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Prossima riunione BCE 2025: politica monetaria in stand-by con inflazione al target e ripresa incerta

Per la seconda volta consecutiva la BCE ha mantenuto i tassi fermi al 2% attuale, sottolineando che l’inflazione si sta già avvicinando all’obiettivo mentre la crescita economica continua a mostrare segnali di fragilità.
Sede della Banca Centrale Europea a Francoforte di notte.

Ci sono diversi attori in grado di influenzare i mercati finanziari e la BCE, fra questi, ricopre sicuramente un ruolo di primo piano. Per questo motivo, da investitore, è importante restare aggiornati sui meeting, le occasioni in cui vengono determinate le politiche finanziarie della banca centrale. Vediamo, di seguito, il calendario delle riunioni BCE 2025.

Quando si riunisce il consiglio direttivo della BCE

Ci sono due tipi di riunioni del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea (BCE):

  • Riunioni per le decisioni di politica monetaria: queste riunioni si svolgono ogni 6 settimane. In queste occasioni, il Consiglio Direttivo della BCE valuta la situazione economica e finanziaria e prende decisioni sui tassi di interesse e su altre misure di politica monetaria per mantenere la stabilità dei prezzi nella zona euro. L'ultima riunione si è tenuta il 30 ottobre, straordinariamente a Firenze.
  • Riunioni per decisioni di altro tipo: queste riunioni si tengono ogni 2 settimane. Coprono una vasta gamma di argomenti che non sono direttamente legati alle decisioni di politica monetaria, come la supervisione bancaria, la stabilità finanziaria e altre questioni amministrative e organizzative della BCE.

Prossima riunione BCE 2025

La prossima riunione della BCE sarà il 18 dicembre 2025, l'ultima dell'anno. Non solo investitori e analisti, ma anche i cittadini dell'Eurozona tengono d'occhio il calendario della Banca Centrale Europea. Le decisioni del Consiglio Direttivo, guidato da Christine Lagarde, possono infatti avere un impatto significativo sui portafogli delle famiglie.

Ogni riunione BCE è quindi attesa con trepidante attesa e preceduta da una raffica di previsioni sulle mosse dell'istituto di Francoforte. Le parole di Lagarde e del Consiglio Direttivo vengono analizzate con attenzione per decifrare il loro significato e le possibili implicazioni per l'economia e i mercati finanziari.

Di seguito vi proponiamo il calendario 2025 delle riunioni da monitorare per non perdere neanche un appuntamento con la BCE.

Focus: prossima mossa BCE

Per la riunione della prossima settimana gli investitori e gli analisti si attendono una conferma della politica monetaria attuale, con l’attenzione però puntata sulla guida fornita dalla BCE relativamente alle prospettive economiche e sul linguaggio della conferenza stampa che seguirà la decisione.

Calendario BCE 2025

Dopo questa ultima riunione del 30 gennaio 2025, vediamo adesso le prossime riunione BCE del 2025 in tema di politica monetaria.

  • 30 gennaio 2025
  • 6 marzo 2025
  • 17 aprile 2025
  • 5 giugno 2025
  • 24 luglio 2025
  • 11 settembre 2025
  • 30 ottobre 2025
  • 18 dicembre 2025

Se vuoi restare aggiornato sui movimenti delle politiche monetarie scopri quando è la prossima riunione FED.

Ultima riunione della BCE a Firenze: tassi invariati, pausa tattica con bias “data-dependent”

La riunione del 30 ottobre 2025 tenutasi eccezionalmente a Firenze invece che a Francoforte, si conclude con tassi fermi: depositi 2,00%, MRO 2,15%, marginale 2,40%. La decisione è stata unanime.

Nel comunicato, la BCE ribadisce che l’inflazione è prossima al target del 2% nel medio termine e che le prossime mosse resteranno guidate dai dati, valutate “riunione per riunione”.

Lagarde ha parlato di Eurozona “in buona posizione”, ma ha evidenziato rischi al ribasso legati alla composizione dell’inflazione, a potenziali colli di bottiglia e, soprattutto, al contesto geopolitico e commerciale.

Sul piano congiunturale, la narrazione dell’Eurotower resta costruttiva: crescita che prosegue grazie al vigore del mercato del lavoro, alla solidità dei bilanci privati e all’effetto dei tagli cumulati dei mesi scorsi; al tempo stesso, la Banca avverte che la visibilità rimane limitata e che eventuali sorprese sui prezzi dell’energia o sulla domanda estera potrebbero rimettere in discussione il percorso disinflazionistico.

Per i desk, la riunione di dicembre è la prossima finestra “viva” per possibili aggiustamenti dell’orientamento, ma senza pre-impegni ex-ante.

Macro a due velocità: servizi in tenuta, manifattura debole

Lagarde descrive un’economia resiliente ma fragile: servizi trainati da turismo e digitalizzazione, manifatturiero appesantito da dazi e incertezza; la crescita del 3° trimestre è +0,2% t/t, “un po’ sopra le attese”.
Segnali da monitorare:

  • Domanda interna & mercato del lavoro: sostengono lo scenario base, ma i salari si stanno normalizzando.
  • Inflazione di fondo: traiettoria coerente col target, ma energia/alimentari restano variabili chiave.
  • Trasmissione della politica monetaria: condizioni del credito e spread nei paesi core/periferia.
  • Canali esteri: nuovi ordini export deboli; attenzione all’evoluzione dei dazi USA e alle catene di fornitura.
    Lettura operativa: pricing di stabilità condizionata, con premi al rischio sensibili ai dati (inflazione core, survey, credito) da qui a dicembre.

Euro digitale: il “titolo di giornata” e perché conta per i mercati

Oltre ai tassi, la novità di sostanza è l’avanzamento dell’euro digitale: a Firenze la BCE ha rimarcato la decisione di proseguire il progetto (fase successiva), sottolineando i pilastri di sovranità monetaria, fiducia e accesso al “denaro pubblico” in forma digitale.

Lagarde ha ringraziato Panetta per il lavoro architetturale e ha ribadito la coesistenza nel tempo di contante e moneta digitale: “i cittadini devono avere la certezza che un euro è un euro”. Per i mercati, è un cantiere strutturale che può:

  • ridurre i costi di transazione al dettaglio e favorire la concorrenza tra wallet/payment service;
  • rafforzare la tenuta del sistema nei picchi di stress;
  • migliorare inclusione e frizione minore nei micropagamenti;
  • coesistere con il contante (nessuna “sostituzione” secca).

Il dossier è indipendente dalle decisioni di breve periodo sui tassi, ma nel medio termine può incidere sulla trasmissione della politica monetaria e sulla domanda di riserve.

👉 Vuoi capire meglio il linguaggio dei banchieri centrali? Scopri nel prossimo articolo la differenza tra “Hawkish” e “Dovish” in politica monetaria.

Da chi è formato il consiglio direttivo della BCE

Il consiglio direttivo della BCE è l'organo fondamentale nei processi decisionali di politica monetaria. È composto dai sei membri del Comitato esecutivo e i governatori delle banche centrali nazionali dei paesi dell’area euro.

  • Il Comitato esecutivo: questo comitato comprende il Presidente della BCE - in questo caso Christine Lagarde - il Vicepresidente e altri quattro membri. Sono tutti nominati dai capi di Stato o di governo dei Paesi dell'area dell'euro per un mandato non rinnovabile di otto anni.
  • Governatori delle banche centrali nazionali: sono i governatori delle banche centrali dei 19 Paesi dell'area dell'euro. Ciascuno di questi governatori rappresenta la propria banca centrale nazionale all'interno del Consiglio direttivo.

Il Consiglio direttivo è il principale organo decisionale della BCE, responsabile della formulazione della politica monetaria per l'area dell'euro. Ciò include decisioni quali la fissazione dei tassi di interesse e, in generale, la gestione dell'offerta di moneta per mantenere la stabilità dei prezzi e sostenere le politiche economiche generali dell'Unione europea.

Qual è il mandato principale della BCE?

La Banca Centrale Europea (BCE) ha come obiettivo principale quello di mantenere la stabilità dei prezzi nell'area dell'euro, il che significa mantenere l'inflazione bassa, stabile e prevedibile, cosa che non è avvenuta negli ultimi anni, motivo per cui abbiamo assistito a tanti movimenti e aspettative di rialzi e tagli dei tassi di interesse.

tasso di inflazione BCE
Tasso di inflazione | Fonte: BCE

Si noti nel grafico come, dopo diversi anni in cui l'inflazione era sotto controllo, sempre al di sotto del 2% - a volte addirittura dello 0% o addirittura negativa -, nel 2022 sia schizzata al 10%, per poi scendere nuovamente a circa il 2,2% nei mesi attuali.

Ciò ha costretto la BCE ad alzare i tassi di interesse in modo aggressivo per tutto il 2022 e il 2023, poiché non stava adempiendo al suo unico mandato, che era quello di mantenere la stabilità dei prezzi e quindi eliminare l'inflazione.

Tuttavia, a partire da settembre 2024, Christine Lagarde ha posto fine al periodo di tassi massimi e ha già dato ordine per il secondo taglio dei tassi di 25 punti.

I 3 tassi di interesse controllati dalla BCE

Sebbene si parli sempre del controllo dei tassi di interesse, la verità è che la BCE controlla 3 tassi:

  1. Marginal Deposit Facility: è il tasso di interesse che le banche ricevono per depositare fondi presso la BCE da un giorno all'altro. Questo tasso cerca di influenzare le banche a depositare o ritirare la liquidità in eccesso.
  2. Tasso di rifinanziamento principale (MRO): il principale tasso di interesse che la BCE applica settimanalmente per prestare denaro alle banche attraverso le operazioni di mercato aperto.
  3. Operazioni di rifinanziamento marginale (MLF): il tasso al quale le banche possono prendere a prestito dalla BCE, in ultima istanza, utilizzando come garanzia le attività idonee.

Che ruolo giocano le banche centrali nei mercati?

La banca centrale svolge diverse funzioni. In primis, fissa i tassi di interesse ai quali concedere prestiti alle banche commerciali della zona euro. Le decisioni di politica monetaria hanno un effetto diretto sull'offerta di moneta e l'inflazione. Il che, a sua volta, influenza i mercati finanziari. All'annuncio di politiche monetarie restrittive si associa un atteggiamento volta alla prudenza o alla vendita da parte dei mercati finanziari e viceversa. La BCE svolge poi una funzione di controllo, contribuendo all'accertamento dei controlli su istituzioni e mercati congiuntamente alle autorità nazionali e garantendo la sicurezza e la solidità del sistema bancario. Qui puoi leggere l'intervista a Nicola Para sul ruolo della BCE nei mercati.

La Banca Centrale Europea (BCE) svolge un ruolo fondamentale nell'orientare l'economia dell'Eurozona. Ogni volta che si avvicina una delle sue riunioni, gli investitori si trovano di fronte alla domanda cruciale: dove investire? Le decisioni prese dalla BCE possono avere un impatto significativo sulle performance delle azioni nel mercato europeo. Molti si rivolgono alle migliori azioni dell'Eurostoxx come barometro per valutare la reazione del mercato alle notizie provenienti dalla BCE. In periodi di incertezza o di attese di cambiamenti nella politica monetaria, le azioni difensive, notoriamente meno sensibili alle fluttuazioni economiche, diventano particolarmente attraenti. Tuttavia, le decisioni della BCE possono anche offrire opportunità per coloro che sanno dove cercare, rendendo la selezione delle migliori azioni da comprare un esercizio tanto sfidante quanto gratificante.

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