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La FED è la banca centrale degli Stati Uniti. Si tratta di una delle istituzioni più influenti al mondo. Vediamo cosa si è deciso nell'ultima riunione della Banca Centrale USA, il calendario delle riunioni FED 2025 e vediamo che impatto hanno le riunioni della FED sui mercati.
Vediamo cosa possiamo aspettarci che faccia la Federal Reserve, non solo nella sua prossima riunione, ma per il resto dell'anno. Senza dubbio, è una delle questioni più seguite dagli investitori, dato che non solo incide direttamente sull'evoluzione dei mercati (azioni, valute, indici), ma anche sull'economia stessa.
La Federal Reserve ha mantenuto ieri i tassi d’interesse al 4,25% - 4,50% per la quarta riunione consecutiva e ha ridotto le previsioni di tagli oltre il 2025. Allo stesso tempo, la banca centrale ha avvertito che il rallentamento dell’attività economica - unito alla tensione sul mercato del petrolio - potrebbe riaccendere le pressioni inflazionistiche.
Infatti, il presidente della FED, Jerome Powell, ha sottolineato la necessità di agire con cautela: "Nessuno ha molta convinzione in queste previsioni… Le decisioni dipenderanno da come evolveranno i dati".
Tanto che la stessa FED ha rivisto al rialzo le proprie previsioni sull’inflazione per il periodo 2025-2027 fino a tre decimi di punto, mentre ha abbassato le stime di crescita del PIL per il 2025 all’1,4% (contro l’1,7% previsto solo qualche mese fa).
Per gli anni successivi, si prevede un ulteriore calo della crescita del PIL di due decimi nel 2026, mentre l’inflazione salirebbe di due decimi in più rispetto alle stime precedenti.
In ogni caso, Powell ha ammesso la difficoltà del momento: "Fare previsioni sul PIL in questo momento è molto complesso".
A questa incertezza si aggiunge l’escalation di tensione in Medio Oriente, che — se dovesse peggiorare — potrebbe riportare il prezzo del petrolio intorno ai 120 USD al barile, con conseguente aumento dell’inflazione.
Infatti, se questo scenario si dovesse confermare, sarebbe una notizia molto negativa, soprattutto dopo il calo recente dei prezzi del greggio verso i 55 - 60 USD al barile (cerchio arancione nel grafico), che aveva alimentato qualche speranza di un rallentamento più rapido dell’inflazione.
Com’era prevedibile, questa cautela non ha trovato riscontro nell’approccio diretto di Donald Trump, che già prima della riunione aveva invocato 10 tagli da 25 punti base in un colpo solo - ovvero 2,5 punti percentuali - per riportare i tassi all’1,75%-2%, cosa ovviamente non accaduta. Per questo motivo, ha finito per definire il presidente della FED “stupido”.
Con la sua solita ironia, si è persino autocandidato come futuro governatore della FED: "Posso nominare me stesso come presidente della FED? Lo farei molto meglio". Secondo Trump, i suoi obiettivi sarebbero chiari: "Quando questo tizio se ne andrà, io passerò al breve termine, abbasserò i tassi drasticamente e poi investirò sul lungo".
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Dopo la riunione di giugno ci sono stati dei cambiamenti nel dot plot a lungo termine; tuttavia, nel breve termine, le previsioni restano invariate rispetto a quelle espresse nel marzo 2025. In altre parole, secondo la maggior parte dei banchieri centrali, nel corso del 2025 ci saranno ancora due tagli dei tassi, ognuno da 25 punti base, il che indica che la banca centrale continua a vedere lo scenario macroeconomico con molta incertezza.
Nel complesso, ciò collocherebbe i tassi di interesse in un intervallo compreso tra il 3,75% e il 4%.
Ma ecco dove arrivano i cambiamenti: secondo le nuove previsioni, ci sarebbe un solo taglio nel 2026, portando i tassi a fine anno intorno al 3,5% - 3,75%. Infine, nel 2027 è previsto un unico ulteriore taglio, che lascerebbe i tassi tra il 3,25% e il 3,5%. In sintesi, secondo l’ultimo dot plot, entro la fine del 2027 i tassi sarebbero stati tagliati solo quattro volte, sempre di 25 punti base ciascuno.
Dal canto suo, il mercato dei futures, con maggiore prudenza, si aspetta al massimo due riduzioni da 25 punti base per il resto del 2025. Tuttavia, la prima non arriverebbe già alla prossima riunione, ma solo dopo l’incontro di Jackson Hole, quindi verso settembre, mentre la seconda riduzione sarebbe quasi alla fine dell’anno.
La Federal Reserve si riunisce 8 volte all'anno con una separazione di circa 40 giorni tra ogni riunione. Adesso, vediamo il calendario delle riunioni 2025 della FED.
Se sei interessato alle politiche delle banche centrali potresti consultare anche il calendario delle riunioni della BCE.
Quando parliamo della Federal Reserve, per capire tutto ciò che succede nelle sue riunioni, dobbiamo conoscere quattro concetti:
Molto dipenderà anche dalla politica hawkish o dovish dei banchieri FED attualmente in carica.
La FED è quindi un'istituzione cruciale per la salute economica degli Stati Uniti e ha un impatto significativo sui mercati finanziari globali. La riunioni della FED, dove avviene la determinazione delle politiche monetarie, soprattutto in relazione ai tassi di interesse, possono avere un impatto rilevante sui mercati finanziari.
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Quando la FED opta per un aumento dei tassi di interesse, oppure per altre politiche volte a ridurre la liquidità nel sistema, nell'ottica del contenimento del livello dei prezzi, determina un rallentamento dell'economia.
L'aumento dei tassi di interesse, infatti, scoraggia i prestiti, rendendoli più "costosi". Il che a sua volta ha un effetto negativo sulla domanda aggregata e il livello dei consumi.
La riduzione della liquidità ha un effetto anche sul mercato azionario. Meno liquidità implica meno risorse per gli investimenti. Quindi, in linea generale, all'aumento dei tassi di interesse si associa una riduzione del valore delle azioni. E viceversa. Tuttavia, in alcuni casi, il mercato potrebbe avere già "scontato" l'effetto del rialzo, il che avviene quando, come accade di solito, la FED anticipa già le sue intenzioni di politica monetaria prima della decisione ufficiale. In questi casi, l'effetto sul mercato potrebbe essere più moderato.
In tempi di incertezza, come quelli che seguono all'innalzamento dei tassi di interesse, l'investimento in azioni difensive può rivelarsi un'ottima strategia. Anche beni rifugio, che mostrano una scarsa correlazione con il ciclo economico, come investire in oro, possono costituire una buona strategia di investimento.
Al contrario, quando c'è una riduzione dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve (Fed) o di qualsiasi altra banca centrale, si cerca generalmente di ottenere l'effetto opposto di un aumento dei tassi. Le principali conseguenze di un abbassamento dei tassi d'interesse sono:
In breve, questo è il calendario delle prossime riunioni della Fed, per non perderne nessuna e per poter reagire sul mercato ai dettami della Fed, siano essi espansivi o restrittivi.
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