICHE
WisdomTree Strategic Metals and Rare Earths Miners UCITS ETF (IE000KHX9DX6)
Si concentra sui minatori di metalli strategici, inclusi quelli delle terre rare.
VanEck Rare Earth and Strategic Metals UCITS ETF (IE0002PG6CA6)
Investe in un paniere di società coinvolte nell'estrazione, lavorazione e commercializzazione di terre rare e metalli strategici.
iShares Essential Metals Producers UCITS ETF (IE000ROSD5J6)Si concentra sulle società che producono metalli essenziali per l'industria, tra cui le terre rare. 

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Cosa sono le terre rare

Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi chimici, che includono lo scandio, l'ittrio e i 15 lantanidi, noti per le loro proprietà magnetiche, catalitiche e luminose. Nonostante il nome, non sono realmente rare nella crosta terrestre, ma la loro estrazione è complessa e costosa. 

Sono fondamentali per molte tecnologie moderne, tra cui smartphone, turbine eoliche e veicoli elettrici, e giocano un ruolo cruciale nella transizione energetica. 

Perché investire in ETF su terre rare

Ecco alcuni motivi per cui potresti considerare un investimento in ETF sulle terre rare:

  1. Crescita del settore: le terre rare sono fondamentali per la produzione di tecnologie avanzate, veicoli elettrici, turbine eoliche e molte altre applicazioni ad alta tecnologia. La loro importanza strategica è destinata ad aumentare nel contesto della transizione energetica e della digitalizzazione. 
  2. Diversificazione: un ETF sulle terre rare offre un'esposizione diversificata a diverse società che operano nel settore, riducendo il rischio legato a singole aziende. Questo può essere particolarmente utile considerando che il mercato delle terre rare è concentrato in pochi paesi e che alcune società potrebbero avere una capitalizzazione di mercato relativamente bassa. 
  3. Facile accesso: gli ETF sono strumenti finanziari facili da negoziare e accessibili anche agli investitori meno esperti. Offrono un modo semplice per investire in un intero settore senza dover acquistare singole azioni. 
  4. Potenzialità di crescita: le previsioni indicano una crescita significativa della domanda di terre rare nel prossimo futuro, trainata principalmente dalla transizione energetica e dall'aumento della produzione di veicoli elettrici e altri dispositivi ad alta tecnologia. Questo potrebbe tradursi in rendimenti interessanti per gli investitori in ETF sulle terre rare. 

Come funzionano gli ETF sulle terre rare

Gli ETF sulle terre rare funzionano come qualsiasi altro ETF tematico, ma investono in aziende coinvolte nell'estrazione, lavorazione o utilizzo di terre rare e metalli strategici. Questi fondi offrono agli investitori un'esposizione diversificata a un settore che alimenta tecnologie avanzate e transizione energetica, senza la necessità di selezionare singole azioni. 

ETF fisici vs ETF sintetici

La principale differenza tra un ETF a replica fisica e un ETF sintetico risiede nel metodo con cui replicano l'indice sottostante. 

ETF a replica fisica: acquista fisicamente i titoli che compongono l'indice che vuole replicare, cercando di replicarne la composizione e il peso di ciascun componente. 

Vantaggi

  • Maggior trasparenza, in quanto l'investitore può vedere chiaramente quali titoli compongono il portafoglio dell'ETF, minore rischio di controparte (poiché non c'è dipendenza da un accordo con una terza parte), e generalmente costi di gestione leggermente inferiori. 

Svantaggi

  • Può essere più costoso da gestire se l'indice è composto da molti titoli o da titoli poco liquidi, e potrebbe esserci un tracking error più elevato (cioè, una differenza nella performance tra l'ETF e l'indice) a causa delle difficoltà di replica perfetta. 

ETF a replica sintetica: stipula un accordo (swap) con una controparte, solitamente una banca d'investimento, che si impegna a fornire all'ETF la performance dell'indice desiderato in cambio di una commissione. L'ETF non acquista direttamente i titoli dell'indice. 

Vantaggi

  • Potrebbe essere più efficiente ed economico da gestire quando l'indice è composto da molti titoli o da titoli poco liquidi, e potrebbe avere un tracking error inferiore. 

Svantaggi

  • Rischio di controparte (dipendenza dalla capacità della banca di mantenere l'accordo), e minore trasparenza (l'investitore potrebbe non sapere esattamente quali titoli compongono il portafoglio dell'ETF). 

ETF su materie prime vs ETF su aziende minerarie

Gli ETF su materie prime e gli ETF su aziende minerarie offrono esposizione a diverse tipologie di rischio e rendimento. I primi seguono direttamente il prezzo della materia prima, mentre gli ETF su aziende minerarie investono in società che estraggono e producono tali materie prime

Inoltre, gli ETF su materie prime sono generalmente meno volatili, ma potrebbero non riflettere appieno le dinamiche specifiche delle aziende minerarie. Gli ETF su aziende minerarie, invece, possono offrire rendimenti più elevati in caso di aumento dei prezzi delle materie prime, ma sono anche più sensibili a fattori specifici dell'azienda e del settore. 

Volatilità, costi e liquidità da considerare

Quando si considera un ETF, è fondamentale valutare attentamente volatilità, costi e liquidità. La volatilità indica il grado di fluttuazione del prezzo dell'ETF, mentre i costi (spese di gestione e commissioni) possono erodere il rendimento. La liquidità, ovvero la facilità di acquisto e vendita, è altrettanto importante per evitare slippage e ottenere prezzi favorevoli

Migliori ETF sulle terre rare del 2025

La scelta tra ETF sulle terre rare è abbastanza ristretta e ho deciso di prenderne in considerazione 3:

WisdomTree Strategic Metals and Rare Earths Miners UCITS ETF (IE000KHX9DX6).

Il WisdomTree Strategic Metals and Rare Earths Miners UCITS ETF USD Unhedged Acc replica l'indice WisdomTree Strategic Metals and Rare Earths Miners, che a sua volta replica società di tutto il mondo impegnate nell'esplorazione, nell'estrazione e/o nella raffinazione di materiali essenziali per la transizione verso le fonti di energia rinnovabili. I titoli azionari inclusi sono filtrati a seconda di criteri ESG (ambientali, sociali e di corporate governance).

L’indice di spesa complessiva (TER) dell'ETF è pari allo 0,50% annuo. Il WisdomTree Strategic Metals and Rare Earths Miners UCITS ETF USD Unhedged Acc è l’unico ETF che replica l'indice WisdomTree Strategic Metals and Rare Earths Miners. L’ETF replica la performance dell’indice sottostante con replica fisica totale (acquistando tutti i componenti dello stesso). I dividendi dell'ETF sono accumulati e reinvestiti nell'ETF.

Masse in gestione: 10 milioni di euro (molto piccolo).

Investe in 59 aziende, le prime 10 coprono il 35% dell’intero ETF. Con il 23% la Cina è il paese più rappresentato. Ai primi 3 posti abbiamo:

Northam Platinum Holdings Ltd.4,04% 
Sandfire Resources Ltd.3,76% 
Anglo American Plc    3,67%

VanEck Rare Earth and Strategic Metals UCITS ETF (IE0002PG6CA6).

Il VanEck Rare Earth and Strategic Metals UCITS ETF A replica l'indice MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals, il quale include le più grandi e liquide aziende globali nelle industrie delle terre rare e dei metalli strategici.

L’indice di spesa complessiva (TER) dell'ETF è pari allo 0,59% annuo. Il VanEck Rare Earth and Strategic Metals UCITS ETF A è l’unico ETF che replica l'indice MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals. L’ETF replica la performance dell’indice sottostante con replica fisica totale (acquistando tutti i componenti dello stesso). I dividendi dell'ETF sono accumulati e reinvestiti nell'ETF.

Probabilmente è il più famoso dei 3 e le masse in gestione sono pari a 141 milioni di euro (il più grande del lotto anche se la capitalizzazione non è comunque paragonabile a quella di un ETF globale).

Investe in solo 21 aziende, le prime 10 coprono addirittura il 60% dell’intero ETF. Con il 32% la Cina è il paese più rappresentato. Ai primi 3 posti abbiamo:

China Northern Rare Earth (Group) High-Tech Co., Ltd.7,80% 
Lynas Rare Earths7,01% 
Albemarle Corp.6,84% 

iShares Essential Metals Producers UCITS ETF (IE000ROSD5J6)

Il iShares Essential Metals Producers UCITS ETF USD (Acc) replica l'indice S&P Global Essential Metals Producers, che include società di tutto il mondo impegnate nell'esplorazione, nell'estrazione e/o nella raffinazione di materiali essenziali per la transizione verso le fonti di energia rinnovabili.

L’indice di spesa complessiva (TER) dell'ETF è pari allo 0,55% annuo. Il iShares Essential Metals Producers UCITS ETF USD (Acc) è l’unico ETF che replica l'indice S&P Global Essential Metals Producers. L’ETF replica la performance dell’indice sottostante con replica a campionamento (acquistando solo i componenti più importanti dello stesso). I dividendi dell'ETF sono accumulati e reinvestiti nell'ETF.

Masse in gestione: 20 milioni di euro (molto piccolo).

Investe in 76 aziende, le prime 10 coprono il 43% dell’intero ETF risultando quindi abbastanza concentrato. Con il 19% gli Stati Uniti sono il paese più rappresentato. Ai primi 3 posti abbiamo:

Anglo American Plc7,18% 
Freeport-McMoRan, Inc.5,64% 
Southern Copper Corp.4,78%

Conclusione: conviene investire in ETF terre rare?

Investire in ETF che includono le terre rare può essere una scelta interessante, ma presenta anche dei rischi da valutare attentamente. Le terre rare sono fondamentali per molte tecnologie avanzate e per la transizione verso le energie rinnovabili; quindi, la domanda è destinata a crescere. Tuttavia, il mercato è dominato dalla Cina, e questo può comportare rischi geopolitici e di volatilità dei prezzi

Il settore è sicuramente interessante ma presuppone un orizzonte temporale molto lungo di investimento e la disponibilità ad accettare una forte volatilità.

Esistono però anche fattore di rischi da non trascurare. Oltre a quelli evidenziati poche righe fa, dall’analisi dei singoli ETF fatta in precedenza occorre mettere in risalto la piccola capitalizzazione degli ETF in oggetto e la loro concentrazione in poche aziende.

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