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Cos’è l’Interest rate swap e come funziona

L’interest rate swap è un contratto utilizzato per mutui, con scambi di denaro a tassi fissi e variabili. Scopri perché evitarlo e come le banche ne traggono vantaggio.
Interest rate swap

L’interest rate swap è un contratto principalmente utilizzato per la sottoscrizione di mutui. Prevede uno scambio di denaro predeterminato con una scadenza di contratto predeterminata. Scopriamo insieme perché evitare questo contratto e perché le banche lo utilizzano.

Interest rate swap: cos'è e come funziona

L’interest rate swap, anche noto come IRS è la tipologia più comune di contratti swap. I contratti swap sono dei contratti derivati da altri strumenti. Si tratta di un contratto tramite il quale le due controparti sottoscrittrici accettano di scambiarsi somme di denaro seguendo le direttive del contratto stesso.

Nel caso dell’interest rate swap le controparti decidono di scambiarsi del denaro sino alla scadenza del contratto, che viene prestabilita alla stesura dello stesso contratto.

La particolarità del contratto risiede nel fatto che vi sono un tasso d’interesse fisso predeterminato ed un tasso variabile. Uno dei sottoscrittori del contratto effettuerà scambi monetari applicando solo il tasso d’interesse fisso, mentre l’altro li effettuerà applicando solo il tasso d’interesse variabile.

Data la natura dell’IRS, si tratta di qualcosa che si effettua in casi specifici, quali la sottoscrizione di un mutuo. Le banche corrono un rischio nel momento in cui sottoscrivono mutui di lunga durata o a tasso fisso; questo tipo di contratto swap, quindi le aiuta a limitare le perdite.

Come si calcola l'interest rate swap

Il tasso d’interesse dell'IRS cambia di giorno in giorno e viene calcolato tenendo in considerazione la media dei tassi che vengono applicati da una selezione di banche che fanno parte dell’Unione Europea.

Il valore del tasso d’interesse viene comunicato quotidianamente dalla Federazione Bancaria Europea.

La percentuale dell’interesse è influenzata dalla durata dei contratti interest rate swap che vengono stipulati dalle banche.

Un altro fattore che incide sull’IRS sono i Bund tedeschi. All’aumentare della probabilità che questi tassi incrementino, aumenterà anche il valore dell’interest rate swap applicato dalla banca. Quest’ultima quindi girerà il costo sul mutuatario e vi aggiungerà lo spread (ovvero il suo margine di guadagno).

Da ciò ne segue che il tasso d’interesse dell’IRS altro non è che il tasso iniziale che dopo l’aggiunta dello spread diviene il tasso effettivo sul quale maturano gli interessi del mutuo.

Come le banche ne traggono vantaggio

Da quanto detto ne evince che mentre per il mutuatario l’interest rate swap rappresenta un rischio di dover pagare tasse del mutuo più salate, per la banca rappresenta una salvaguardia.

Teoricamente, infatti, le banche traggono vantaggio economico dal solo spread, mentre l’IRS serve a salvaguardarle per quanto riguarda un eventuale variazione negativa dei mercati.

Interest rate swap esempio pratico

Facciamo un esempio totalmente randomico, per rendere il concetto. Dover pagare una quota con un tasso extra di €1000 per un mutuatario sarebbe probabilmente impossibile. Al contrario, ad una banca importerebbe poco di sostenere una spesa del genere. L’esempio è esagerato ma il concetto rimane per cifre significativamente più basse.

Passando alla pratica, se hai una banca o un esercizio che debba fare delle attività simili, l’interest rate swap potrebbe aiutarti ad evitare di avere delle perdite.

Se al contrario ti hanno proposto di sottoscrivere un IRS, cerca di evitarlo in quanto potresti ritrovarti a dover pagare cifre differenti da quelle accordate al momento della sottoscrizione del contratto. Se ti ritrovi costretto a farlo ti suggeriamo di tentare di capire di quanto potrebbe variare la cifra in questione.

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