Borsa
Il dividendo è una quota di utile netto che una società per azioni (S.p.a) decide di distribuire ai proprietari di azioni (azionisti) al termine di ogni esercizio contabile, quale remunerazione del capitale investito. I dividendi possono essere distribuiti in un’unica soluzione annuale semestralmente, trimestralmente o addirittura mensilmente. Ci possono essere, in determinate situazioni, dividendi straordinari. Il pagamento può avvenire in contanti o più raramente in azioni.
Il dividendo è senza dubbio una grande fonte di attrazione per gli investitori che cercano reddito, un flusso in ingresso periodico senza la necessità di fare trading, di vendere le proprie posizioni e senza la necessità di seguire quotidianamente il proprio portafoglio.
Molte aziende cercano di mantenere un pagamento dei dividendi costante e attraente per rendere le proprie azioni appetibili sul mercato.
Le aziende pagano dividendi solitamente in proporzione inversa alle proprie prospettive di spesa per la crescita. Ad esempio, aziende poco profittevoli ma che devono spendere molto per poter raggiungere i propri obiettivi di crescita come Tesla, convoglieranno i propri utili in CAPEX (spese in conto capitale, come nuovi macchinari, spese di ricerca e sviluppo e alto). Aziende mature con utili stabili con Coca Cola e Unilever non hanno invece grossi fabbisogni di spese per innovare i propri prodotti; pertanto, avranno la possibilità di essere più generose in termini di dividendi con i propri azionisti.
Online esistono diversi portali finanziari che permettono di fare uno screening sulle azioni che distribuiscono dividendi.
Un ulteriore punto di partenza potrebbe essere rappresentato da due liste: le Dividend Aristocrats e le Dividend Kings. Sono due “club” molto esclusivi nei quali vanno a confluire le aziende che hanno aumentato rispettivamente i propri dividendi per 25 e 50 anni consecutivamente. Aver avuto la forza di aumentare i dividendi per così tanti anni consecutivamente significa essere stati in grado di produrre utili adeguati anche in periodi di forti crisi economiche. Chiaramente questo non significa che lo faranno per sempre ma, come detto, potrebbe essere un buon punto di partenza per studiare.
Le aziende possono adottare differenti politiche sui dividendi. Nel piano strategico spesso viene indicato quale politiche si intende perseguire. Tra queste:
Nelle righe precedenti abbiamo detto che il dividendo è una parte degli utili aziendali che viene distribuito agli azionisti. Questo aiuta ad identificare aziende virtuose. Talvolta può accadere, però, che anche aziende non profittevoli distribuiscano dividendi. Questo deve essere un campanello di allarme, in quanto per pagare il dividendo l’azienda potrebbe far ricorso al debito oppure potrebbe drenare importante liquidità aziendale.
Esistono poi aziende che non pagano dividendo e solitamente lo fanno per 3 motivi:
Tre aziende molto famose e profittevoli non distribuiscono dividendi. Stiamo parlando di Amazon, PayPal e Berkshire Hathaway, il famoso conglomerato di Warren Buffett.
Tutte reinvestono gran parte degli utili per cercare di far aumentare il proprio business e hanno effettuato o effettuano buyback.
Un esempio di azienda che non distribuisce dividendi perché non produce utili è invece Moderna.
Il pagamento dei dividendi può avere cadenze differenti, a seconda della politica aziendale.
In Europa il pagamento è spesso annuale, anche ultimamente, anche in Italia, sta prendendo piede il pagamento su base semestrale o addirittura trimestrale.
Eni e STM ad esempio pagano ogni 3 mesi. Molte banche italiane hanno iniziato a distribuire con cadenza semestrale (acconto in autunno e saldo nell’anno successivo in primavera).
Negli Stati Uniti gran parte delle azioni hanno dividendi trimestrali ma esiste un piccolo esercito di azioni con dividendo mensile. Fanno parte di questo club molti REITS come Realy Income.
Realty Income aumenta il proprio dividendo da oltre 25 anni e lo fa anche più volte all’anno. Questi aumenti sono supportati da adeguati flussi di cassa e il mercato sta apprezzando la gestione, con benefici sulla quotazione dell’azione.
Selezionare le azioni che pagano dividendi non è semplice e bisogna fare attenzione per non cadere in trappole.
Alcune metriche da tenere controllate sono:
I dividendi possono essere utilizzati dagli investitori solitamente in 2 modi:
Per l’azienda pagare un dividendo significa far uscire della liquidità dalle proprie casse. Per questo motivo nel giorno dello stacco del dividendo il prezzo dell’azione solitamente scende dello stesso importo del dividendo stesso.
Gli utili sono i profitti generati da una società dopo aver pagato tutte le spese e le tasse. I dividendi sono una parte di questi utili distribuita agli azionisti.
Gli investimenti comportano rischi e il valore può variare, con possibili perdite.
Quando investi, il tuo capitale è a rischio.
Chiaramente nessuno può prevedere il futuro, ma possiamo basarci su dati passati.
Se il dividendo è una parte degli utili e se gli utili aziendali sono storicamente cresciuti nel tempo, potremmo arrivare alla ragionevole conclusione che i dividendi mondiali sono destinati ad aumentare nel tempo. Questo è supportato anche dalle notizie che colossi del tech come Meta, Alibaba, Alphabet hanno recentemente iniziato a pagare dividendi.
Aziende che recentemente hanno pagato il dividendo senza avere sufficienti utili a sostegno sono state poi costrette a tagliarlo o ad azzerarlo. E la reazione in borsa non è stata affatto positiva.
Alcuni esempi sono Walgreens Boots Alliance e VF Corp, entrambe ex Dividend Aristocrats.
Difficile dare una risposta. La strategia a dividendi soffre di una piccola inefficienza fiscale, perché vai a pagare le tasse nel momento in cui incassi il dividendo.
Tuttavia, non va dimenticato l’aspetto psicologico (che nel mondo degli investimenti ha un peso preponderante). Ricevere dividendi regolari o addirittura crescenti nel tempo fornisce un valido supporto psicologico durante le fasi prolungate di negatività sui mercati finanziari.
Avere un flusso di reddito permette di avere nuova liquidità per diversificare il portafoglio.
L’investitore growth che cerca invece rendimenti nettamente sopra la media del mercato (a fronte di maggiore volatilità e incertezza), potrebbe invece trovare maggiore soddisfazione a investire in azioni che reinvestono gli utili all’interno della propria azienda per cercare una crescita più marcata.
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Investire comporta il rischio di perdite.
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