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Ci sono diversi attori in grado di influenzare i mercati finanziari e la BCE, fra questi, ricopre sicuramente un ruolo di primo piano. Per questo motivo, da investitore, è importante restare aggiornati sui meeting, le occasioni in cui vengono determinate le politiche finanziarie della banca centrale. Vediamo, di seguito, il calendario delle riunioni BCE 2025.
Ci sono due tipi di riunioni del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea (BCE):
La prossima riunione della BCE sarà il 24 luglio 2025. Non solo investitori e analisti, ma anche i cittadini dell'Eurozona tengono d'occhio il calendario della Banca Centrale Europea. Le decisioni del Consiglio Direttivo, guidato da Christine Lagarde, possono infatti avere un impatto significativo sui portafogli delle famiglie.
Ogni riunione BCE è quindi attesa con trepidante attesa e preceduta da una raffica di previsioni sulle mosse dell'istituto di Francoforte. Le parole di Lagarde e del Consiglio Direttivo vengono analizzate con attenzione per decifrare il loro significato e le possibili implicazioni per l'economia e i mercati finanziari.
Di seguito vi proponiamo il calendario 2025 delle riunioni da monitorare per non perdere neanche un appuntamento con la BCE.
Dopo questa ultima riunione del 30 gennaio 2025, vediamo adesso le prossime riunione BCE del 2025 in tema di politica monetaria.
Se vuoi restare aggiornato sui movimenti delle politiche monetarie scopri quando è la prossima riunione FED.
In un’altra riunione, la Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di ridurre i tassi d’interesse di 25 punti base, raggiungendo così un taglio complessivo di 200 punti base in appena nove mesi. In questo modo, i tassi d’interesse si attestano come segue:
Di conseguenza, continua ad ampliarsi il divario rispetto alla Federal Reserve degli Stati Uniti, che ha deciso di sospendere i tagli a causa della persistenza dell'inflazione, mantenendo i tassi tra il 4,25% e il 4,50%, soprattutto ora con la minaccia di dazi massicci da parte di Trump verso gli altri Paesi.
Ha inoltre precisato che, nonostante le tensioni commerciali possano avere un impatto negativo sugli investimenti aziendali e sulle esportazioni, l’aumento della spesa pubblica in difesa e infrastrutture fungerà da contrappeso, stimolando la crescita nel medio periodo.
Allo stesso tempo, l’istituzione evidenzia segnali chiari di disinflazione: "La crescita salariale rimane elevata, ma continua a moderarsi visibilmente, e i margini di profitto stanno parzialmente assorbendo il suo impatto sull’inflazione".
Ha aggiunto inoltre che “le pressioni inflazionistiche nell’area euro stanno calando più rapidamente del previsto”, lasciando intendere che i dati recenti supportano un atteggiamento più cauto nella politica monetaria.
Tuttavia, la notizia più importante è arrivata quando la presidente della BCE ha tagliato le proiezioni sull’inflazione generale per il 2025 e il 2026 di 0,3 punti percentuali, portandole rispettivamente al 2% e all’1,6%, principalmente grazie al calo dei prezzi dell’energia e all’apprezzamento dell’euro.
Ma non solo l’inflazione nominale: anche la cosiddetta inflazione di fondo, che esclude energia e alimentari, si sta moderando, sebbene in misura più contenuta, e si prevede che si attesti al 2,4% nel 2025 e all’1,9% nel 2026 e 2027. Questa evoluzione rafforza l’idea che le pressioni inflazionistiche stiano diminuendo più rapidamente del previsto.
Crescita stagnante, previsioni quasi invariate
Tuttavia, per quanto riguarda le previsioni di crescita, non ci sono sostanziali variazioni: si stima un aumento piuttosto modesto dello 0,9% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026. Lo stesso è stato riconosciuto in conferenza stampa: "L’economia dell’area euro continua a mostrare segnali di debolezza".
Non a caso, è stato ammesso che le prospettive per il resto dell’anno sono più incerte, soprattutto a causa del potenziale impatto delle tensioni commerciali.
In ogni caso, il tono di Christine Lagarde ha sorpreso i mercati, lasciando intendere che il ciclo di tagli potrebbe avvicinarsi alla fine: “Stiamo arrivando alla conclusione di un ciclo di politica monetaria che rispondeva a shock accumulati, come il Covid, la guerra illegittima in Ucraina e la crisi energetica.”
Detto ciò, sebbene le proiezioni riviste lascino spazio per ulteriori tagli, Lagarde ha insistito sul fatto che le decisioni verranno prese “riunione per riunione”, sottolineando che “siamo in una buona posizione per affrontare l’incertezza che ci attende”.
In questo contesto, ha difeso il rafforzamento dell’euro e la discesa del prezzo del petrolio come fattori che stanno aiutando a contenere l’inflazione:
“La forza dell’euro contribuisce a ridurre le pressioni inflazionistiche e ciò ci consente di guadagnare tempo e margine di manovra in politica monetaria.”
Il mercato ha reagito con un apprezzamento dell’euro e un rialzo nei rendimenti del Bund tedesco, assumendo che rimanga spazio solo per un ultimo taglio entro la fine del 2025.
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Il consiglio direttivo della BCE è l'organo fondamentale nei processi decisionali di politica monetaria. È composto dai sei membri del Comitato esecutivo e i governatori delle banche centrali nazionali dei paesi dell’area euro.
Il Consiglio direttivo è il principale organo decisionale della BCE, responsabile della formulazione della politica monetaria per l'area dell'euro. Ciò include decisioni quali la fissazione dei tassi di interesse e, in generale, la gestione dell'offerta di moneta per mantenere la stabilità dei prezzi e sostenere le politiche economiche generali dell'Unione europea.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha come obiettivo principale quello di mantenere la stabilità dei prezzi nell'area dell'euro, il che significa mantenere l'inflazione bassa, stabile e prevedibile, cosa che non è avvenuta negli ultimi anni, motivo per cui abbiamo assistito a tanti movimenti e aspettative di rialzi e tagli dei tassi di interesse.
Si noti nel grafico come, dopo diversi anni in cui l'inflazione era sotto controllo, sempre al di sotto del 2% - a volte addirittura dello 0% o addirittura negativa -, nel 2022 sia schizzata al 10%, per poi scendere nuovamente a circa il 2,2% nei mesi attuali.
Ciò ha costretto la BCE ad alzare i tassi di interesse in modo aggressivo per tutto il 2022 e il 2023, poiché non stava adempiendo al suo unico mandato, che era quello di mantenere la stabilità dei prezzi e quindi eliminare l'inflazione.
Tuttavia, a partire da settembre 2024, Christine Lagarde ha posto fine al periodo di tassi massimi e ha già dato ordine per il secondo taglio dei tassi di 25 punti.
Sebbene si parli sempre del controllo dei tassi di interesse, la verità è che la BCE controlla 3 tassi:
La banca centrale svolge diverse funzioni. In primis, fissa i tassi di interesse ai quali concedere prestiti alle banche commerciali della zona euro. Le decisioni di politica monetaria hanno un effetto diretto sull'offerta di moneta e l'inflazione. Il che, a sua volta, influenza i mercati finanziari. All'annuncio di politiche monetarie restrittive si associa un atteggiamento volta alla prudenza o alla vendita da parte dei mercati finanziari e viceversa. La BCE svolge poi una funzione di controllo, contribuendo all'accertamento dei controlli su istituzioni e mercati congiuntamente alle autorità nazionali e garantendo la sicurezza e la solidità del sistema bancario. Qui puoi leggere l'intervista a Nicola Para sul ruolo della BCE nei mercati.
La Banca Centrale Europea (BCE) svolge un ruolo fondamentale nell'orientare l'economia dell'Eurozona. Ogni volta che si avvicina una delle sue riunioni, gli investitori si trovano di fronte alla domanda cruciale: dove investire? Le decisioni prese dalla BCE possono avere un impatto significativo sulle performance delle azioni nel mercato europeo. Molti si rivolgono alle migliori azioni dell'Eurostoxx come barometro per valutare la reazione del mercato alle notizie provenienti dalla BCE. In periodi di incertezza o di attese di cambiamenti nella politica monetaria, le azioni difensive, notoriamente meno sensibili alle fluttuazioni economiche, diventano particolarmente attraenti. Tuttavia, le decisioni della BCE possono anche offrire opportunità per coloro che sanno dove cercare, rendendo la selezione delle migliori azioni da comprare un esercizio tanto sfidante quanto gratificante.
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