Borsa
Investire a lungo termine vuol dire accettare rischi maggiori nel breve periodo al fine di ottenere rendimenti più elevati su un orizzonte temporale più lungo (in genere superiore ai 10 anni).
Si tratta della strategia raccomandata dagli investitori di maggior successo e in particolare da Warren Buffett al quale viene attribuita questa famosa citazione: “Acquista solamente azioni che non hai problemi a mantenere anche se il mercato dovesse restare chiuso per 10 anni” [e dunque non fosse possibile rivenderli fino ad allora].
L’asset class più adatta agli investimenti di lungo periodo è costituita dai titoli azionari, che generalmente presentano vantaggi in termini di rendimento, liquidità e flessibilità rispetto ad altre alternative talvolta considerate come gli immobili e i beni utilizzati come riserva di valore (gioielli, quadri e altri oggetti preziosi).
Esistono diverse definizioni di investimento a lungo termine basate anche sulle normative di carattere fiscale e contabile (in alcuni paesi, ad esempio, i titoli hanno un trattamento diverso in base al periodo per il quale i titoli vengono mantenuti in portafoglio).
L’orizzonte temporale che viene qualificato come lungo periodo dipende in ogni caso dalla natura dell’investitore. Un lavoratore giovane all’inizio della carriera avrà davanti anche 30 o 40 anni per accumulare risparmi ai quali potrà attingere quando si ritirerà in pensione. Un individuo che si trova in pensione può generalmente contare su un’aspettativa di vita residua di 15 o 20 anni e in genere fare considerazioni in merito al patrimonio da trasferire ad eventuali eredi.
Sebbene la definizione possa variare in base alla tipologia di investitore, un riferimento operativo può essere stabilito considerando investimento di lungo termine, specie per le famiglie e i piccoli risparmiatori, i titoli che vengono mantenuti per una durata superiore a 5 anni.
La predilezione per l’investimento a lungo termine nasce dalla constatazione che, nel breve e brevissimo periodo, le oscillazioni dei mercati finanziari sono di fatto imprevedibili e qualsiasi tentativo di “battere il mercato” (time the market) o di prevederne le evoluzioni risulta estremamente rischioso.
Ne consegue che, per evitare i rischi e le complessità legati alle oscillazioni di breve termine, l’approccio più razionale consiste nel definire una strategia di investimento adatta alle proprie preferenze di rischio rendimento e ai propri obiettivi individuali e mantenerla nel tempo.
Nell’impossibilità di “scegliere il momento giusto” per entrare sul mercato, la scelta più razionale consiste nell’ ingresso graduale, mediante investimenti di importo limitato realizzati con frequenza regolare, come quelli previsti dai piani di accumulo in ETF o fondi comuni di investimento.
Gli investimenti a lungo periodo consistono nell’acquisto di titoli di altri beni di investimento e nel mantenimento per un periodo di tempo non breve (strategia buy and hold). A tale proposito l’elemento fondamentale sul quale concentrarsi è costituito dall’asset allocation, ossia dalla quota del proprio portafoglio da destinare alle diverse asset class.
Mentre nel breve periodo il driver principale da tenere in considerazione è costituito dalla propensione al rischio e dalla possibilità che i fondi possano rendersi necessari in modo imprevisto, sul lungo termine prevalgono considerazioni di rendimento atteso e diversificazione.
Anche un risparmiatore particolarmente avverso al rischio, che su un orizzonte di breve dovrebbe evitare gli investimenti azionari, in ottica di lungo periodo dovrebbe destinare una quota del proprio portafoglio a titoli azionari, meglio se attraverso strumenti di investimento collettivo come gli ETF e i Fondi, per beneficiare della crescita dei mercati.
Nella scelta delle attività da inserire nella componente a lungo termine del proprio portafoglio, che andrebbe sempre realizzata con il supporto di un consulente professionale abilitato, la componente azionaria dovrebbe essere proporzionale alla lunghezza dell’orizzonte temporale considerato e agli obbiettivi di crescita del patrimonio. La componente obbligazionaria, che tipicamente presenta rendimenti inferiori all’azionario nel lungo termine, assume una funzione di bilanciamento e risponde ad obiettivi di reddito e mantenimento del valore.
Ne consegue che, ad esempio, un giovane all’inizio della carriera lavorativa, anche se non particolarmente propenso al rischio, dovrebbe destinare una quota rilevante (anche 60-70%) del proprio “portafoglio a lungo termine” agli investimenti azionari. Un individuo più anziano, che è andato in pensione di recente, dovrebbe avere un portafoglio di lungo termine con componente obbligazionaria più rilevante (non inferiore al 50%) nell’ottica di privilegiare il reddito e di non considerare prioritario la crescita del patrimonio.
Se volete investire in Borsa a lungo termine potete usare uno di questi prodotti.
Gli ETF e i fondi comuni costituiscono una valida possibilità di investimento nel lungo termine soprattutto per la possibilità di diversificazione geografica e settoriale che mettono a disposizione degli investitori retail. I primi risultano particolarmente competitivi rispetto ai secondi sotto il profilo dei costi e della flessibilità di gestione.
Su un orizzonte di lungo periodo, come specificato in precedenza è opportuno privilegiare l’asset class azionaria. Di seguito una selezione di ETF quotati a Milano per ciascuna sottocategoria rilevante.
Azionari Internazionali Large Cap Blend
Potrebbe interessarti anche sapere come investire in ETF e come investire in fondi comuni.
I piani di accumulo del capitale (PAC) sono una forma di investimento che consiste nel comprare determinati prodotti finanziari a rate, ad esempio fondi comuni di investimento o ETF. Si effettuano investimenti periodici, con l'obiettivo di ottenere rendimenti sul capitale accumulato in un'ottica di lungo periodo.
L'obiettivo fondamentale del piano di accumulo è quello di ottenere, al termine del periodo, un capitale maggiore di quello che abbiamo inizialmente versato. I PAC sono un investimento ideale per i principianti, in quanto consentono di cominciare ad investire anche a chi dispone di capitali ridotti.
Di sicuro costituiscono un'opzione migliore rispetto a tenere i soldi immobili, presentando diversi vantaggi in termini di flessibilità, rischi ridotti, personalizzazione delle tempistiche e possibilità di pianificazione degli investimenti sul lungo periodo.
Ti rimandiamo alla nostra guida sui migliori PAC se vuoi saperne di più su questa forma di investimento.
Anche l’acquisto diretto di azioni costituisce una valida possibilità di investimento di lungo periodo, tuttavia per essere attuato in modo opportuno, necessita di un capitale minimo più elevato rispetto agli strumenti di investimento collettivo come ETF e Fondi e della possibilità di accedere almeno ai principali mercati azionari europei e nordamericani.
Per costruire un portafoglio di azioni occorre disporre di competenze tecniche e tempo per realizzare un’analisi approfondita volta alla selezione dei titoli oppure eventualmente avvalersi della consulenza di un professionista abilitato. Un ulteriore elemento di attenzione è costituito dal rischio di concentrazione: scegliere titoli comporta un rischio più elevato rispetto agli strumenti di investimento collettivi che non è necessariamente bilanciato da rendimenti attesi superiori.
Volendo riportare un esempio di portafoglio azionario idoneo per un investimento di lungo periodo, possiamo guardare alle azioni detenute dalla Berkshire Hathaway, società fondata dal investitore leggendario Warren Buffett, che da oltre 60 anni è riuscito ad ottenere performance superiori alla crescita media del mercato investendo principalmente in aziende quotate. In alternativa potete studiare il portafoglio permanente di Harry Browne.
Nel lungo periodo le obbligazioni producono rendimenti inferiori alle azioni e pertanto vengono utilizzate per bilanciare la componente azionaria, riducendo la volatilità del portafoglio complessivo e offrendo protezione nei confronti di eventuali perdite registrate sulle azioni.
Un portafoglio obbligazionario di lungo periodo può essere indicato per chi predilige obbiettivi di reddito e di conservazione del capitale rispetto alla crescita del patrimonio complessivo. Si riportano di seguito una serie di titoli di stato italiani disponibili sul mercato secondario, che presentano rendimenti netti competitivi.
Titolo | Codice ISIN | Mercato | Cedola | Scadenza | Lotto minimo | ||||||
BTPI-15MG51 0,15 | IT0005436701 | MOT | 0,075 | 15/05/2051 | 1000 | ||||||
BTPI-15ST41 2,55 | IT0004545890 | MOT | 1,275 | 15/09/2041 | 1000 | ||||||
BTPI-15MG33 0,10 | IT0005482994 | MOT | 0,05 | 15/05/2033 | 1000 | ||||||
BTPI-15ST35 2,35 | IT0003745541 | MOT | 1,175 | 15/09/2035 | 1000 |
Leggi anche: conviene investire in obbligazioni?
Tra le attività che rispondono all’esigenza di conservare e accumulare valore nel tempo, talvolta vengono presi in considerazione anche gli immobili, alcuni beni rifugio come gioielli e metalli preziosi e, più di recente, le criptovalute.
Non esiste un consenso unanime sul fatto che questi strumenti costituiscano una vera e propria forma di investimento, poiché non generano rendimenti (salvo il caso degli immobili locati) e rispondono anche a finalità edonistiche e di consumo. Inoltre, rispetto alle attività finanziarie presentano liquidità significativamente inferiore, minore trasparenza nella determinazione del valore, che spesso può essere influenzato dal giudizio in parte arbitrario di un perito e diversi profili di complessità sul piano fiscale e legale.
Ti consigliamo come investire in criptovalute e investire in beni rifugio se vuoi approfondire.
Con riferimento ai contribuenti residenti in Italia, uno strumento di investimento a lungo termine che beneficia di agevolazioni fiscali e normative è costituito dai fondi pensione. Si tratta di un meccanismo di previdenza complementare che, a fronte di versamenti effettuati dai lavoratori, consente di ottenere una integrazione del trattamento pensionistico, che si riceverà a fine carriera.
Per i lavoratori dipendenti i contributi al fondo possono derivare da versamenti volontari, versamenti da parte del datore di lavoro e destinazione del trattamento di fine rapporto. Le agevolazioni fiscali includono l’applicazione di un’aliquota dal 9% al 15%, rispetto alla tassazione normalmente applicata sul TFR liquidato in regime ordinario (dal 23% al 43%) e deducibilità dei versamenti fino a un limite massimo di 5.164,57 Euro.
Un limite rilevante da tenere presente è che l’erogazione delle prestazioni del fondo avviene come rendita vitalizia a partire dal momento del pensionamento e che è possibile ottenere una liquidazione anticipato solo fino a un massimo del 50% del montante accumulato. Altre ipotesi di riscatto anticipato riguardano il caso di acquisto di prima casa per sé o per i figli o per ristrutturazioni (dopo 8 anni di partecipazione), ovvero per spese mediche straordinarie (in qualsiasi momento) a fronte dei quali si può richiedere un anticipo fino al 75% di quanto accumulato e più in generale la possibilità di richiedere un'anticipazione sino al 30% per ulteriori esigenze senza obbligo di motivazione (dopo 8 anni di partecipazione).
Le materie prime possono essere considerate per investimenti a lungo termine per diversi motivi, e alcune di esse sono particolarmente adatte a questo scopo a causa delle loro caratteristiche uniche. Le materie prime più adatte per un'orizzonte temporale a lungo termine sono queste:
Qui trovi una guida per investire in grano e per investire in petrolio.
Uno degli errori più frequenti, con riferimento agli investimenti a lungo termine, è costituito dalla deviazione rispetto alla strategia di fondo prefissata, a causa di oscillazioni rilevanti nelle quotazioni dei mercati finanziari. Prima di realizzare qualsiasi investimento di lungo termine occorre avere bene in mente che le fluttuazioni di breve termine possono essere rilevanti, non devono indurre preoccupazioni in chi ha lavorato correttamente per costruire un portafoglio coerente con le proprie esigenze e preferenze e che, in ultima istanza, possono costituire anche valide opportunità di ingresso nei mercati per chi realizza dei piani di investimento con frequenza regolare.
Altri due errori frequenti riguardano l’errata valutazione delle proprie necessità di cassa sia in eccesso che in difetto. Investendo a lungo termine fondi che possono servire nell’immediato, ci si espone al rischio di dover registrare perdite in conto capitale per disinvestimento anticipato. In modo simmetrico, mantenendo liquidità eccessiva rispetto al proprio fabbisogno ordinario, si subisce l’erosione del proprio potere d’acquisto legata all’inflazione e il costo opportunità del mancato rendimento degli investimenti che non sono stati realizzati
I principali vantaggi dell’investimento a lungo termine riguardano la possibilità di trarre il massimo vantaggio dalla crescita dei mercati finanziari, l’ottimizzazione dei profili fiscali (differimento delle imposte da capital gain) e il superamento dei rischi collegati alla volatilità di breve termine.
I rischi maggiori sono collegati all’errata impostazione della strategia di fondo e, in particolare alla non corretta quantificazione (in eccesso o in difetto) dei rischi che si è disponibili a sopportare, che potrebbe portare a necessità di aggiustamento del portafoglio in momenti sfavorevoli.
Consideriamo ora il profilo di un investitore che dispone di più di 10.000 euro e vuole investire 1.000 euro o più per operazione e creare un portafoglio concentrato di 10 azioni a lungo termine. Questo investitore può permettersi commissioni leggermente più alte ma deve assicurarsi che il suo intermediario non abbia le seguenti commissioni:
La scelta potrebbe essere la stessa per gli investitori che vogliono investire alla ricerca di un rendimento da dividendi e di un portafoglio di reddito passivo. I migliori broker per Buy and Hold (acquisto e la detenzione, come strategia dei dividendi, ecc.) sono:
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Disclaimer:
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