Borsa
Sicuramente ci sarà capitato di leggere "questo broker non applica commissioni", ma come è possibile? Oggi lo scopriremo, ma prima dobbiamo imparare cosa sono il bid e il ask del mercato azionario, nonché l'intervallo di prezzo che formano, ovvero il famoso spread. Tra i fattori che influenzano il bid-ask spread vi sono i seguenti:
Analizziamo questi punti, con esempi realistici e attenzione sui fattori di cui tenere conto quando si opera.
Prima di addentrarci nell'argomento, dobbiamo ricordare che il mercato azionario è un mercato come tutti gli altri, in cui per effettuare una transazione devono sempre esserci un venditore di un bene e un acquirente, e nessuno può comprare se prima non intende vendere.
Chiarita questa sfumatura, lo spread di prezzo è la differenza di prezzo tra il miglior ordine di acquisto e il miglior ordine di vendita nel mercato azionario. Può anche essere chiamato spread o differenziale di prezzo.
Dopo aver visto i diversi tipi di ordini nel mercato azionario, sappiamo che quando stiamo per acquistare un'attività o un prodotto nel mercato finanziario ci troviamo di fronte a due prezzi, il miglior prezzo di offerta e il miglior prezzo di vendita.
Pertanto, l'intervallo di prezzo è la differenza di prezzo che vediamo nei prezzi degli asset e dei prodotti quotati nelle diverse borse, come azioni, indici, derivati, ETF, ecc… In altre parole, quando andiamo a comprare o vendere un'attività o un prodotto, troviamo due prezzi. Un prezzo in cui gli investitori hanno piazzato ordini di vendita a un certo prezzo e un altro prezzo in cui gli investitori hanno piazzato ordini di acquisto a un certo prezzo.
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Il prezzo di offerta (Bid): è l'offerta, cioè il prezzo più alto che un investitore è disposto a pagare, quindi è il miglior prezzo a cui possiamo vendere.
Il prezzo di domanda (Ask): in questo caso sarebbe esattamente il contrario. Stiamo parlando di domanda e si riferisce al prezzo più basso a cui gli investitori sono disposti a vendere. Pertanto, è il prezzo migliore a cui possiamo acquistare.
Quindi, se abbiamo detto che lo spread è il differenziale tra il miglior prezzo bid e il miglior prezzo ask, la formula dello spread sarà la seguente:
Spread = Prezzo di domanda - Prezzo di offerta
Tuttavia, in termini percentuali, che è il modo in cui i broker solitamente esprimono lo spread che applicano, sarebbe la seguente:
% Spread = (Prezzo richiesto - Prezzo offerto) / Prezzo richiesto
Ovviamente, l'offerta è sempre più bassa della richiesta, perché l'acquirente vuole farlo nelle migliori condizioni, e il venditore nelle proprie, cioè vendere più caro. Riassumiamo con un esempio.
Il prezzo bid della coppia di valute EUR/USD è 1,00576 e il prezzo ask è 1,00579. Lo spread è la differenza tra i due prezzi, pari a 0,00003 dollari. Si noti che se si desidera acquistare, si pagherà il prezzo di domanda e se si desidera vendere, si pagherà il prezzo di offerta.
Comprendere le dinamiche di liquidità è fondamentale per operare in modo consapevole. In particolare, ci sono quattro concetti chiave che ogni trader dovrebbe conoscere:
I market maker sono attori fondamentali nei mercati finanziari. Si tratta di intermediari — spesso banche d’investimento o società specializzate — che forniscono continuamente prezzi di acquisto e di vendita per determinati titoli. Il loro obiettivo è garantire che ci sia sempre liquidità disponibile, facilitando così le transazioni.
Ad esempio, un market maker può quotare un titolo a 10,00€ per l’acquisto e 10,05€ per la vendita, guadagnando sulla differenza (lo spread). Questa attività aiuta a ridurre le oscillazioni di prezzo e ad aumentare la stabilità del mercato, soprattutto nei momenti di forte attività.
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Un fenomeno poco conosciuto ma importante per chi fa trading attivo è lo slippage o slittamento dei prezzi. Si verifica quando l’ordine di acquisto o vendita viene eseguito a un prezzo diverso da quello atteso.
Questo accade tipicamente in mercati poco liquidi, dove la mancanza di controparti immediate obbliga l’investitore a “scalare il book” per trovare disponibilità. Il risultato? Un aumento del costo effettivo dell’operazione.
Esempio pratico: se vuoi acquistare 1.000 azioni di una società con scambi limitati, potresti pagare una parte a 10€, un’altra a 10,10€, un’altra ancora a 10,20€, e così via. Il prezzo medio effettivo sarà più alto rispetto a quanto inizialmente visualizzato.
Uno degli errori più comuni è pensare che la relazione tra liquidità e spread sia fissa. In realtà, è una relazione dinamica, che varia nel tempo e in base al contesto di mercato.
Durante fasi di alta volatilità o in momenti di crisi finanziaria, anche titoli normalmente liquidi possono vedere un allargamento dello spread, perché i market maker si ritirano o aumentano la loro cautela. Al contrario, un titolo poco liquido può diventare più scambiato grazie a una notizia positiva, riducendo temporaneamente lo spread.
Il rapporto tra spread e liquidità è influenzato da volumi di scambio, fiducia degli operatori, volatilità attesa e tipologia di asset.
Un esempio concreto per comprendere queste dinamiche è il confronto tra il mercato azionario tradizionale e il mondo delle criptovalute.
Se operi in mercati crypto, è ancora più importante valutare volumi di scambio, livello dello spread e presenza di market maker.
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La volatilità è sempre un fattore di rischio. Durante fasi di forte instabilità, come in occasione di annunci macroeconomici, decisioni di politica monetaria o tensioni geopolitiche, i mercati presentano un’elevata incertezza sui movimenti futuri dei prezzi. In queste condizioni, i market maker — soggetti che forniscono liquidità posizionandosi tra acquirenti e venditori — incrementano il bid-ask spread per coprirsi dal rischio.
L’espansione dello spread in queste circostanze è una forma di protezione contro la possibilità di variazioni rapide e imprevedibili dei prezzi. Per i trader, ciò implica un aumento diretto dei costi di transazione, specialmente in strategie di breve termine.
In contesti di alta volatilità, i costi operativi aumentano. Questo è particolarmente significativo per i trader intraday, per i quali anche un modesto allargamento dello spread può compromettere il margine di profitto.
Un esempio pratico può essere osservato nel mercato valutario (Forex), dove in concomitanza con la pubblicazione di dati macroeconomici rilevanti, lo spread può ampliarsi in modo considerevole, incidendo negativamente sulla redditività di strategie ad alta frequenza.
Nei periodi caratterizzati da bassa volatilità, la stabilità dei prezzi favorisce un ridimensionamento dello spread. In queste condizioni, le transazioni risultano più efficienti e meno onerose per gli operatori di mercato. Gli ambienti stabili permettono una maggiore precisione nell’esecuzione e nella gestione delle posizioni.
Un titolo ad alta capitalizzazione con bassa volatilità intraday, ad esempio, può offrire spread ridotti e costi di ingresso contenuti, agevolando l’implementazione di strategie a basso rischio.
Monitorare i livelli di volatilità è essenziale per ottimizzare la propria operatività. Strumenti come il VIX, i calendari economici e l’analisi delle condizioni macro-finanziarie consentono di anticipare potenziali variazioni dello spread e adottare un approccio più efficiente nella gestione delle posizioni.
Il bid-ask spread non dipende soltanto dalla microstruttura del mercato, ma è anche fortemente influenzato da fattori macroeconomici e dalle decisioni istituzionali. Comprendere queste dinamiche è essenziale per interpretare i movimenti di mercato in modo efficace.
Indicatori come il Prodotto Interno Lordo (PIL), il tasso di disoccupazione e i tassi d’interesse rappresentano i principali termometri della salute economica. Questi dati influenzano direttamente il comportamento degli operatori e la liquidità disponibile sui mercati.
Ad esempio, un aumento dei tassi d’interesse tende a ridurre la quantità di capitale in circolazione, rendendo meno agevole l’esecuzione delle operazioni e portando a un allargamento dello spread.
Le banche centrali, attraverso politiche monetarie espansive o restrittive, hanno un’influenza diretta sulle aspettative di rendimento degli asset. Una decisione da parte della banca centrale di alzare o abbassare i tassi, o di intervenire con strumenti non convenzionali come il quantitative easing, può modificare:
Durante le fasi di incertezza economica, l’atteggiamento degli investitori tende a diventare più cauto. Questo si traduce in spread più ampi, dovuti a un calo dell’attività di mercato e a un aumento del rischio di esecuzione.
Per operare con successo, è fondamentale rimanere aggiornati su notizie macroeconomiche e sulle decisioni delle banche centrali. La capacità di leggere e interpretare correttamente questi eventi consente agli investitori di:
In sintesi, la lettura attenta del contesto economico non è un accessorio, ma una competenza fondamentale per ogni trader orientato ai risultati.
Non esiste la gratuità, soprattutto nel mercato azionario e nel mondo dei broker. Un broker applica sempre una commissione e se vi dice che non lo fa, è perché l'ha mascherata con lo spread. Si tratta di un vecchio trucco, che consiste nell'acquistare la domanda a un prezzo leggermente più alto e, se si vuole vendere, lo si deve fare a un prezzo più basso.
In altre parole, c'è una differenza tra lo spread di mercato reale e quello che vi offrono.
Questa differenza è un profitto per il broker, un vecchio trucco che funziona ancora. A dire il vero, non dovete nemmeno sentirvi derubati, perché il broker deve guadagnarsi da vivere e questo è un modo piuttosto semplice per farlo. Tenete presente che lo spread sarà sempre modificato dal broker per ottenere un profitto.
In altre parole, guardate lo spread in qualsiasi momento e quanto vi costa pagarlo. Basta sottrarre l'ask meno il bid e moltiplicare per il numero di azioni o contratti: questo è il costo per spread. Per calcolare il costo effettivo, aggiungete il valore ottenuto prima delle commissioni (se presenti).
In breve, lo spread è un valore soggetto a continue variazioni, anche se in genere non sono troppo elevate, tuttavia è sempre bene tenerne conto prima di iniziare a fare trading.
Lo spread bid-ask e la strategia di spread trading, pur condividendo il termine "spread", si riferiscono a concetti differenti nel contesto del trading, ma possono interagire in modo significativo durante l'esecuzione delle operazioni di mercato.
La strategia spread trading si riferisce all'atto di acquistare e vendere simultaneamente due strumenti finanziari correlati, con l'obiettivo di capitalizzare sulla variazione del differenziale di prezzo (o "spread") tra questi. Lo spread trading può essere eseguito in vari modi, tra cui negoziazioni di futures, opzioni o coppie di azioni.
Le due dinamiche possono interagire nel senso che uno spread bid-ask più ampio può influenzare la fattibilità e la redditività di una strategia di spread trading. Un ampio spread bid-ask può erodere i guadagni potenziali derivanti dalla strategia di spread trading, soprattutto in mercati altamente liquidi e volatili, dove lo spread tende ad essere più ampio.
Pertanto, gli operatori che impiegano strategie di spread trading devono sempre tenere d’occhio lo spread bid-ask per assicurarsi che le condizioni di mercato siano propizie e che le loro strategie siano impostate in modo da mitigare possibili perdite associate a spread più ampi. Inoltre, la scelta di strumenti finanziari con spread bid-ask ristretti è spesso preferibile in una strategia di spread trading per mantenere i costi di transazione al minimo e potenziare la redditività delle operazioni.
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