logo RankiaItalia

Fondi ed ETF a dividendo: quale scegliere

etf a dividendo

I fondi comuni e gli ETF sono strumenti di investimento molto diffusi per chi cerca diversificazione e accesso a mercati globali. Tra i loro vantaggi c’è la possibilità di ricevere dividendi, che rappresentano una fonte di reddito per gli investitori. Ma come funzionano esattamente i pagamenti dei dividendi? E quali sono le differenze tra fondi comuni ed ETF in questo ambito? In questo articolo analizzeremo le modalità di pagamento dei dividendi, aiutandoti a capire quale strumento potrebbe essere più adatto alle tue esigenze.

Cosa sono i dividendi nei fondi comuni e negli ETF?

Le entrate da dividendi sono generate quando società distribuiscono parte dei profitti delle aziende che fanno parte dell'indice.

  • L'ETF raccoglie i dividendi distribuiti e li paga agli investitori dell'ETF periodicamente, da una a dodici volte l'anno.
  • Nei fondi comuni il meccanismo è abbastanza simile a quello degli ETF, tuttavia può capitare che il regolamento del fondo preveda un dividendo minimo, massimo o talvolta anche un dividendo prefissato.

Dividendi nei fondi comuni

I fondi comuni raccolgono capitale da più investitori per investirlo in un portafoglio diversificato di titoli, come azioni, obbligazioni o strumenti monetari. Gli utili generati da questi investimenti – come dividendi azionari o interessi obbligazionari – vengono distribuiti agli investitori sotto forma di dividendi, a seconda delle quote possedute.

Come vengono distribuiti i dividendi nei fondi comuni?

I fondi comuni adottano due principali modalità di gestione dei dividendi:

  • Distribuzione diretta: i dividendi vengono pagati direttamente agli investitori, solitamente accreditandoli sul conto di investimento.
  • Reinvestimento automatico: i dividendi vengono reinvestiti nel fondo, aumentando il valore delle quote possedute. Questa opzione è comune nei fondi di accumulazione, che mirano alla crescita del capitale a lungo termine.

Frequenza di pagamento dei dividendi nei fondi comuni

I dividendi dei fondi comuni vengono solitamente distribuiti con una periodicità predefinita, che può essere trimestrale, semestrale o annuale. La frequenza dipende dal tipo di fondo e dalla politica del gestore.

Nota dell'esperto


Come spiegato nelle righe precedenti, occorre fare attenzione ai dividendi erogati dai fondi comuni. E’ importante fare attenzione a quanto previsto dal regolamento del fondo stesso per non avere brutte sorprese. Anche il KID solitamente fornisce, in maniera abbreviata e sintetica, le informazioni essenziali per prendere una decisione consapevole.

Il dividendo del fondo potrebbe infatti deciso a priori, potrebbe essere fisso o delineato un una determinata fascia percentuale. Se il rendimento dei titoli presenti all’interno del fondo non coprisse la cedola (o dividendo) previsto dal regolamento, il gestore del fondo andrebbe a vendere quote del fondo stesso per assicurare la cedola prevista. In questo caso l’investitore godrebbe della cedola inizialmente prevista, ma si ritroverebbe in portafoglio un numero inferiore di quote, con conseguente svalutazione del proprio investimento iniziale.

Esempi di fondi che distribuiscono dividendi

Come dicevamo, si trovano sul mercato fondi comuni in due versioni, uno ad accumulazione e uno a distribuzione.

Oltre a poter notare la differenza all’interno dei documenti informativi, solitamente nella dicitura del nome del fondo è indicato se la categoria in questione è ad accumulazione o a distribuzione.

Prendendo come esempio il fondo Anima Valore Globale, sul sito del gestore possiamo andare a selezionare dal menu a tendina le due versioni:

La classe A è ad accumulazione, la classe AD è a distribuzione.

Questo screening può essere effettuato anche tramite portali specializzati come Morningstar. Alcuni fondi potrebbe avere la dicitura DIS (distribuzione) e ACC (accumulazione).

Altri esempi di fondi che in Italia distribuiscono dividendi sono:

  • Eurizon Azioni Strategia Flessibile Distribuzione
  • Amundi Funds - European Equity Dividend
  • Pictet - High Dividend Selection
  • Fidelity Global Dividend Fund

Fineco


  • Ampia offerta di fondi: fondi comuni, ETF e SICAV.
  • Piattaforma avanzata: strumenti di analisi dettagliati e grafici interattivi.
  • Assistenza clienti: supporto di alta qualità per tutte le esigenze di investimento.
  • Commissioni chiare: costi trasparenti e competitivi senza sorprese.
  • Promozione RANKIA: con il codice 0M100RA hai 100 ordini gratis e uso gratis di Powerdesk per 12 mesi.

DEGIRO


  • Commissioni basse: tra le più basse del mercato, ideali per investimenti a lungo termine.
  • Accesso globale: su oltre 50 borse in 30 paesi, inclusi ETF con commissioni molto basse.
  • Piattaforma user-friendly: intuitiva e facile da usare per tutti i livelli di esperienza.
  • Sicurezza: investimenti protetti dal Dutch Investor Protection Scheme fino a 100.000€.
  • Promozione: rimborso di 100€ di commissioni.

Dividendi negli ETF


Gli ETF (Exchange Traded Funds) replicano un indice, investendo nei titoli che lo compongono. Se i titoli sottostanti generano dividendi, questi vengono raccolti dall’ETF e poi distribuiti agli investitori o reinvestiti nel fondo.

Tipi di ETF per dividendi

  • ETF a distribuzione: Gli utili derivanti dai dividendi dei titoli sottostanti vengono pagati agli investitori in base alle quote possedute. Questo li rende ideali per chi cerca un reddito periodico.
  • ETF ad accumulazione: I dividendi non vengono distribuiti, ma reinvestiti automaticamente nell’ETF. Questa opzione è preferibile per chi punta alla crescita del capitale a lungo termine.

Frequenza di pagamento dei dividendi negli ETF

La frequenza di pagamento dei dividendi varia a seconda dell’ETF. Molti ETF seguono la stessa periodicità dei fondi comuni (trimestrale, semestrale o annuale), ma ci sono eccezioni, specialmente per ETF che replicano mercati internazionali.

Gestione fiscale degli ETF

Gli ETF offrono spesso un vantaggio in termini di semplicità nella gestione fiscale. Tuttavia, la tassazione dei dividendi dipende dal tipo di ETF (armonizzati o non armonizzati in Europa) e dalla legislazione fiscale del paese di residenza dell’investitore. Più tardi svilupperemo più a fondo questo tema.

Esempi di ETF che distribuiscono dividendi in Borsa italiana

Su Borsa Italiana sono quotati circa 1.600 ETF e quasi 500 di questi sono a distribuzione. Possiamo pertanto dire che gli strumenti a disposizione possono accontentare tutte i palati e tutte le esigenze.

Si spazia dagli ETF obbligazionari a quelli azionari, passando per i multiasset. All’interno di queste macrocategorie, possiamo andare a scremare in ulteriori sottocategorie (globali, settoriali, geografici, etc…).

Come abbiamo accennato, anche per gli ETF spesso esistono due versioni, una ad accumulazione e l’altra a distribuzione. Per gli amanti del mondo azionario, esistono poi ETF specializzati su azioni da dividendo, divisi anche per settori geografici.

Ad esempio, questi 3 sono i più grandi ETF sui dividendi europei:

  1. SPDR S&P Euro Dividend Aristocrats UCITS ETF (Dist)
  2. iShares MSCI Europe Quality Dividend ESG UCITS ETF EUR (Dist)
  3. iShares Euro Dividend UCITS ETF

Azioni, ETF, Forex


  • Nessun deposito
  • Commissioni 0%
  • Accademia

Azioni, ETF, opzioni


  • Dividendi
  • Più di 50 mercati
  • 100€ rimborso

Azioni, ET, fondi


  • Nessun deposito
  • 2,6% interesse
  • 0 commissioni

👉🏼 Qui trovi la lista dei migliori ETF ad alto dividendo.

Fondi comuni vs. ETF: differenze nella gestione dei dividendi

  • Flessibilità: gli ETF permettono di scegliere con maggiore precisione tra distribuzione e accumulazione, mentre nei fondi comuni questa scelta dipende dalla politica del gestore.
  • Trasparenza: gli ETF, essendo quotati in borsa, forniscono informazioni chiare e frequenti sui dividendi e sul rendimento complessivo. I fondi comuni, invece, possono avere una gestione meno trasparente, rendendo più complesso monitorare la distribuzione degli utili.
  • Costi: gli ETF tendono ad avere costi più bassi rispetto ai fondi comuni, un vantaggio importante per chi mira a massimizzare il rendimento netto.

Se ti interessa investire in dividendi dovresti controllare:

Come scegliere tra fondi comuni e ETF per i dividendi?

Ecco alcuni aspetti da considerare quando si tratta di scegliere tra fondi comuni ed ETF.

1. Reddito o crescita: distribuzione vs. accumulazione

Il primo aspetto da considerare è il tuo obiettivo primario: generare reddito o far crescere il capitale nel lungo termine.

  • Se cerchi un reddito regolare: gli ETF o i fondi comuni a distribuzione possono essere la soluzione ideale. Questi strumenti pagano periodicamente i dividendi direttamente al titolare delle quote, offrendo un flusso di reddito che può essere utile, ad esempio, per chi è in pensione o vuole integrare le proprie entrate.

Esempio: un ETF che replica un indice di società ad alto rendimento da dividendi (es. Dividend Aristocrats) è particolarmente indicato per chi cerca un reddito stabile.

  • Se punti alla crescita del capitale: gli strumenti ad accumulazione, come ETF o fondi comuni che reinvestono automaticamente i dividendi, consentono di sfruttare il potere dell’interesse composto. Questo approccio è preferibile per chi ha un orizzonte temporale lungo e vuole massimizzare il rendimento complessivo.

Esempio: un ETF ad accumulazione reinveste i dividendi nel fondo, aumentando il valore delle quote senza costi o interventi dell’investitore.

2. Costi: TER, commissioni e impatto sui rendimenti

I costi di gestione possono influire significativamente sui rendimenti netti, specialmente nel lungo periodo. È quindi essenziale confrontare le spese tra fondi comuni ed ETF:

  • Fondi comuni: i costi di gestione (TER) sono spesso più alti rispetto agli ETF, a causa della gestione attiva di molti fondi. A questi si aggiungono potenziali commissioni di ingresso e uscita che possono ridurre ulteriormente il rendimento netto.
  • ETF: tendono a essere più economici grazie alla gestione passiva. Il TER degli ETF è generalmente inferiore a quello dei fondi comuni, rendendoli un’opzione vantaggiosa per gli investitori orientati alla riduzione dei costi. Tuttavia, è importante considerare anche le commissioni di negoziazione richieste dai broker per l'acquisto e la vendita delle quote.

Esempio: un fondo comune con un TER dell’1,5% e un ETF con un TER dello 0,3% possono portare a differenze di rendimento significative in un orizzonte temporale lungo (es. 10-20 anni).

👉🏼 Commissioni dei fondi di investimento.

3. Strategia di pagamento: distribuzione dei dividendi

La politica di pagamento dei dividendi varia tra i fondi e gli ETF. Alcuni strumenti si concentrano su dividendi elevati, mentre altri puntano su strategie di crescita.

  • ETF: gli ETF offrono maggiore trasparenza nella gestione dei dividendi. Puoi scegliere tra ETF a distribuzione o accumulazione in base alle tue preferenze. Inoltre, molti ETF focalizzati sui dividendi si basano su indici come il MSCI High Dividend Yield o il S&P Dividend Aristocrats.
  • Fondi comuni: i fondi comuni possono offrire un approccio più flessibile, ma la distribuzione dei dividendi è spesso meno prevedibile rispetto agli ETF. Alcuni fondi attivi mirano a massimizzare il rendimento totale combinando dividendi e crescita del capitale.

4. Liquidità: accesso e velocità di negoziazione

La liquidità è un altro elemento cruciale da considerare, specialmente se prevedi di dover vendere rapidamente le tue quote.

  • ETF: essendo negoziati in borsa, gli ETF offrono una maggiore liquidità. Puoi acquistare e vendere quote in tempo reale durante l’orario di mercato, ottenendo flessibilità nei momenti di bisogno.
  • Fondi comuni: i fondi comuni, invece, non sono negoziati in borsa. Le operazioni di acquisto o vendita avvengono solo al valore di quota calcolato a fine giornata. Questo può limitare la velocità con cui accedi al tuo capitale in situazioni di emergenza o volatilità.

Esempio pratico: se ti trovi in una fase di forte volatilità di mercato e vuoi reagire rapidamente, un ETF offre un vantaggio significativo rispetto a un fondo comune, che potrebbe essere meno immediato nel liquidare le quote.

5. Accesso al mercato

Gli ETF sono generalmente più adatti a investire in mercati specifici o tematici, come azioni di paesi emergenti o settori particolari (es. tecnologia, energia pulita). I fondi comuni, invece, possono offrire una gestione attiva in mercati complessi o poco liquidi.

Tassazione dei dividendi per fondi comuni e ETF

Infine, un altro tema cruciale da analizzare è la tassazione degli ETF e la tassazione dei fondi di investimento.

La tassazione dei dividendi, infatti, segue la tassazione degli strumenti nei quali fondi e ETF investono. Pertanto, i redditi derivanti da plusvalenze e da dividendi sono considerati, ai fini fiscali, redditi da capitale e vengono tassati con un’aliquota del 26%.

Tutti i proventi derivanti da ETF che investimento in titoli di stato dell’UE (plusvalenze e interessi) sono tassati con un’aliquota del 12,50%. Per i prodotti che replicano un indice composto, in parte azionario e in parte obbligazionario, i redditi vendono tassati con l’aliquota del 26% per la quota del fondo investito in azioni e con quella del 12,50% per la quota investita in titoli di stato.

Un punto di attenzione deve essere fatto sugli ETF azionari di diritto olandese (ad esempio i VanEck). Questi ETF subiscono la doppia tassazione dei dividendi distribuiti (15% + 26%).

Se volete approfondire il tema vi consigliamo:

👉🏼 Come investire in ETF

👉🏼 Come iniziare ad investire in fondi comuni

👉🏼 Fondi vs ETF: cosa scegliere?

FAQ

Top brokers

Investire comporta il rischio di perdite.

Il 76% dei conti perde denaro con il trading di CFD offerto da questo fornitore.

Il 68 % dei clienti perde denaro nel trading di CFD.

Il 51% dei conti degli investitori perde denaro negoziando CFD con questo fornitore.

Il 75,5% dei conti degli investitori perde denaro con il trading di CFD offerto da questo fornitore.

Pubblicità