Trading
Le materie prime sono quei beni reperibili in natura o materiali grezzi che vengono utilizzati in vari processi di lavorazione con l’obiettivo di produrre beni finali. Attraverso il trading di materie prime l’obiettivo è chiaramente quello di portare a casa un risultato, ossia un guadagno. Gli speculatori cercano di guadagnare nel minor tempo possibile, pensiamo ai trader che sfruttano le oscillazioni dei prezzi. In questo articolo, più che nell'investimento, ci concentreremo sul trading e gli obiettivi di guadagno a breve termine con le commodities.
Partendo dall’assunto che investire in materie prime è utile tanto per diversificare un portafoglio d'investimento quanto per proteggere il proprio capitale dall’inflazione, bisogna ricordare la netta differenza che esiste tra investire e speculare e gli obiettivi di chi vuole entrare in un mercato così importante come quello delle materie prime. Spesso i termini vengono fraintesi ma, al netto di tale aspetto, è fondamentale non trascurare la molteplicità delle variabili che influiscono sulle oscillazioni delle singole quotazioni. Il trading sulle materie prime consente non solo di diversificare ma di effettuare un investimento anche di brevissimo termine approfittando delle oscillazioni dei prezzi che sono alimentate da molteplici fattori.
Se ti interessa investire con materie prime a lungo termine leggi qui.
Il trading in generale offre la possibilità di operare attraverso l’utilizzo di una vasta gamma di indicatori che consentono di fornire un quadro meno a tinte fosche anche se si desidera investire sulle materie prime. Tuttavia, bisogna porre molta attenzione. Gli indicatori tecnici non sono certamente quella bacchetta magica che molti auspicano di avere tra le mani per poter ottenere in maniera semplice e senza una dedizione ed uno studio approfondito dei risultati costantemente profittevoli.
Alla base del trading è fondamentale investire prima di tutto in formazione, altrimenti il mercato non perdona ed eventuali iniziali facili guadagni possono inesorabilmente trasformarsi in poco tempo in perdite, con tutte le conseguenze affiancate magari anche da veri e propri momenti di frustrazione. Il trading non è un gioco ed il mercato non ha un andamento casuale e, allo stesso tempo, è fondamentale capire la struttura del mercato. Un trader è un professionista e non opera a caso.
Fatta questa brevissima premessa, sicuramente gli indicatori possono rappresentare un valido supporto al trading, così come l’analisi tecnica, decisamente utile per favorire la comprensione dei meccanismi che influiscono sulle dinamiche dei mercati finanziari ed avere un approccio tale da individuare e valutare i rischi della stessa operatività. L’analisi tecnica studia il movimento dei prezzi. I grafici e gli indicatori consentono di avere una più nitida prospettiva rispetto alla previsione futura della direzione delle quotazioni. In fondo, l’arte della speculazione consiste nel riuscire a stabilire quale direzione prenderà il mercato nel futuro, sapendo scegliere il momento giusto. Gli strumenti che abbiamo a disposizione sono molteplici e, soprattutto sulle materie prime, non solo di natura tecnica. Pertanto, saper gestire i trade è un aspetto rilevante e gli indicatori tecnici possono facilitare la visualizzazione della tendenza di un mercato.
Una media mobile è un indicatore di analisi tecnica di base. La media mobile analizza i movimenti dei prezzi del mercato, ovvero le loro variazioni di quotazione. Essa prende in considerazione lo storico dei prezzi per come si sono evoluti nel corso delle ultime contrattazioni. La media mobile aiuta il trader ad individuare i livelli di supporto e di resistenza. La media mobile semplice è la tipica media aritmetica del prezzo. Si ottiene sommando i prezzi di chiusura di N periodi di tempo e dividendo il risultato ottenuto per N. Per semplificare: il numero di elementi (i prezzi) è fisso, mentre la finestra temporale considerata avanza: il dato più vecchio della serie viene sostituito ogni giorno con quello nuovo. Aiuta anche a misurare le variazioni di un asset basandosi sui prezzi storici per determinarne i movimenti futuri. La media mobile viene
calcolata su una determinata quantità di dati dei prezzi, in base alla lunghezza della Moving Average che si intende calcolare. Una media mobile a 50 giorni, ad esempio, prende in esame i valori delle ultime 50 sedute e viene ricalcolata ogni giorno, aggiungendo l’ultimo dato ed escludendo dal calcolo il più remoto, in modo che siano sempre solo 50 i prezzi considerati.
Il MACD è considerato uno degli indicatori principali nell’analisi tecnica. Vengono considerate due medie mobili esponenziali per periodi diversi. Si tratta di calcolare la differenza tra le due medie. Per la precisione, il Moving Average Convergence/Divergence prende la differenza dei valori tra le due medie mobili e una media mobile esponenziale delle stesse medie mobili e individua la differenza tra le due linee come un istogramma che oscilla sopra e sotto una linea con valore 0 che consente agli operatori di individuare il momento dell’incrocio delle due medie. Si basa sulla differenza tra una media a 12 periodi e una media a 26, l’incrocio si verifica nel momento in cui il valore dell’indicatore sarà pari a zero. Sopra la linea dello zero il trend potrà essere considerato come rialzista, sotto la linea dello zero ribassista.
Scopri il trading con il MACD.
L’oscillatore stocastico è molto utilizzato in analisi tecnica. Fu creato nel 1970 da George Lane. L’indicatore è utile ad individuare le zone di ipercomprato ed ipervenduto in maniera tale da fornire al trader eventuali segnali di entrata e di uscita da una specifica commodities, considerando sostanzialmente la quotazione rispetto al minimo e massimo, in un dato periodo di tempo. Lo stesso George Lane lo utilizzò con l’obiettivo preciso di valutare la distanza tra le barre/candele che si avvicinano al minimo o al massimo di un intervallo di tempo. Non è necessario effettuare calcoli particolari poiché le piattaforme di trading lo eseguono automaticamente. La formula per il calcolo dell’oscillatore stocastico è la seguente:
%K = 100(C – L14)/(H14 – L14)
Lo stocastico oscilla tra 0 e 100. Quando si trova al di sopra di 80 sta a significare che ci troviamo dinanzi ad un livello di ipercomprato e quindi il prezzo di chiusura è vicino al massimo della fascia di prezzo. Quando si trova ad oscillare sotto 20 significa che ci troviamo dinanzi ad un livello di Ipervenduto ed il prezzo di chiusura è vicino al minimo.
Il Commodity Channel Index rappresenta un oscillatore utilizzato per determinare quando una materia prima sta raggiungendo o si trova in una condizione di ipercomprato o ipervenduto.
Volendo semplificare, per ipercomprato ed ipervenduto si intende quella fase dei mercati nella quale un determinato asset raggiunge il suo punto massimo nel quale viene acquistato dai trader, o di contro venduto.
Nel 1980 Donald R. Lambert ha ideato e sviluppato il suddetto oscillatore/indicatore, attraverso l’assunto che alla base di questo strumento è che i mercati delle materie prime, così come altri mercati finanziari, si muovano all’intento di cicli con massimi e minimi che si ripetono ad intervalli periodici definiti.
Il CCI è formato da una linea che rappresenta il prezzo compresa tra valori che vanno da -200 a +200 intervallati dalla Zero Line.
Se per esempio raggiunge una fase di ipercomprato e nonostante ciò continua a salire, è lecito pensare a un proseguimento della fase rialzista. Se invece l’oscillatore permane nella fase di venduto e, anzi, continua a scendere, si segnala un proseguimento del trend ribassista. Senza dover necessariamente entrare in formule particolari, anche per il CCI, il calcolo viene effettuato in automatico dalla piattaforma in base al periodo impostato dal trader. E’ certamente un indicatore apprezzato per la sua versatilità. È in grado, infatti, di suggerire le inversioni. Inoltre, altro aspetto fondamentale è quello di saper riconoscere una divergenza può essere un grosso vantaggio per un trader, specie perché le divergenze spesso segnalano punti di inversione del trend. una divergenza si riscontra quando sul grafico i prezzi si muovono in una direzione mentre nel grafico dell’indicatore, l’indicatore si muove nella direzione opposta. Come interpretare, ad esempio, quando nel grafico vi è un ribasso nei prezzi, mentre nell’indicatore CCI vi è un rialzo? Tale divergenza può essere interpretata come un segnale di un possibile rialzo nell’andamento dei prezzi, quindi di una inversione del trend ribassista che è in corso. Come gestire una ipotetica posizione quando nel grafico vi è un rialzo nei prezzi, mentre nell’indicatore CCI vi è un ribasso ? La suddetta divergenza è un segnale di un possibile ribasso nell’andamento dei prezzi, quindi di una inversione del trend rialzista che è in corso.
Uno degli oscillatori più popolari che vengono utilizzati nell’ambito dell’analisi tecnica è l’indicatore RSI, Relative Strength Index - Indice di Forza Relativo. E’ un indicatore di momentum appartenente alla categoria degli oscillatori ed è uno strumento utile per valutare la forza del prezzo. Il momentum si calcola prendendo in esame le continue variazioni del prezzo dell’asset in un intervallo di tempo
stabilito. John Welles Wilder Jr (era un ingegnere meccanico americano, diventato promotore immobiliare. È meglio conosciuto, tuttavia, per il suo lavoro nell'analisi tecnica. Wilder è il padre di numerosi indicatori tecnici ) colui che inventò questo indicatore, definì due valori di riferimento cruciali:
1) RSI minore di 30, in questo caso c’è una situazione di mercato di ipervenduto, e quindi una possibile inversione rialzista in futuro.
2) RSI maggiore di 70, in questo caso si evidenzia una situazione di ipercomprato, che potrebbe presto dar luogo ad un’inversione ribassista. Questo indicatore oscilla tra i valori compresi nell'intervallo 0 - 100; in particolare è pari a zero quando la media degli incrementi del valore del titolo all'interno del periodo considerato è pari a 0, mentre assume valore cento quando la media dei decrementi è pari a 0.
RS rappresenta il rapporto tra il numero di giorni (nell'intervallo considerato).
Ecco una lista dei top broker per fare trading con materie prime.
Broker | Prodotti | Conto demo | Maggiori informazioni | ||||
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ActivTrades | Forex, CFD | Sì | Scopri di più → | ||||
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Esistono differenti modalità per investire sulle materie prime. Questa scelta, inoltre, rappresenta anche il modo più efficace per diversificare un ipotetico portafoglio di investimenti. E’ possibile comprare e vendere materie prime fisiche anche se l’acquisto dei beni fisici potrebbe non essere pratico, inoltre, è decisamente più comune negoziare sul mercato ad esempio con i contratti future.
Un contratto future è un accordo legale tra due parti per la negoziazione di una materia prima o un paniere ad un prezzo predefinito, in una data futura specifica. I produttori utilizzano i contratti future per garantire il prezzo del loro prodotto prima della vendita. Questi contratti sono negoziati su un mercato regolamentato e sanciscono l'impegno per un acquisto differito di un'attività a un prezzo prefissato. L'acquirente assume una posizione lunga, mentre il venditore assume una posizione corta. In genere, i future non si concludono con la consegna fisica del bene sottostante, ma gli operatori preferiscono "chiudere" le posizioni aperte tramite la rivendita o l'acquisto di un contratto future precedente. La borsa, in tal caso, diventa controparte del venditore e del compratore, chiedendo loro le dovute garanzie economiche.
I CFD (Contratti per Differenza) sono un'altra opportunità per investire in materie prime. Essi sono strumenti derivati in base ai quali viene scambiata la differenza di valore di una certa materia prima. Il trader specula sull'aumento o il calo dei prezzi con l'obiettivo di ottenere un profitto. I CFD sono contratti standardizzati e facilmente negoziabili, offrendo vantaggi come economicità e praticità rispetto all'investimento tradizionale. Ad esempio, per investire in petrolio, il trader può aprire una posizione di acquisto o di vendita, scegliendo di andare long o short in base alla propria previsione sul prezzo. Con la leva finanziaria, è possibile moltiplicare i profitti ma anche aumentare il rischio sulla eventuale perdita. Il margine richiesto per l'operatività è la quantità di capitale effettivamente necessaria.
Le opzioni sono contratti che danno al compratore il diritto di acquistare o vendere una materia prima ad un prezzo fissato entro una certa scadenza. Sono un'altra modalità per investire in commodities. Inoltre, possono essere utilizzate per proteggere un investimento, poiché in caso di una performance negativa, l'acquirente può esercitare il diritto di vendere ad un prezzo predefinito.
Investire comporta il rischio di perdite.
XTB
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Il 74% dei conti degli investitori perde denaro negoziando CFD con questo fornitore.
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