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Un credit default swap (CDS) è un contratto finanziario tra due parti, in cui una parte (l'acquirente di CDS) paga un premio periodico all'altra parte (il venditore di CDS) in cambio della protezione contro l'insolvenza di una specifica attività sottostante, come un'obbligazione o una società.
In caso di default dell'attività sottostante, l'acquirente di CDS riceverà dal venditore di CDS un compenso pari al valore nominale dell'attività sottostante. Se non c'è default, l'acquirente perde solo il premio pagato.
Un credit default swap (CDS) è un contratto finanziario tra due parti, in cui una parte (l'acquirente di CDS) paga un premio periodico all'altra parte (il venditore di CDS) in cambio della protezione contro l'insolvenza di una specifica attività sottostante, come un'obbligazione o una società. È uno strumento finanziario utilizzato come copertura o come operazione speculativa.
Un contratto di Credit Default Swap si basa sulla speculazione se il debito di un'entità o di un paese aumenterà il rischio o andrà in bancarotta nel prossimo futuro. In caso di fallimento, il venditore si assume il pagamento al compratore dell'importo nozionale del contratto.
I CDS sono comunemente utilizzati per proteggersi dal rischio di insolvenza del debito, sia di una società che di un governo. Il loro funzionamento è simile a quello delle assicurazioni. Tuttavia, possono essere utilizzati anche a fini speculativi, in quanto consentono agli investitori di scommettere sull'insolvenza di un determinato asset.
Un Credit Default Swap (CDS) è un contratto derivato che consente di trasferire il rischio di insolvenza da un soggetto a un altro. L’acquirente del CDS paga un premio periodico (simile a un’assicurazione) al venditore, che in cambio si impegna a risarcirlo nel caso in cui l’emittente dell’obbligazione non riesca a rimborsare il debito.
In termini semplici:
💡 Esempio pratico di CSD
Una banca emette un’obbligazione ipotecaria da 100 milioni di euro con cedola al 5% e durata di 10 anni.
Un investitore, chiamato Antonio, acquista 10 milioni di euro di queste obbligazioni ma teme che la banca possa avere problemi di solvibilità.
Per proteggersi, compra un CDS da un altro investitore, Pietro, pagando un premio dell’1% all’anno (100.000 euro).
Se la banca onora i pagamenti, Antonio continua a ricevere le cedole e Pietro incassa il premio.
Se invece la banca va in default, Pietro dovrà rimborsare a Antonio l’intero valore nominale dell’obbligazione (10 milioni di euro).
In questo modo, Antonio ha “assicurato” il suo investimento, mentre Pietro ha scommesso sulla solidità della banca in cambio di un rendimento fisso.
Il meccanismo dei CDS è oggi utilizzato da banche, fondi e investitori istituzionali per coprirsi dal rischio di credito o, in alcuni casi, per speculare sull’aumento o sulla riduzione della probabilità di default di un’emittente.
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I Credit Default Swap hanno avuto un ruolo cruciale nella crisi del 2008 dei mutui subprime. Negli anni precedenti, le banche e gli investitori utilizzavano i CDS per proteggersi dalle insolvenze legate alle obbligazioni garantite da mutui immobiliari. Tuttavia, molti operatori iniziarono anche a usarli a fini speculativi, acquistando protezione su debiti che non possedevano realmente.
Quando i mutui subprime iniziarono a fallire, il valore dei CDS esplose e molti istituti finanziari si trovarono esposti a perdite enormi.
Il caso più noto fu quello di AIG, che aveva venduto protezioni CDS per centinaia di miliardi di dollari senza avere riserve sufficienti a coprire le richieste di rimborso. Questo contribuì a innescare il collasso del sistema finanziario globale e portò le autorità a introdurre una regolamentazione più severa sul mercato dei derivati over-the-counter.
Da allora, i CDS sono ancora utilizzati, ma con maggiore trasparenza e requisiti patrimoniali più stringenti, riducendo il rischio sistemico che avevano in passato.
Uno degli esempi più noti di utilizzo dei CDS è quello di Bill Ackman, uno dei gestori di hedge fund più famoso, fondatore e CEO dell’hedge fund Pershing Square Capital Management. Conosciuto per il suo approccio “attivista” e contrarian, Ackman gestisce un portafoglio concentrato su poche società quotate, puntando su strategie di lungo periodo e posizioni ad alta convinzione.
Il suo stile d’investimento si caratterizza per:
Nel marzo 2020, all’inizio della pandemia di COVID-19, Ackman previde che il blocco dell’economia avrebbe colpito il mercato del credito aziendale. Per proteggersi, acquistò Credit Default Swap su obbligazioni societarie, pagando circa 27 milioni di dollari al mese in premi per un’esposizione di circa 65 miliardi di dollari di debito corporate.
Si trattava di un’operazione a rischio asimmetrico: se i mercati fossero rimasti stabili, avrebbe perso solo i premi versati; ma se il rischio di default fosse aumentato, il valore dei CDS sarebbe esploso. È esattamente ciò che accadde: nel giro di poche settimane, l’allargamento degli spread di credito fece impennare i CDS, generando per Ackman un profitto superiore a 2 miliardi di dollari.
Il suo caso mostra come i CDS possano essere strumenti di copertura efficaci, ma anche operazioni altamente speculative, in grado di amplificare i rendimenti o le perdite nei momenti di crisi.
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