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La crisi innescata dall'invasione russa dell'Ucraina ha rivoluzionato il panorama energetico globale, portando ad un aumento dell'interesse degli investitori nel settore. Nel 2024, l'Unione Europea ha registrato un significativo aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti, superando le forniture di gas russo. Questo cambio di dinamiche ha aperto nuove opportunità di investimento nel settore del gas naturale. Scopri come diversificare il tuo portafoglio e sfruttare le opportunità nel settore energetico investendo nel gas naturale.
Con prospettive di crescita nei mercati emergenti e una maggiore adozione di gas naturale come fonte energetica pulita, gli investitori potrebbero beneficiare di rendimenti promettenti e stabilità nel lungo termine.
Ci sono molte fonti di energia che, senza rendercene conto, utilizziamo nella nostra vita quotidiana per soddisfare i nostri bisogni e una di queste è il gas. Tuttavia, all'interno di questo mercato esistono diverse alternative con vantaggi e svantaggi.
Il gas naturale è quello che ha la maggiore presenza nella nostra vita. È preferito dalla maggior parte dei consumatori. Anche se bisogna considerare che la sua scoperta come motore di movimento è avvenuta dopo quella dei gas derivati dal petrolio, a causa degli alti costi di stoccaggio e trasporto.
Il gas naturale, tuttavia, deve essere inteso come una miscela di gas con una predominanza di metano - tra il 75% e il 95% - che si forma in depositi geologici e fossili. Un generatore di energia che, in ogni caso, non è altro che una fonte transitoria, poiché il suo utilizzo emette metano nell'atmosfera e, di conseguenza, contribuisce all'aumento delle emissioni di gas serra.
L'attenzione si concentra invece sul gas naturale liquefatto (GNL), che viene trattato per essere trasportato in forma liquida. Perché la materia prima viene liquefatta? In questo caso, la risposta è semplice: facilita il trasporto via nave e consente di coprire lunghe distanze dall'estrazione al punto di consumo.
Il grande vantaggio della liquefazione del gas naturale è che il suo volume si riduce di 600 volte, mentre il suo peso rimane costante. In altre parole, non pesa meno, ma occupa meno spazio. È in questo contesto di crisi energetica e di aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto che la Spagna ha ricevuto quasi il 70% del suo gas sotto forma di GNL.
✅ Pro | ❌ Contro | ||
Una fonte di energia ancora insostituibile | Speculazione | ||
Buon rapporto potere calorifico/prezzo | Alta volatilità | ||
Mercato con elevato volume di scambi (liquidità) | Energia non rinnovabile |
Dall’alimentazione per i condizionatori di aria alla produzione dell’energia elettrica, agli usi industriali, al riscaldamento, senza dimenticare che è proprio questa materia prima ad alimentare i generatori utili a far muovere le potenti turbine che producono energia. L’importanza ed il protagonismo sul mercato di questa materia prima continuerà nel tempo. Investire sul gas può essere inteso come una scelta lungimirante anche perché la materia prima viene considerata come fonte di transizione di primo piano che accompagna il percorso e gli obiettivi della sostenibilità. Non bisogna trascurare l’essenziale ruolo delle infrastrutture del gas che già oggi sono dotate di una articolata rete di trasporto, distribuzione e stoccaggio, pronte per facilitare l’utilizzo delle fonti rinnovabili.
Rispetto ad altri combustibili fossili, il gas può essere una fonte di energia rinnovabile perché, attraverso processi tecnologici specifici, permette la produzione di biometano, biogas. La Commissione Europea ha incluso anche il gas nell’elenco della Tassonomia europea delle attività economiche considerate sostenibili.
I principali produttori di gas ed i Paesi che detengono le risorse più grandi sono:
Nel 2023, il prezzo del gas in Europa ha visto significative riduzioni, influenzato dal cambiamento geopolitico e dalla diminuzione delle importazioni di gas russo al 15% dal precedente 50%. L'Europa avanza verso l'indipendenza dal gas russo, con l'Italia che prevede il distacco entro il 2024 e l'UE entro il 2027. I prezzi all'ingrosso sono crollati, grazie a una domanda ridotta, abbondante GNL, maggiore capacità di rigassificazione e ripresa dell'idroelettrico, contribuendo a un equilibrio tra domanda e offerta nonostante la domanda di gas sia al minimo dal 1995. L'industria, beneficiando di prezzi più bassi, mostra segni di ripresa. L'Europa ha diversificato le sue fonti energetiche, riducendo la dipendenza dal gas russo e aumentando le importazioni di GNL e gas da altre fonti.
Ecco alcuni dei problemi più importanti legati alle carenze di approvvigionamento di gas naturale in Europa centrale.
Così come esistono problemi di approvvigionamento per il gas, esistono anche problemi per le altre materie prime. Nel seguente articolo spieghiamo come investire nel petrolio.
Anche per quel che riguarda l’economia a stelle e strisce bisogna certamente sottolineare un contesto differente sulla materia prima oggetto del suddetto approfondimento ma, allo stesso tempo, non possiamo trascurare i ribassi dello storico future Henry Hub.
Le forti condizioni di El Niño nel Pacifico centro-orientale questo inverno hanno diretto l'aria più calda nel nord degli Stati Uniti e hanno determinato temperature più alte del solito.
Un inverno insolitamente mite ha indebolito la domanda di gas naturale per il riscaldamento e ha mantenuto elevate le scorte statunitensi. I prezzi del gas naturale sono stati messi sotto pressione anche per un altro aspetto e mi riferisco al terminal di esportazione di gas naturale Freeport LNG in Texas che ha dichiarato il 26 gennaio la chiusura di una delle sue tre unità di produzione per un mese per riparazioni dopo che il freddo estremo in Texas ha danneggiato le apparecchiature. La chiusura di una delle unità limiterà le esportazioni di gas naturale dagli Stati Uniti e di conseguenza aumenterà le scorte di gas naturale negli Stati Uniti. E poi i livelli di stoccaggio, sopra la media quinquennale hanno certamente contribuito a mantenere le quotazioni sotto i 3 dollari per un milione di British Thermal Units.
Dal punto di vista grafico, si è verificato un rialzo ed un rimbalzo dai minimi di area 1,5 dollari, anche a seguito della notizia di Chesapeake Energy, che presto diventerà il più grande produttore di gas statunitense e che ha tagliato la quantità di gas che intende produrre nel 2024 di circa il 20/30% cioè dovrebbe così scendere a 2,65-2,75 miliardi di piedi cubi al giorno da una media di 3,66 miliardi nel 2023, a causa del recente crollo dei prezzi al minimo di 3 anni e mezzo. Chesapeake è stato solo l’ultimo produttore di gas statunitense a tagliare la spesa e a ridurre gli impianti di perforazione. Tuttavia ci sono dei numeri importanti da evidenziare.
Difatti si prevede che la capacità di esportazione di GNL degli Stati Uniti quasi raddoppierà nei prossimi quattro anni, passando da circa 13,8 miliardi di piedi cubi attuali a circa 24,4 miliardi di piedi cubi nel 2028. I prezzi sono in continuo ribasso, in un contesto di offerta massiccia nell’ultimo anno, basti osservare i numeri registrati presso lo storico bacino del permiano. Se pensiamo che, senza entrare troppo nei dettagli, generalmente Il livello di riempimento degli stoccaggi oscilla fra un livello minimo, normalmente raggiunto verso fine marzo, e un livello massimo, che coincide con l’inizio dell’inverno (fine settembre/inizio ottobre) capiamo bene che i prezzi con questi numeri continueranno ad avere difficoltà nel salire sopra quei famosi 3 dollari.
All'indomani dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'UE ha deciso di ridurre il livello di dipendenza dal suo gas come misura sanzionatoria, anche se ciò ha comportato una temporanea perdita di competitività sui mercati mondiali.
Un punto positivo è quindi la riduzione della dipendenza da un unico fornitore, e oggi le importazioni di gas russo sono passate dal 40% del totale nel 2021 a meno del 10% nel 2023 e si sono stabilizzate in un trend al ribasso nel 2024.
Infatti, come si può vedere nell'immagine sopra, la maggior parte del gas importato dall'UE oggi proviene dalla Norvegia (30%), seguita dagli Stati Uniti (20%).
Il gas naturale che compriamo e vendiamo attraverso le varie piattaforme di trading è quotato presso il NYMEX (New York Mercantile Exchange). Così come scritto in un precedente articolo sul petrolio, anche per il natural gas esistono differenti opportunità che il mercato offre per investire sulla materia prima, basti pensare ad esempio ai contratti futures oppure ai CFD o azioni di società che si occupano dell’estrazione, distribuzione e commercializzazione, senza trascurare l’altra possibilità rappresentata dagli ETC ed ETF.
Il future rappresenta una delle modalità che consentono appunto di investire in materie prime, permettendo al produttore e all’acquirente di concordare un prezzo e dei termini per la consegna di una merce in una data futura stabilità. Il future è un contratto a termine che al momento della contrattazione stabilisce un prezzo di una materia prima o di un paniere che successivamente sarà consegnato ad una data futura. Rappresenta un vero e proprio accordo legale tra due parti per la negoziazione di un asset a un prezzo predefinito, in una data futura specifica.
L'operatore che acquista il future (che si impegna, cioè, ad acquistare a scadenza il sottostante) assume una posizione lunga (long), mentre l'operatore che vende il future assume una posizione corta (short).
I contratti future sul gas naturale sono negoziati sul NYMEX e sull'IPE:
I CFD sono tipologie di contratti in strumenti derivati in base ai quali viene scambiata la differenza di valore di una certa materia prima. Il trader specula sull’aumento o sul calo dei prezzi con l’obiettivo di ottenere un profitto. Sostanzialmente il CFD è un contratto in cui due parti si accordano per scambiare denaro in base alla variazione di valore di un asset. Inoltre, i CFD sono contratti standardizzati e velocemente negoziabili. Questi sono solo alcuni vantaggi oltre all’economicità e praticità rispetto all’investimento tradizionale.
Un semplice esempio di trading attraverso l’utilizzo dei CFD sulle materie prime può essere rappresentato dall’ipotesi di voler aprire una posizione di acquisto o di vendita sul Natural Gas e quindi decidere se andare long o short. Immaginiamo di andare long in quanto siamo convinti che il prezzo della materia prima salirà. Una volta aperta la posizione potremmo ottenere un profitto o una perdita in base al movimento della quotazione del Natural Gas. Il future rappresenta una delle modalità che consentono appunto di investire in materie prime, permettendo al produttore e all’acquirente di concordare un prezzo e dei termini per la consegna di una merce in una data futura stabilità.
CFD su ETF | Ticker | ISIN | |||
United States Natural Gas Fund LP | UNG | US9123183009 | |||
First Trust Nasdaq Oil & Gas ETF | FTXN | US33738R8455 |
L’altro strumento che il mercato offre per investire sul petrolio è rappresentato dagli ETF di gas. Gli Exchange Traded Funds sono fondi di investimento quotati sui mercati. Esistono delle differenze tra i fondi comuni di investimento e gli ETF.
I primi, ad esempio, hanno generalmente spese più elevate rispetto agli ETF, poiché seguono una gestione attiva. La differenza principale è che gli ETF sono quasi sempre a gestione passiva. Sul mercato sono presenti un'ampia varietà di ETF legati alle materie prime. Oltretutto, la non presenza del gestore nella scelta dei titoli che compongono il paniere di riferimento, rende questi strumenti particolarmente convenienti per quel che riguarda i costi.
ETF | Ticker | ISIN | |||
iShares Oil & Gas Exploration & Production UCITS ETF | IS0D | IE00B6R51Z18 | |||
Lyxor STOXX Europe 600 Oil & Gas UCITS ETF - Acc | LOGS | LU1834988278 | |||
Invesco European Oil & Gas Sector UCITS ETF | SC0V | IE00B5MTWH09 | |||
WisdomTree Natural Gas | NGAS | DE000A0KRJ36 |
Gli Exchange Traded Funds hanno la particolarità di replicare degli indici legati al prezzo delle commodities o che rappresentano panieri di titoli collegati al mercato delle materie prime. Un aspetto rilevante è riconducibile all’idea che l’ETF è in grado di offrire trasparenza e di flessibilità, permette di monitorare costantemente l’andamento del proprio investimento. Gli ETF, essendo basati su contratti derivati scambiati sui mercati a termine, si basano sulla convergenza tra valore futuro e valore atteso.
Impresa | Ticker | ||
Atmos Energy | ATO | ||
Royal Dutch Shell | R6C0.DE | ||
Exxon Mobil | XOM | ||
Naturgy Energy Group | NTGY.MC | ||
Devon Energy Corporation | DVN | ||
NiSource | NIMC |
Alcuni fatti interessanti:
In Italia abbiamo tra le società più importanti sono: Eni, Edison, Enel, Hera e A2A.
Dopo aver carpito ogni elemento che ci fornisce un quadro abbastanza delineato del contesto riguardante il mercato del gas naturale, immaginiamo di considerare la possibilità di un calo della quotazione del prezzo della materia prima.
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Leggi come fare trading sulle materie prime.
Per investire in gas naturale avete bisogno di un broker che metta a disposizione le materie prime. Ad esempio, se volete negoziare i CFD su materie prime, nel ventaglio di possibilità c'è Pepperstone.
Pepperstone è un broker australiano di trading online che offre l'accesso ai mercati finanziari globali, come il forex, le materie prime, gli indici e le criptovalute. La società è stata fondata nel 2010 e ha sedi in diverse parti del mondo, tra cui Londra, Dubai e Bangkok. Pepperstone è regolamentata da diverse autorità finanziarie, tra cui l'Australian Securities and Investments Commission (ASIC) e la Financial Conduct Authority (FCA) nel Regno Unito.
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Con Pepperstone è possibile operare su materie prime come oro, argento, caffè, cacao, cotone, succo d'arancia, zucchero, petrolio e gas naturale. Vi lasciamo un esempio con alcune delle commissioni per il trading con le materie prime su Pepperstone.
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Sono molteplici i fattori che alimentano le oscillazioni delle quotazioni del gas naturale.
E proprio questo è stato il grande protagonista della situazione del gas nel vecchio continente. Il gas naturale liquefatto (GNL), che arriva nelle navi cisterna, proviene per il 50% dagli Stati Uniti.
Ma il piano per il resto del decennio è di continuare ad aumentare considerevolmente la capacità di rigassificazione.
Come si può vedere nell'immagine qui sopra, solo i punti blu scuro sono impianti operativi, molti dei quali situati in Spagna - che non a caso è il secondo maggior importatore di GNL dopo la Francia -, mentre gli altri sono in progetti di espansione, in costruzione o semplicemente pianificati.
Dopo i massimi del dicembre del 2005 in area 15,30 dollari, storicamente le quotazioni dell’Henry Hub hanno subito delle oscillazioni che hanno raggiunto dei picchi nel mese di luglio del 2008 quando il prezzo del mercato a stelle e strisce ha superato i 13 dollari per un milione di british thermal unit. Il prezzo era strettamente legato a quello del petrolio e proprio in quel periodo l’oro nero raggiunge i massimi in area 147 dollari al barile.
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