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Fondi flessibili: cosa sono, come funzionano e quando conviene investirci

Fondi flessibili cosa sono

Fondi flessibili cosa sono? Si tratta di una tipologia di fondi comuni che offre al gestore la possibilità di adattare la strategia di investimento alle diverse condizioni di mercato. Grazie a questa caratteristica, i fondi flessibili rappresentano una soluzione versatile per chi cerca un equilibrio tra rendimento potenziale e controllo del rischio.

Cosa sono i fondi flessibili

I fondi comuni di investimento flessibili rappresentano una particolare categoria di fondi comuni che si distingue per la capacità di adattare la propria strategia di investimento alle condizioni di mercato. Questi strumenti, gestiti da professionisti del risparmio, non sono vincolati da limiti rigidi riguardo alla composizione del portafoglio e possono, pertanto, modificare in modo dinamico la percentuale investita in azioni, obbligazioni, liquidità e altri strumenti finanziari.

In poche parole? Un fondo comune di investimento flessibile è uno strumento finanziario collettivo che consente di investire in una gamma diversificata di asset, lasciando al gestore del fondo la libertà di modificare rapidamente la strategia in risposta ai cambiamenti dei mercati.

Come funziona un fondo flessibile

Un fondo flessibile si caratterizza per l’assenza di vincoli rigidi nella costruzione del portafoglio. La sua gestione ruota attorno alla capacità del gestore di analizzare i mercati e prendere decisioni rapide in base al contesto economico e finanziario.

A differenza di un fondo obbligazionario o azionario tradizionale, un fondo comune di investimento flessibile può modificare in qualsiasi momento la propria strategia, passando da una maggiore esposizione in azioni a una prevalenza di obbligazioni o liquidità. Questa dinamicità rappresenta il cuore del meccanismo di funzionamento dei fondi flessibili, che cercano di coniugare rendimento e controllo del rischio attraverso una gestione attiva e diversificata.

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Gestione attiva e ampia discrezionalità del gestore

Il funzionamento dei fondi flessibili si basa principalmente sulla gestione attiva e sulla libertà decisionale del gestore.

A differenza dei fondi tradizionali, che rispettano limiti rigidi sull’allocazione del portafoglio, un fondo flessibile consente al gestore di variare in modo dinamico la strategia di investimento. Questo significa che può cogliere rapidamente nuove opportunità o ridurre l’esposizione al rischio in caso di forte volatilità, adattando costantemente il portafoglio al contesto economico e ai trend di mercato.

Asset allocation variabile: azioni, obbligazioni e liquidità

La caratteristica principale di questi strumenti è la possibilità di modificare in modo significativo la composizione del portafoglio.

Un fondo flessibile può, ad esempio, investire il 70% in azioni e il 30% in obbligazioni in una determinata fase di mercato, per poi spostarsi fino al 100% in liquidità o in titoli obbligazionari a basso rischio se lo scenario lo richiede. Questo approccio consente una diversificazione dinamica, che tiene conto non solo dei mercati azionari e obbligazionari, ma anche di strumenti monetari e, in alcuni casi, asset alternativi.

Quando si investe in un fondo flessibile, il capitale viene raccolto da una moltitudine di investitori e gestito in maniera collettiva. Gli utili (o le perdite) vengono poi ripartiti in proporzione alle quote detenute. I fondi flessibili possono essere sia armonizzati (conformi alle direttive europee UCITS) sia non armonizzati, offrendo livelli diversi di protezione normativa.

Obiettivi di rendimento e controllo del rischio

I fondi comuni di investimento flessibili non hanno un orizzonte temporale predefinito e possono essere adattati alle esigenze degli investitori.

L’obiettivo principale è ottenere un rendimento superiore ai fondi tradizionali grazie alla libertà di manovra del gestore, senza trascurare la protezione del capitale. La possibilità di ridurre rapidamente la componente rischiosa del portafoglio permette, infatti, di contenere le perdite nelle fasi di turbolenza dei mercati. Per questo motivo, i fondi flessibili rappresentano una soluzione adatta a chi cerca un equilibrio tra potenziale rendimento e gestione del rischio.

Tipologie di fondi flessibili

Capire le diverse tipologie di fondi flessibili è fondamentale per scegliere lo strumento più adatto alle proprie esigenze. Questi prodotti possono differenziarsi in base all’asset class di riferimento e al grado di discrezionalità lasciato al gestore. Di seguito le principali categorie:

  • Fondi obbligazionari flessibili: investono principalmente in titoli di debito (pubblici o privati), senza limiti rigidi su durata, area geografica o tipo di emittente. Consentono al gestore di passare da obbligazioni a breve termine a titoli a lungo termine, adattandosi ai cicli economici e ai movimenti dei tassi d’interesse.
  • Fondi azionari flessibili: privilegiano i mercati azionari, ma con ampia libertà di variazione tra settori, aree geografiche e capitalizzazione delle società. Offrono la possibilità di ridurre l’esposizione azionaria nei momenti di alta volatilità, mantenendo però un focus sulla crescita di lungo periodo.
  • Fondi bilanciati flessibili: cercano un equilibrio tra azioni, obbligazioni e liquidità. A differenza dei fondi bilanciati tradizionali, che seguono proporzioni fisse, i fondi flessibili permettono al gestore di modificare in modo significativo l’allocazione, offrendo una diversificazione dinamica.
TipologiaAsset principaleFlessibilitàProfilo investitore
Obbligazionari flessibiliTitoli di Stato, corporate bondAlta: durata e aree geografiche variabiliChi cerca stabilità con adattabilità
Azionari flessibiliMercati azionari globaliMedio-alta: settori e aree variabiliChi punta a crescita dinamica con controllo del rischio
Bilanciati flessibiliMix azioni, obbligazioni, liquiditàMassima: ripartizione modulabileChi vuole diversificazione “tutto in uno”

Vantaggi e svantaggi dei fondi flessibili

I fondi comuni di investimento flessibili offrono numerosi vantaggi. Tuttavia, la maggiore discrezionalità comporta anche dei rischi, in particolare legati alla qualità delle scelte del gestore e ai costi operativi, spesso più elevati rispetto ai fondi passivi o indicizzati.

Pro

  • Adattabilità: possono modificare la propria esposizione al rischio senza dover rispettare rigidi vincoli di categoria.
  • Diversificazione: consentono un’ampia diversificazione geografica, settoriale e valutaria.
  • Reattività: permettono di reagire rapidamente ai cambiamenti, riducendo i rischi legati a singoli mercati o asset.
  • Professionalità: affidano la gestione a professionisti con competenze specifiche, spesso supportati da un team di analisti.
  • Potenziale di rendimento superiore: nei periodi di forte discontinuità dei mercati, la flessibilità può tradursi in performance migliori rispetto ai fondi tradizionali.

Contro

  • Rischio gestore: le performance dipendono in gran parte dalla bravura e dalle intuizioni del gestore. Un cambio di gestione o scelte errate possono compromettere i risultati.
  • Rischio di mercato: sebbene la flessibilità riduca l’esposizione in certe fasi, non mette al riparo da bruschi e improvvisi cali dei mercati.
  • Costi elevati: la gestione attiva comporta spesso commissioni più alte rispetto ai fondi tradizionali, che possono erodere i rendimenti nel lungo termine.
  • Trasparenza: la natura dinamica del fondo rende più complicato per l’investitore monitorare in tempo reale la composizione del portafoglio.

Conviene investire in fondi flessibili?

La scelta di investire in un fondo flessibile dipende da diversi fattori, tra cui l’orizzonte temporale, il profilo di rischio dell’investitore e le condizioni dei mercati finanziari.

I fondi flessibili possono essere particolarmente indicati nei seguenti casi:

  • Affidare la gestione a professionisti in grado di cogliere le migliori opportunità globali senza vincoli di asset allocation.
  • Si cerca una soluzione “tutto in uno” per diversificare il portafoglio senza dover scegliere tra azioni, obbligazioni o altri strumenti.
  • Ridurre l’esposizione al rischio nei periodi di forte incertezza e volatilità dei mercati.
  • Si dispone di un orizzonte temporale flessibile, non necessariamente a brevissimo o lunghissimo termine.
  • Si è consapevoli dei rischi legati alla gestione attiva e si accetta una maggiore variabilità dei rendimenti rispetto ai fondi passivi.

È invece meno consigliabile investire in fondi flessibili se si preferisce una gestione statica e trasparente, se si desidera investire solo in determinate asset class o se si hanno esigenze di liquidità a brevissimo termine.

Conclusione: a chi sono adatti i fondi flessibili

I fondi comuni di investimento flessibili rappresentano una soluzione moderna e versatile per chi desidera affrontare i mercati finanziari con un approccio dinamico. Consentono di sfruttare le competenze dei gestori professionali e di adattare l’esposizione ai rischi in funzione delle condizioni del momento. Tuttavia, richiedono fiducia nelle capacità gestionali e accettazione di una certa imprevedibilità dei risultati.

Prima di investire, è fondamentale valutare attentamente i propri obiettivi, la propria propensione al rischio e informarsi in maniera approfondita sulle caratteristiche del fondo prescelto. Solo così si potrà sfruttare appieno il potenziale dei fondi flessibili, con la consapevolezza dei vantaggi e dei limiti che comportano.

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