Quali sono i requisiti per essere quotati alla Borsa italiana?
Forse come titolare di una piccola azienda senti già il desiderio di farla crescere e di farla conoscere a livello nazionale e internazionale. Quale modo migliore che quotarti in Borsa. Per questo oggi vi spieghiamo quali sono i requisiti per essere quotati alla Borsa Italiana.
Quali sono i requisiti per essere quotati in Borsa italiana?
Oggi il mercato azionario rappresenta una grande e non meno importante opportunità per le nuove società, essendo quotate, queste aziende possono entrare nel mercato con un contesto internazionale in grado di offrire loro un ventaglio di opportunità.
La Borsa Italiana è strutturata in più settori, che conosciamo come segmenti, con precise caratteristiche.
Segmenti di mercato Borsa Italiana
Borsa Italiana offre diversi segmenti di mercato per soddisfare le esigenze di varie tipologie di aziende e investitori. Questi segmenti differiscono in base alle dimensioni delle aziende, ai requisiti di trasparenza, e alle regole di ammissione. I principali segmenti di mercato su Borsa Italiana includono i seguenti.
1. MTA (Mercato Telematico Azionario)
Il MTA è il segmento principale di Borsa Italiana, destinato alle grandi aziende. Offre una visibilità significativa e si rivolge a società che soddisfano elevati standard di trasparenza e governance. Il MTA è suddiviso ulteriormente in:
- MTA Standard: per le aziende che aderiscono a requisiti di trasparenza standard.
- MTA Star: dedicato alle aziende di medie dimensioni che si impegnano a rispettare requisiti più stringenti in termini di liquidità, trasparenza, e corporate governance.
2. AIM Italia (Alternative Investment Market)
L’AIM Italia è il mercato dedicato alle piccole e medie imprese in crescita che cercano accesso al capitale per espandersi. Offre requisiti di ammissione e di trasparenza semplificati rispetto al MTA, rendendolo una scelta popolare per le PMI.
3. Euronext Growth Milan
Questo segmento, precedentemente noto come AIM Italia, è pensato per le piccole e medie imprese dinamiche e in crescita, offrendo loro una piattaforma per accedere ai mercati dei capitali con un regime regolamentare più flessibile rispetto ai mercati regolamentati.
4. Borsa Italiana Equity MTF (Mercato Telematico Azionario MTF)
Questo segmento include il mercato globale, dedicato alle società internazionali che desiderano essere quotate su un mercato non regolamentato in Italia.
5. ETFplus
Il mercato ETFplus è dedicato alla negoziazione di ETF (Exchange-Traded Funds), ETC (Exchange-Traded Commodities), e ETN (Exchange-Traded Notes), offrendo agli investitori la possibilità di investire in una vasta gamma di asset finanziari con la flessibilità degli scambi in borsa.
6. MOT (Mercato Obbligazionario Telematico)
Il MOT è il mercato dedicato alla negoziazione di obbligazioni, sia governative che corporate, e altri titoli di debito.
7. SeDeX
Il SeDeX è il segmento di mercato dedicato alla negoziazione di prodotti strutturati, come certificati e covered warrant.
Criteri e requisiti per quotarsi in Borsa
Come è normale ogni volta che vogliamo iniziare a registrare la nostra azienda in un determinato settore, dobbiamo presentare i requisiti per l’ammissione. Descriveremo in dettaglio ciascuno di questi.
Requisiti quotazione in Borsa: requisiti dell’emittente
La condizione di base, relativamente all’emittente, per potere ottenere l’ammissione a quotazione è che esso sia regolarmente costituito e che il suo statuto sia conforme alle leggi e ai regolamenti cui è soggetto. Per gli emittenti esteri andrà effettuato un ulteriore controllo volto a verificare che la quotazione in Italia non si ponga in contrasto con l’ordinamento di origine.
Requisiti delle azioni e degli altri strumenti finanziari
- Le azioni devono essere liberamente trasferibili. Gli strumenti finanziari il cui trasferimento è soggetto a restrizioni sono considerati liberamente negoziabili qualora la restrizione non ponga rischi rispetto alla perturbazione del mercato;
- Gli strumenti finanziari devono essere stati emessi nel rispetto di leggi, regolamenti e di ogni altra disposizione applicabile;
- Devono essere idonei ad essere oggetto di liquidazione mediante il servizio di compensazione e liquidazione di cui all’art. 69 TUF o tramite omologhi servizi esteri sottoposti a vigilanza delle autorità competenti dello stato di appartenenza;
- Devono essere idonei ad essere negoziati in modo equo, ordinato ed efficiente.
- Flottante: sufficiente diffusione fra il pubblico pari almeno al 25% del capitale rappresentato dalle categorie di appartenenza. Il flottante può essere anche inferiore, a condizione che ci sia una valida ragione che faccia presumere che le esigenze di regolare funzionamento del mercato possano essere soddisfatte anche con una percentuale inferiore.
- La capitalizzazione di mercato prevedibile delle azioni deve essere di almeno 40 milioni di euro, sebbene Borsa Italiana possa prevedere delle eccezioni a questa regola.
- La gestione accentrata dei titoli deve essere effettuata presso Monte Titoli. e in forma smaterializzata.
- Le aziende che desiderano quotarsi sul mercato STAR hanno requisiti aggiuntivi. Essendo piccole e medie imprese, devono fornire maggiori garanzie al mercato azionario e agli investitori che intendono investire nella loro azienda.
- Le società del segmento STAR devono disporre di un comitato per il controllo interno all’interno dell’azienda; e questo deve aderire ad alcuni principi (di governo societario) sanciti dalla Borsa.
- L’ammissione alla quotazione di obbligazioni convertibili in azioni può essere disposta solo se le azioni di compendio sono ammesse alla quotazione in Italia o altro stato;
- Per quanto riguarda le azioni prive di diritto di voto nelle assemblee ordinarie, queste non possono essere ammesse se azioni dotate di tale diritto non sono già quotate oppure se non sono oggetto di contestuale provvedimento di ammissione a quotazione. come
Quando una società decide di intraprendere il percorso per quotarsi alla Borsa Italiana, deve soddisfare una serie di requisiti fondamentali. Questo passo rappresenta un’opportunità per molti investitori di diversificare il proprio portafoglio e per capire come investire nel FTSE MIB, l’indice principale della Borsa Italiana. All’interno del FTSE MIB, si possono trovare le migliori azioni del mercato italiano, rappresentative della dinamica economica del Paese. Spesso, gli investitori desiderano comprendere come si calcola il rendimento delle azioni, e questo dipende dalla variazione del prezzo dell’azione e dai dividendi distribuiti. Tornando ai requisiti di quotazione, oltre alla solidità finanziaria e ad una storia di profitto consolidato, la società deve garantire trasparenza, governance e aderire a determinati standard contabili. In breve, quotarsi in borsa è un passo significativo che apre nuove opportunità sia per le aziende che per gli investitori, offrendo un accesso diretto alle migliori azioni del FTSE MIB e fornendo strumenti per valutare e ottimizzare i rendimenti.
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Come quotare una società in Borsa italiana
Per essere quotati in Borsa è necessario soddisfare anche una serie di requisiti formali e sostanziali, a seconda del mercato di riferimento.
I requisiti formali riguardano:
- La percentuale di flottante.
- Il numero di bilanci certificati da revisori indipendenti; al mercato CAP, pari a 40 milioni di euro per l’MTA e tra 40 milioni di euro e 1 miliardo di euro per il segmento STAR; tuttavia, nessun requisito è richiesto per l’AIM.
- Frequenza nell’informazione al pubblico; alla presenza di alcuni organi istituzionali tra cui il Consiglio di Amministrazione con amministratori indipendenti, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato per la Remunerazione, il Senior Advisor e l’Investors’ Rapporteur.
- Il segmento STAR richiede la massima conformità e fissa i limiti più elevati. L’AIM, invece, è per definizione il mercato più flessibile: si rivolge alle piccole e medie imprese impegnate in progetti di crescita e prevede investimenti da parte di investitori istituzionali e professionali.
Ci sono poi i requisiti sostanziali:
- Presenza di un management motivato.
- Valida corporate governance.
- Struttura finanziata equilibrata.
- Autonomia gestionale.
- Strategia chiara.
Perché quotarsi in Borsa?
Decidere di entrare in Borsa quotando azioni della propria azienda è un grande passo per il suo sviluppo e crescita. Dobbiamo essere pronti a presentare tutti i requisiti rilevanti per questa gestione.
- L’obiettivo principale è trovare, attraverso la quotazione, nuovo capitale da investire nell’azienda.
- La società, quotando, offrendo e vendendo le proprie azioni in cambio, ottiene benefici per il pagamento delle proprie azioni.
- Il mercato azionario può rappresentare per l’azienda un trampolino di lancio verso l’internazionalizzazione dell’azienda.
- La possibilità per i partner di monetizzare parte del loro investimento. Con la dovuta attenzione a non cadere nell’esclusione.
Cosa significa per un’azienda quotarsi in Borsa
Quotarsi in Borsa significa per un’azienda emettere e mettere in vendita al pubblico le proprie azioni attraverso un mercato borsistico. Questo processo, noto anche come Offerta Pubblica Iniziale (IPO), permette all’azienda di reperire capitali da investitori esterni. La quotazione in borsa comporta anche una maggiore visibilità e credibilità sul mercato, ma obbliga l’azienda a rispettare determinati standard di trasparenza e governance, rendendo pubblici bilanci e altre informazioni finanziarie.
Passi da compiere per entrare in Borsa italiana
Tuttavia, i passi da compiere per il processo di quotazione sono i seguenti:
La procedura formale di ammissione in Italia può avere una durata variabile, tra alcuni mesi e un anno. Il costo dipende dalla percentuale di capitale che l’azienda intende investire. La procedura di quotazione è suddivisa in diverse fasi principali.
I Fase preliminare
Il Consiglio di amministrazione approva il progetto di quotazione, nomina un team di consulenti e pianifica le attività. Con il supporto di consulenti di finanza aziendale, viene effettuata una due diligence economico-finanziaria e legale (cioè una valutazione dello status, dei rischi e del potenziale della società) per valutare se esistono le condizioni per avviare la quotazione. In caso di risposta affermativa, viene redatto il prospetto per la diffusione al pubblico.
II Fase preliminare
Viene verificata l’idoneità della società a intraprendere la raccolta di finanziamenti dal pubblico attraverso il collocamento di nuove azioni. La CONSOB è quindi chiamata ad autorizzare la pubblicazione del prospetto. È necessario richiedere l’ammissione alle negoziazioni su Borsa Italiana e presentare tutta la documentazione relativa.
Fase IPO
L’offerta pubblica iniziale è la prima offerta pubblica di azioni. Vengono condotti sondaggi presso gli investitori istituzionali per arrivare alla definizione di una fascia di prezzo indicativa (pre-marketing) e vengono raccolte le intenzioni di acquisto degli investitori istituzionali (book-building). Sulla base delle informazioni raccolte, vengono definiti i prezzi per soddisfare le esigenze degli azionisti e degli investitori che desiderano raccogliere capitali allo stesso tempo.
Scopri qui quali sono le nuove IPO.
Fase post-quotazione
L’azienda deve soddisfare obblighi continui di reporting e trasparenza, inclusa la pubblicazione di relazioni finanziarie periodiche e l’informazione al mercato di qualsiasi fatto rilevante.
L’intero processo richiede tempo, risorse, e un impegno significativo da parte dell’azienda che intende quotarsi. La durata del processo può variare da alcuni mesi a oltre un anno, a seconda della complessità dell’operazione e della preparazione dell’azienda.
Alcune considerazioni sulla Borsa
In Borsa, troviamo un’ampia gamma di entità, dai colossi industriali alle squadre sportive. Se si analizzano i 10 marchi più famosi quotati in borsa, è facile notare come molti di questi siano legati alle più grandi aziende quotate in borsa, compagnie che dominano i loro settori di riferimento e che sono riconosciute a livello globale per la loro presenza e influenza. Queste multinazionali, spesso, rappresentano il barometro dell’economia mondiale, influenzando e riflettendo le tendenze e le dinamiche in corso. Ma la borsa non è solo casa delle aziende tradizionali. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un fenomeno interessante: alcune delle più celebri squadre di serie A si sono quotate in borsa. Questa mossa ha permesso loro di capitalizzare la loro popolarità e di offrire ai tifosi un modo completamente nuovo per sostenere e “possedere” una parte del loro amato club. Tutto ciò dimostra come la borsa sia un luogo in continua evoluzione, dove tradizione e innovazione si incontrano e si fondono in un mosaico affascinante di opportunità e prospettive.
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FAQ
Il fatturato minimo per quotazione in borsa o il flottante (cioè l’ammontare delle azioni liberamente scambiabili in borsa) deve essere almeno pari al 25% del capitale.
Essere quotato in Borsa significa che le azioni di una società sono disponibili per essere acquistate e vendute pubblicamente su uno o più mercati azionari. Questo permette all’azienda di accedere a capitali da investitori pubblici, aumenta la sua visibilità e credibilità, e fornisce un meccanismo per i suoi azionisti per valutare e scambiare le loro azioni.
Possono essere ammesse alla quotazione le azioni rappresentative del capitale di emittenti che abbiano pubblicato e depositato i bilanci consolidati degli ultimi tre esercizi, di cui almeno l’ultimo corredato di un giudizio della società di revisione.
Se si rispettano i requisiti, bisogna inoltrare domanda a Borsa Italia S.pa., formulando una dichiarazione negoziale. Bisogna poi, preliminarmente, presentare alla Consob un prospetto redatto con lo sponsor (l’intermediario), la decisione deve essere presa dagli amministrazione ma l’assemblea viene (e deve essere) solitamente chiamata in causa.
Sono previsti dei requisiti minimi relativamente alla capitalizzazione al flottante. I requisiti formali sono due: La percentuale di flottante;
Il numero di bilanci certificati da revisori indipendenti; al mercato CAP, pari a 40 milioni di euro per l’MTA e tra 40 milioni di euro e 1 miliardo di euro per il segmento STAR;
Da diversi studi condotti sulle IPO dalla stessa Borsa Italiana, si deduce il costo sia tra il 3.5% ed il 7% del valore dell’IPO, più i costi fissi compresi tra un minimo di 500 mila ed un massimo di 2.6 milioni di Euro.
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