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Come vivere di rendita: quanto serve?

Vivere di rendita significa sostenersi con entrate passive da investimenti. Scopri quanti soldi servono, come pianificare e diversificare i tuoi investimenti per l’indipendenza finanziaria.
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Vivere di rendita è il sogno di molti italiani e non solo. Esiste anche un vero e proprio movimento dedicato a questo obiettivo: il movimento FIRE. In questo articolo cerchiamo di affrontare l'argomento, andando a chiarire cosa significa vivere di rendita, quanti soldi servono per farlo, e come si può arrivare ad essere finanziariamente indipendenti.

Cosa significa vivere di rendita?

Vivere di rendita significa generare delle rendite tali, da investimenti finanziari, attività commerciali o un mix delle due modalità, da potere riuscire a sostentarsi senza esercitare alcuna attività lavorativa.

Vivere di rendita non significa necessariamente vivere nel lusso più sfrenato ma piuttosto sfruttare i propri investimenti e il proprio capitale per potersi sostenere senza lavorare. .

Il concetto si riconnette strettamente a quello di rendite o entrate passive, vale a dire quelle entrate derivanti da attività che generano flussi finanziari senza che tu debba lavorare.

Quanti soldi servono per vivere di rendita?

Vivere di rendita è in realtà un concetto relativo in quanto le esigenze di vita di ciascuno di noi sono soggettive. Se per una persona potrebbero essere sufficienti, ad esempio, 30.000 euro all'anno per coprire le proprie necessità e vivere quindi senza lavorare, per un'altra, abituata magari ad uno stile di vita più lussuoso, potrebbero non bastare 75.000 euro.

Quindi, non c'è una cifra standard per vivere di rendita. Nel calcolo di quanto ti serva per essere finanziariamente indipendente devi tenere in considerazione le tue esigenze soggettive, la tipologia di strumenti in cui intendi investire, il livello di rischio che intendi sopportare, il rendimento dei tuoi investimenti, l'orizzonte temporale, se intendi o meno erodere il patrimonio.

Anche il luogo di residenza può fare la differenza. Ad esempio, restando in Italia, è ovvio che se vivi in Calabria avrai spese tendenzialmente più basse di se vivi, ad esempio, a Milano, a parità di stile di vita. Ti stai chiedendo anche quanti soldi avere per andare in pensione? Leggi qui.

La regola del 4%

Per stimare quanto serva per vivere di rendita in base alle proprie esigenze, si può utilizzare la regola del 4%. Questa regola, che è il frutto di ricerche svolte alla fine del secolo scorso (da Bengen prima e Trinity poi), afferma che per vivere di rendita è necessario disporre di una cifra superiore di 25 volte quello che ti serve per vivere annualmente.

Quindi, poniamo il caso che per vivere ti servano, in un anno, 40.000 euro. Applicando la suddetta regola, ti servirà un capitale di 1.000.000 di euro per vivere di rendita.

Analizzando dati di portafogli, rispettivamente, dal 1926 al 1976, e dal 1926 al 1995, con 50% di azioni ordinarie e 50% di obbligazioni, hanno concluso che nel 95% dei casi il tasso di prelievo corretto per l'inflazione portava ad un saldo superiore a 0, per un periodo di pensionamento tipico di 30 anni.

La regola si basa sul capitale iniziale e successivamente viene adeguata all'inflazione. Quindi, non andrai a ritirare il 4% ogni anno. Ad esempio, se parti con un milione di euro, e un'inflazione del 2%, ritiri 40.000 euro il primo anno, e 40.800 euro il secondo. Questo sistema tiene in considerazione il rischio di mercato. Quando si va in pensione, si smette di versare denaro nel proprio fondo di investimenti, e si vive con il capitale accumulato. C'è dunque il rischio che andamenti particolarmente negativi del mercato nelle prime fasi impediscano al capitale di "rimbalzare" (nelle fasi positive) in misura sufficiente per coprire le perdite. Ovviamente è anche una questione di fortuna: se si va in pensione in un bull market è possibile che l'incremento sperimentato sia più che sufficiente per coprire eventuali successivi periodi negativi.

Ovviamente si tratta semplicemente di stime di massima, che andrebbero integrate poi con la propria situazione soggettiva, ad esempio considerando eventuali pensioni primarie o complementari.

Vedi anche gli investimenti con rendimenti del 4%.

Vivere di rendita si può?

Vivere di rendita, ad esempio, con un capitale di 200.000 euro è una sfida che richiede una pianificazione finanziaria attenta e realistica. La possibilità di farlo dipende da vari fattori, tra cui il tuo stile di vita, le spese, l'età, le aspettative di rendimento degli investimenti e le condizioni economiche generali.

Ecco alcuni passaggi chiave e considerazioni per cercare di vivere di rendita con questo capitale:

  1. Valutazione delle spese annuali: prima di tutto, è essenziale avere una comprensione chiara delle tue spese annuali. Questo include costi fissi come alloggio, cibo, assicurazioni e spese variabili come viaggi, svaghi e spese impreviste. Se le tue spese annuali superano una certa percentuale del tuo capitale, potrebbe essere difficile mantenere uno stile di vita sostenibile a lungo termine.
  2. Calcolo del tasso di prelievo sicuro: un concetto chiave nell'ambito della pianificazione della rendita è il "tasso di prelievo sicuro", ovvero la percentuale del tuo capitale che puoi prelevare ogni anno senza esaurire il fondo. Tradizionalmente, si considera un tasso del 4% come sostenibile, ma questo può variare in base alle condizioni di mercato e alla durata prevista della rendita.
  3. Investimenti strategici: investire i tuoi 200000 euro in modo strategico è fondamentale. Dovresti considerare un mix di investimenti che possono includere azioni, obbligazioni, ETF, fondi immobiliari (REIT) o altri strumenti finanziari. L'obiettivo è generare un rendimento che superi l'inflazione e le tue esigenze di prelievo, minimizzando al contempo il rischio.
  4. Diversificazione e gestione del rischio: la diversificazione è cruciale per ridurre il rischio. Non mettere tutti i tuoi soldi in un unico tipo di investimento. Invece, distribuiscili tra diverse classi di asset e settori per proteggerti contro la volatilità del mercato.
  5. Considerazioni fiscali: tieni conto delle implicazioni fiscali dei tuoi investimenti. Le tasse possono erodere significativamente i tuoi rendimenti, quindi è importante considerare strategie di investimento efficienti dal punto di vista fiscale.
  6. Revisione e adattamento: il mercato e le tue esigenze personali cambieranno nel tempo. Di conseguenza, è importante rivedere regolarmente il tuo piano di investimento e adattarlo secondo necessità.

Come si genera un reddito passivo

Nel viaggio verso la creazione di un reddito passivo, il primo passo cruciale è sviluppare un piano finanziario solido. Questo piano funge da mappa, guidandoti attraverso le varie fasi necessarie per costruire e mantenere fonti di reddito che non richiedono un coinvolgimento attivo continuo. In questo paragrafo, esploreremo come un piano finanziario ben strutturato può aiutarti a identificare e sfruttare le opportunità di reddito passivo più adatte alle tue esigenze e obiettivi. Discuteremo l'importanza di scegliere la forma di investimento giusta, che sia in linea con il tuo profilo di rischio e i tuoi obiettivi a lungo termine, e come l'abitudine al risparmio può rafforzare la tua capacità di investire e massimizzare i tuoi rendimenti.

Piano finanziario

Per vivere di rendita è quindi di importanza centrale elaborare un buon piano finanziario. Per cominciare a progettare la propria "vita pensionistica" però non è necessario arrivare a ridosso della pensione. A seconda delle fasi della vita, ci si può concentrare sull'aumentare i propri livelli di reddito (nelle fasi iniziali e intermedie), definire obiettivi patrimoniali specifici e infine, quando si diventa finanziariamente indipendenti e si smette di lavorare, passare alla fase della distribuzione, dove si gode dei benefici accumulati.

Bisogna quindi iniziare con lo stabilire quando iniziare a risparmiare, quando si desidera andare in pensione e quanto desideri risparmiare per l'obiettivo dell'indipendenza finanziaria. Naturalmente, il piano finanziario dipenderà anche da quanti soldi si ha a disposizione per iniziare. Qui trovi maggiori informazioni su come vivere di rendita con 200.000 euro.

Fonte di reddito passivo

Risulterà poi fondamentale procurarsi delle fonti di reddito passivo. Queste sono:

Per approfondire l'argomento nel dettaglio, ti rimandiamo al nostro articolo su come generare rendite passive.

Scegli la forma di investimento che più ti si addice

Abbiamo visto, in breve, quali sono le fonti di reddito passivo possibili. In base alle tue esigenze, esperienze, alla tua propensione al rischio ed altri fattori dovrai scegliere poi la forma di investimento che meglio ti si addice. Ad esempio, le obbligazioni generano rendimenti tendenzialmente minori, ma presentano come vantaggio un livello di rischio minore se comparata ad altri strumenti come in azioni. Investire nel mercato immobiliare può generare rendimenti potenzialmente elevati, ma a ciò si accompagnano costi in termini di rischio e tempo maggiori.

In questo articolo trovi una guida agli investimenti sicuri.

Vivere di rendita richiede una strategia di investimento ben pianificata e diversificata. Ecco alcune delle forme di investimento più comuni che possono essere utilizzate per generare un reddito passivo:

  • Azioni che pagano dividendi: investire in azioni di società che pagano dividendi regolari può fornire un flusso costante di reddito. Le società che hanno una lunga storia di pagamenti di dividendi sono spesso considerate scelte più sicure.
  • Obbligazioni e Titoli di Stato: le obbligazioni, comprese quelle governative, municipali e obbligazioni aziendali, pagano interessi a intervalli regolari. Sono generalmente considerate meno rischiose delle azioni, ma potrebbero offrire rendimenti più bassi.
  • Fondi Comuni di Investimento e ETF: fondi comuni di investimento e gli ETF (Exchange-Traded Funds) permettono di investire in un ampio portafoglio di azioni, obbligazioni o altri asset. Alcuni fondi sono specificamente orientati a generare reddito, come i fondi ad alto dividendo o i fondi obbligazionari. Leggi in questi articoli quali sono i migliori fondi comuni di investimento e i migliori ETF su cui investire.
  • Immobili: investire in immobili e guadagnare attraverso l'affitto è un metodo classico per generare reddito passivo. Questo può includere proprietà residenziali, commerciali, o investimenti nei migliori REIT europei (Real Estate Investment Trusts).
  • Creazione e vendita di prodotti o proprietà intellettuale: questo può includere scrivere un libro, sviluppare un corso online, o creare musica o software. Una volta creati, questi prodotti possono generare reddito passivo attraverso vendite o diritti d'autore.
  • Conti di Deposito e PAC: i conti di deposito offrono rendimenti garantiti in cambio della custodia del tuo denaro per un periodo prestabilito. Tendono ad avere rischi più bassi, ma anche rendimenti più modesti. Anche i i PAC (Piani di Accumulo del Capitale) sono effettivamente un'ottima opzione per chi mira a costruire una rendita passiva nel lungo termine. In questi due articoli ti diciamo i migliori PAC e i migliori conti deposito.

Solo per fare un esempio, tra i migliori PAC troviamo:

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Considerazioni importanti quando si sceglie una forma di investimento

  • Tolleranza al rischio: ogni forma di investimento comporta un certo livello di rischio. È importante valutare la tua tolleranza al rischio e i tuoi obiettivi a lungo termine prima di scegliere dove investire.
  • Diversificazione: non mettere tutti i tuoi risparmi in un unico tipo di investimento. La diversificazione può aiutare a ridurre il rischio.

Risparmia

Per vivere di rendita è ovviamente necessario, a meno di ricevere soldi in eredità, generare del risparmio attraverso sia redditi da lavoro che eventualmente da capitale e strumenti finanziari. Abbiamo visto, al riguardo, che puoi applicare la regola del 4% per capire il patrimonio di cui devi disporre per cominciare a pensare di andare in pensione. Quindi, fissa un obiettivo temporale (quando desidero andare in pensione?), considera le spese e stabilisci poi un obiettivo di risparmio mensile che tenga chiaramente conto anche dell'inflazione.

Come vivere di rendita: diversifica i tuoi investimenti

La chiave per vivere di rendita è la diversificazione. Come abbiamo visto parlando degli studi di Trinity, i portafogli più longevi su un periodo di 30 anni erano quelli bilanciati. Se vuoi avere un'alta probabilità che il tuo portafoglio duri effettivamente nel tempo, è necessario dunque utilizzare il giusto mix di strumenti a rischio più basso, come le obbligazioni, e strumenti a rischio più alto, come le azioni. Si consiglia poi di utilizzare strumenti come gli ETF, che garantiscono un alto grado di diversificazione cercando di replicare un indice di riferimento.

Vantaggi e svantaggi di vivere di rendita

Abbiamo visto quindi cosa significa vivere di rendita e com'è possibile farlo. Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi di vivere di rendita?

Vantaggi di vivere di rendita

  • Costruire una vita ricca di passioni: la possibilità di viaggiare, coltivare i propri hobby o semplicemente fare una passeggiata senza doversi preoccupare del denaro;
  • Ridurre lo stress: vivere di rendita consente ovviamente anche di ridurre tutto lo stress che si associa normalmente alla vita lavorativa.

Svantaggi di vivere di rendita

Fra gli svantaggi troviamo:

  • Imprevedibilità del futuro: abbiamo visto come la regola del 4% serva a ridurre il rischio e come funzioni per la maggioranza dei portafogli. Ma in realtà si tratta di una regola che funziona per la maggior parte dei portafogli (circa il 95%) non tutti. E c'è sempre il rischio di rientrare nella minoranza sfortunata. E anche le forme pensionistiche su cui facciamo magari affidamento potrebbero venire meno: il futuro è imprevedibile.
  • Noia: questo è ovviamente un punto estremamente soggettivo. Alcuni potrebbero trovare la vita da pensionati noiosa, altri invece, come abbiamo visto, riescono a compensare e godere del tempo libero attraverso i propri hobby e le proprie passioni. C'è però da mettere in conto la possibilità di annoiarsi e non riuscire più a colmare il tempo lasciato libero dal lavoro;
  • Possibili problemi lavorativi: se vai in pensione e in un secondo momento ti accorgi che non è la tua strada, potrebbe essere poi difficile reinserirti nel mercato del lavoro. Ovviamente anche questo punto è estremamente soggettivo: se disponi di qualifiche e conoscenze elevate potrebbe non essere un problema reinserirsi velocemente.

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